Call of Duty: un caso di swatting finisce in tragedia con la morte di un uomo!

Call of Duty

Un nuovo “imbecille” caso di swatting, causato da una lite/scommessa durante una partita di Call of Duty (celebre sparatutto in prima persona), ha portato all’uccisione, durante un intervento della polizia, di un 28enne del Kansas.

Lo swatting è una ridicola, insensata e demente “moda”, purtroppo sempre più frequente negli USA, che consiste nel vendicarsi di un avversario di un videogame (soprattutto quelli competitivi) allertando la polizia con la segnalazione di finti casi di emergenza, facendo intervenire una squadra SWAT a casa del rivale.

Secondo quanto riportato da The Verge, due giocatori nel corso di una partita online Call of Duty avrebbero cominciato litigare a seguito di una (stupida) scommessa di 1,50 dollari.

Uno dei due giocatori (anche se nessuno dei due meriterebbe di essere chiamato tale), mosso dal rancore e dalla rabbia, ha deciso di chiamare la polizia segnalando una situazione di grave emergenza presso l’abitazione dell’avversario.

Purtroppo, come spesso accade, si trattava di un indirizzo falso che, per un tragico scherzo del destino, corrispondeva all’abitazione dell’ignaro ed innocente Andrew Finch, un giovane di 28 anni padre di due bambini.

Al momento non sono state chiarite le dinamiche che hanno portato gli agenti a ferire a morte il povero Andrew dopo essere intervenuti presso la sua casa di Wichita (come è possibile vedere al minuto 14:38 del video che segue), ma è chiaro come, swatting a parte, sia davvero inquietante rendersi conto dei metodi (estremamente discutibili) che hanno portato le forze dell’ordine ad uccidere un innocente senza verificare che fosse in atto una reale situazione di emergenza.

Dopo che la notizia della tragedia ha cominciato a diffondersi online, alcuni membri della community online di Call of Duty sono riusciti a risalire all’identità dei due litiganti.

Il giocatore sospettato di aver fatto la chiamata alla polizia, il cui account è stato immediatamente sospeso, si è sfogato su Twitter rigettando qualsiasi responsabilità sull’accaduto, come si evince dall’immagine del suo post.

Io non ho causato l’omicidio di nessuno, perché non sono io che gli ho scaricato un’arma addosso ed essere un agente SWAT non è la mia professione!

L’amministrazione penitenziaria della Contea di Los Angeles ha comunque confermato l’arresto del venticinquenne Tyler Barriss accusato di aver fatto la chiamata “swatting” alla polizia.

Fonte: Kansas