Ven 2 Maggio, 2025

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Devil: Giallo, il dolore dell’Uomo senza Paura

Cosa può accadere ad un supereroe quando perde la sua anima? Daredevil lo scopre in Devil: Giallo

Da quando su Netflix è sbarcato il mondo Marvel, uno dei personaggi tornato in voga anche presso i meno appassionati ai comics è sicuramente Daredevil. Il Diavolo Custode ha saputo cogliere la simpatia degli spettatori grazie alla sua dimensione umana, meno super rispetto ad altri più blasonati colleghi del mondo dei comics. Probabilmente, non sono la persona più indicata a parlare di Daredevil, visto che quando si tratta del Cornetto di Hell’s Kitchen mi si offusca l’obiettività, ma ho sempre ritenuto che Matt Murdock fosse il più umano dei supereroi, perché Daredevil, o Devil per come lo abbiamo chiamato per anni in Italia, è di sicuro un personaggio che si erge sopra l’uomo comune, ma per sua natura non raggiunge quella potenza che possa metterlo al pari di nomi come Thor, Captain America o Wolverine. La sua caratteristica principale è una forza interiore che nasce dal suo essere il più umano di tutti i metaumani di casa Marvel, l’ostinarsi a combattere e contrastare l’ingiustizia senza armature iper-tecnologiche, ma usando come unica arma la propria determinazione. Il mio primo impatto con Daredevil è stato con la run di Miller, il che spiega perché mi è stato impossibile non adorare Matt Murdock ed il suo mondo, ma c’è una storia in particolare che racconta alla perfezione l’anima di Daredevil, ed è Devil: Giallo, di Jeph Loeb e Tim Sale.

Il disperato Daredevil che ci accoglie in Devil: Giallo

Nel corso della sua vita editoriale, Daredevil ha visto spesso ricostruzioni dei propri esordi, a volte presentati da diversi punti di vista, altri con vistose modifiche, ma tutto passa sempre da un concetto: Matt Murdock è l’Uomo senza paura. Cosa accadrebbe, quindi, se anche Matt Murdock improvvisamente avesse paura?

Devil: Giallo proietta Matt in uno dei suoi periodi cupi, la morte dell’amata Karen, uccisa durante Diavolo Custode. Fin dalla prima pagina si respira dolore e rimpianto, ma soprattutto ci scontriamo con una realtà che sembra non appartenere all’eroe che confessa Karen ho paura. Fu proprio Karen ad affibbiare a Daredevil questa definizione di Uomo senza Paura (oltre a consigliare un cambio di costume, quello più conosciuto), e sentire Matt lasciarsi andare a questa confessione è un bel colpo, ma è comprensibile che la morte di Karen metta in crisi Matt, privandolo di uno dei suoi punti fermi nella vita, che con alti e bassi ha da sempre caratterizzato la sua esistenza. Il Matt che volteggia sui tetti di Hell’s Kitchen nelle prime pagine è un uomo distrutto, tormentato; Tim Sale lo disegna con la delicatezza di un amico preoccupato, che nota i segni del tormento interiore come la barba sfatta, tipica di chi non si cura più di sé perché non ne ha più motivo, o la posa scomposta nei movimenti, un contrasto con la l’eleganza con cui Daredevil ha sempre solcato il cielo di New York.

Loeb immagina la storia come un lamento interiore di Matt, che diventa voce narrante del proprio dolore, in una sorta di lettera postuma alla sua amata, una terapia necessaria per elaborare il lutto. Per meglio farci entrare in sintonia con Matt, Loeb inserisce momenti di vicinanza ad esperienze comuni, come il respirare il profumo di chi si ama per rivivere certi momenti,o il conservare nel cuore una risata speciale e risentirla all’infinito. Matt ha perso la possibilità di rivivere questi momenti, Karen ora è un ricordo, e per rivivere i primi momenti assieme c’è un solo modo: rivivere il passato. E nel passato di Matt non c’è solo Karen, ma ci son due preziose presenze: Battlin’ Jack Murdock e il primo costume, quello giallo, che da il titolo all’albo.

Battlin’ Jack Murdock, pugile di bassa lega, che improvvisamente diventa un atleta in ascesa, ma spinto da un giro di scommesse che lo vorrebbe perdente nell’incontro decisivo. Unica consolazione, il figlio Matt, cieco in seguito ad un incidente, destinato a grandi cose e spinto dal padre a grandi sacrifici pur di diventare qualcuno; è un rapporto fatto di complicità e sostegno, in cui anche Matt diventa un rifugio per Jack. Il vero regalo di Jack al figlio sono i suoi insegnamenti, le perle di saggezza con cui cerca di evitare al giovane Matt di commettere gli errori che hanno segnato la sua vita.

