Sab 27 Luglio, 2024

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Capitan America 23: L’intervista – Recensione

Con l’inizio di Secret Empire, anche la serie dedicata a Capitan America si addentra in pieno nella nuova saga che sta per sconvolgere l’Universo Marvel. L’ordine di lettura diventa fondamentale, così come il recuperare anche le storie minori che, a sorpresa, presentano degli importanti eventi all’interno della macrotrama di Secret Empire.

In quest’ottica andrebbe recuperato anche il volumetto di Secret Empire uscito durante la promo Panini Free Comic Book Day, in cui, oltre ad altre storie, compare una short story (disegnata magistralmente da Andrea Sorrentino) in cui assistiamo alla battaglia tra Capitan America e i suoi ex compagni. Questo racconto è centrale perché, nelle didascalie, Spencer racconta il punto di vista degli eroi sconfitti, ma soprattutto perché alla fine Cap riesce in un’impresa unica: sollevare il Mjolnir di Thor!

Capitan America torna a mostrare il nuovo ordine mondiale guidato dall’Hydra!

Detto questo, veniamo al nuovo albo della collana dedicata a Capitan America. L’intervista prende il via dal finale del primo numero di Secret Empire, con la distruzione di Las Vegas da parte dell’Hydra, un evento che ha scosso profondamente la comunità dei metaumani che resistono al nuovo dispotismo di Steve Rogers.

capitan america 23 copertina

Al centro di questo racconto ci sono Rogers ed una giornalista, Sally Floyd, personaggio che è già comparso in precedenza, sempre in interviste con Cap protagonista. La voce narrante delle didascalie è quella della donna, che nella sua trasmissione ha l’esclusiva di intervistare nuovamente Rogers, ma ora nel ruolo di Hydra Supremo. Unico vincolo, come ricorda il Dottor Faustus, non si parla di Las Vegas.

L’intervista diventa uno strumento narrativo con cui Spencer ci porta a sondare la mente del nuovo Steve Rogers, la sua risolutezza, guardandola non solo attraverso la sua ferrea convinzione, ma anche dal punto di vista della Floyd, che non ha accettato l’attuale condizione imposta dall’Hydra. Sembra incredibile la forza e la naturalezza con cui Capitan America difende la propria opera, un’eco piuttosto palese di discorsi dittatoriali che fanno della propaganda populista un’arma non indifferente.

È interessante come le parole di Rogers vengano sempre messe in contrasto a quelle della reporter, in un crescendo emotivo che passa dall’accusa al trattamento degli Inumani (di cui vediamo la reale condizione) fino alla verità su Nuova Tian, la nazione mutante governata da Xorn e creata dall’accordo con Magneto. Ovviamente, alla massa le informazioni sono date in modo differente, ma Spencer ci consente uno sguardo alla realtà del dominio dell’Hydra.

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Sarebbe semplice ridurre l’Hydra ed il nuovo ordine che ha imposto all’America ad una semplice copia del nazismo conosciuto sui libri di storia, ma la contrapposizione tra l’atteggiamento di Rogers, convinto della propria opera, e il modo in cui i suoi sottoposti invece applicano i suoi dettami, offre una visione che si presenta come una critica alla nuova America nata dopo le ultime elezioni, senza evitare qualche frecciatina anche ai precedenti inquilini della Casa Bianca.

Complice anche la coppia Guinaldo e Bachs, i disegni de L’intervista sono suggestivi, grazie alla valorizzazione non solo della completezza delle tavole ma anche nel portare l’occhio del lettore su dettagli che esaltano la tragicità del momento.

E all’interno di Secret Empire torna anche Sam Wilson, che avevamo visto abbandonare lo scudo di Capitan America. Spencer ha sempre dato alla sua gestione di Sam Wilson: Capitan America una visione molto ancorata alla realtà, come abbiamo visto in occasione dei suoi recenti scontri con gli AmeriCorps (ora forza di polizia dell’Hydra) e della giustizia americana.

L’amarezza con cui Sam Wilson ha lasciato il suo scudo lo ha portato ad affrontare una profonda crisi, in cui l’eroe sente sempre meno questo titolo appartenergli. All’interno di questa rinascita di Wilson, assistiamo alla sua presa di coscienza del nuovo ordine mondiale.

La scelta di Wilson di prendere le distanze dal suo ruolo di eroe non può durare, proprio perché all’interno del cuore di Sam la cosa giusta (la parola d’ordine di Secret Empire) è sempre presente, e quando si tratta di dover aiutare dei fuggitivi in attesa di lasciare i territori dell’Hydra, compresa la figlia del suo vecchio amico Scott Lang, Sam non può tirarsi indietro.

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Spencer riporta Sam Wilson all’interno della storia di Secret Empire, non forzatamente, ma dando all’eroe la giusta motivazione per entrare scena, come vedremo presto nel secondo numero della miniserie dedicata al maxi evento. Sean Izaakse ai disegni e Nolan Woodard ai colori riescono a dare visione alla narrazione di Spencer, riunendo al meglio la squadra degli eroi.

La prossima lettura di questa complicata vicenda ci aspetta all’interno del secondo numero di Secret Empire in edicola in questi giorni, mentre sul numero di gennaio di Capitan America torneremo a vedere il ruolo di Steve Rogers all’interno del nuovo mondo governato dall’Hydra.

Hail, Hydra!

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