Vikings 6: recensione del finale dell’epica serie TV

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Con il ventesimo episodio di Vikings 6, giunge alla fine la fiction storica creata da Michael Hrist, iniziata nel lontano 2013, che ha regalato nel corso di tutti questi anni tanti personaggi e momenti indimenticabili.

Abbiamo assistito all’inizio della saga norrena con le avventure di un contadino norvegese di nome Ragnar Lothbrok, che grazie al suo spirito e l suo ingegno è divenuto il più famoso guerriero vichingo della storia ed è proseguito con la sua nutrita prole fino ad arrivare all’inevitabile crepuscolo, tra l’Inghilterra e l’America.

Il finale di Vikings e la vecchia via

“Davanti a una terra nuova continuerai a comportarti come nel vecchio mondo? Se così farai è come se non te ne fossi mai andato via da Kattegat”. Sono più o meno queste le parole che Othere rivolge a Ubbe, mentre insieme ammirano ancora una volta l’immenso panorama della Nuova Terra, ricca di possibilità e di risorse naturali.

Purtroppo la risposta non tarda ad arrivare quando Naad, un vichingo dell’equipaggio di Ubbe, si intrufola nell’accampamento degli indigeni nel tentativo di cercare dell’oro. Scoperto dal figlio della sacerdotessa, Naad lo assale e infine lo uccide; ancora una volta la singola cupidigia e la bramosia di un individuo hanno avuto la meglio sulla collettività. Dopo essere stato catturato, l’omicida viene lasciato alla sua gente che decide all’unanimità di condannarlo al supplizio definitivo: l’aquila di sangue. In tutto questo, Floki assiste impotente alle stesse scene di violenza e follia che lo avevano costretto a fuggire dalla colonia islandese.

I tuoi occhi sono blu, Ivar

Spostandoci in Inghilterra, l’esercito sassone e l’armata d’invasione vichinga sono pronti a darsi nuovamente battaglia. Ma prima dello scontro decisivo, Ivar tenta un’ultima disperata mossa, per circuire il pio Re Alfred, proponendoli una pace con scambio di prigionieri e stabilire eventuali condizioni, possibilmente vantaggiose per i norreni. Tuttavia Alfred, per quanto restio, decide di non accettare il trattato, intuendo quali siano le vere intenzioni di Ivar.

Successivamente arriviamo allo scontro finale, senza più troppi sotterfugi e tattiche particolari, ma in campo aperto. L’unica intuizione di Ivar è quella di utilizzare delle catapulte con proiettile in fiamme che tuttavia non si rivelano particolarmente efficaci. Inizia la carneficina, ed è difficile capire quale dei due schieramenti potrà prevalere. In preda a una vera e propria trance guerriera, Itzverk si sbarazza di numerosi Inglesi, fino a quando è lo stesso Ivar a fermarlo e assume lui il comando dei Norreni. Nel campo di battaglia Alfred invoca Dio, mentre Ivar chiede invano a Odino il da farsi, entrambi accomunati da un senso di disperazione e di abbandono.

Nel culmine della battaglia Ivar pare quasi acquisire poteri sovrannaturali e i suoi gesti vengono copiati e replicati dai guerrieri norreni, come se si trattassero di marionette, ma è un effetto che dura poco: si trova davanti a un soldato inglese che terrorizzato, lo trafigge più e più volte con un pugnale.

Così cade Ivar Senz’Ossa, ultimogenito di Ragnar Lothbrok, disperandosi tra le braccia del fratello e confessando la propria paura di affrontare la morte.

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Athelstan, nuovo principe sassone

Il resto dell’esercito norreno, senza più la guida di Re Harald Finehair e Ivar, si ritira e nelle mani degli Inglesi resta Itzverk che non sembra opporre più di tanto resistenza: a egli viene concesso di poter seppellire il proprio fratello secondo le usanze norrene e infine viene “invitato” a far parte della corte di Re Alfred, dopo aver fatto abiura degli idoli pagani e dopo aver ricevuto il battesimo con il nome di Athelstan, ricevendo persino il titolo nobiliare di principe: probabilmente una mossa del re inglese per rafforzare ulteriormente il suo potere in patria e anche tra i vichinghi.

In tutto questo ritengo personalmente Itzverk un personaggio malinconico, che la vita ha spesso messo a dura prova e che alla fine ne esce sconfitto e addomesticato. Intanto a Kattegat le voci corrono veloci: Harald e Ivar morti, Itzverk catturato… Ingrid diventa a tutti gli effetti la nuova regina, acclamata come tale subito dal popolo riunito a palazzo: che sia l’inizio di una nuova era oppure l’inizio del declino?

Addio agli eroi norreni nel finale di Vikings

Così dunque ci ritroviamo di fronte al finale di Vikings che lascia aperti scenari futuri per i coloni norreni in America, per il regno della nuova Regina Ingrid e per quello di Re Alfred. Cercare di fare un bilancio di tutte le stagioni è molto difficile, sia perché tra la prima e ultima sono passati diversi anni e sia perché le ultime due stagioni sono risultate obiettivamente meno interessanti delle precedenti, ma è anche comprensibile capire che non era sempre possibile tenere alte le aspettative.

Molti personaggi amati dal pubblico sono scomparsi o la loro parte è stata vistosamente ridotta: io sono tra i primi a rimpiangere personaggi come Ragnar, Athelstan, Rollo, Ecbert e confesso che non ho mai avuto particolare simpatia per i figli di Ragnar, soprattutto verso Ivar. Particolarmente tediosa ho trovato il soggiorno di Ivar e Itzverk a Kiev ospiti del folle Oleg, mentre ho trovato molto avvincente lo scontro tra i Rus e i Norreni in territorio norreno. Proprio in quell’epica battaglia abbiamo dovuto salutare Bjorn la Corazza, e prima anche l’invincibile Lagertha, compagna di Ragnar ed eroica shield-maiden.

L’era dei grandi guerrieri vichinghi pare giungere al tramonto, un po’ come nell’ultima scena in cui Ubbe e Floki ammirano da una spiaggia del Nord America l’Oceano, chiedendosi che cosa riserverà loro il futuro: più volte interpellato dal maggiore dei figli di Ragnar, Floki ammette di non sapere più molte cose e che preferisce vivere una vita molto semplice e che presto finirà. Sorride Ubbe immaginandosi un futuro prospero per la sua gente in questa nuova terra, aspettando forse il momento in cui verrà richiamato da Odino nel Walhalla.

E ora mi rivolgo a voi, fan della serie e appassionati in genere che hanno seguito le prime imprese di Ragnar e soci: come vi sentite di giudicare la serie di History Channel? Siete soddisfatti dal finale di Vikings 6 oppure  vi aspettavate bene altre situazioni? Lasciate un commento o esprimente un parere senza peli sulla lingua! Skall!