Battlin’ Jack Murdock, nel suo ultimo round in Devil: Giallo

Per onorare questo amore paterno, Jack è disposto a tutto, anche a mettere in pericolo la propria vita. L’elemento centrale della vita di Daredevil passa per l’ultimo incontro di Battlin’ Jack, la sua ribellione ad una combine e la sua volontà di dimostrare al figlio il proprio valore. Lo sguardo di Jack Murdock che realizza Sale è monumentale, tra i lividi del volto tumefatto dai pugni spuntano quegli occhi della tigre che avrebbero fatto la gioia di Apollo Creed. Perché come diceva Jack Murdock a suo figlio

“Un uomo non si misura da come va al tappeto, ma da come si rialza”

Il pugno decisivo con cui Jack vince l’incontro è la forza dell’orgoglio e dell’amore di un padre, la tavola dove Matt e l’amico Foggy festeggiano la vittoria del pugile è stupenda, con Jack che guarda il figlio, riconoscente per avergli ricordato chi è, e al diavolo il prezzo da pagare. Ma i debiti si saldano, e non c’è scampo; Matt piange sul cadavere del padre, Sale ritrae con pietà e disperazione il pianto di Matt, lacrime che segnano anche la nascita di Daredevil. Ed è un percorso lungo che passa dagli studi in legge, la laurea e l’apertura dello studio con l’amico Foggy. E la sua vita notturna di vigilante, perché Matt avrà anche perso la vista, ma gli altri sensi sono strepitosi e il suo allenamento lo ha reso un combattente strepitoso. Tale padre, tale figlio.

Ma Devil:Giallo è la storia di Matt e Karen, del loro primo incontro.  Karen entra nella vita di Matt come un fulmine a ciel sereno, segretaria assunta dallo studio Nelson & Murdock; è bella (e Matt lo sa!), dolce e…

“…e a me non servivano gli occhi per sapere di avere di fronte la donna più bella del mondo…”

Ma come conciliare la doppia vita di avvocato e giustiziere? La vita di Matt è complicata,e la sua doppia vita rischia di essere un impedimento per una relazione con Karen; eppure la ragazza inizia a vedere qualcosa in Matt. Fino a quando Killgrave, avversario di Daredevil, rapisce Karen, e le due anime di Matt si fondono per salvare l’amore comune. E Karen si innamora di Daredevil, senza sapere che è Matt, almeno per ora.

Loeb interrompe qui il ricordo di Matt, giustamente; Devil: Giallo non è la storia dell’amore di Matt e Karen, ma il loro primo passo assieme, il momento in cui due destini diventano uno, che sarà spettacolare, intenso, sofferto ma comunque segnerà profondamente l’anima di Matt. La cicatrice di Karen rischia di spezzare Matt, lo priva della forza vitale per andare avanti, ma diventa al contempo il motore con cui ripartire, ma soprattutto la chiave con cui ritrovare sé stesso: il perdono.

Karen svela a Daredevil il suo colore preferito, negli attimi finali di Devil: Giallo

Da sempre uno dei punti deboli di Daredevil sono i sensi di colpa, complice la sua rigida formazione cattolica. Ma ora i sensi di colpa uccidono Matt, l’aver perso la donna amata lo sta spezzando, eppure è proprio in Karen e nel ricordo del loro amore che Matt ritrova quella sua sicurezza, il suo coraggio e torna ad esser L’uomo senza Paura. Karen ha definito Daredevil l’Uomo senza Paura, ma non ha capito che l’unica paura di Matt era vivere senza di lei, senza il loro amore; è struggente come in Devil: Giallo venga focalizzato come l’intero mondo interiore di Matt abbia Karen come perno, e questo equilibrio passa anche dall’accettazione della perdita, ma solo se rafforzata dall’amore vissuto. E come conclude Matt la sua lettera a Karen

” E siccome non sappiamo cosa ci riserva il domani, non scambierei tutti i miei ieri grazie al tempo trascorso assieme. Mi manchi, Karen…e ti amerò sempre”

Devil: Giallo è uno dei momenti più duri dell’Uomo senza Paura, ma anche uno dei suoi passaggi più emozionanti e coinvolgenti per il lettore, una storia da aver nella propria libreria non solo per gli appassionati di Daredevil ma per tutti coloro che cercano un’emozione in un albo a fumetti.