È finalmente arrivato anche in Italia, con un’edizione curata da Dv Giochi, Tsuro: Il Sentiero del Drago, il gioco da tavolo di Tom McMurchie del 2004 che sembra essere uscito da un’epoca ben più antica e, ne sono certo, sarebbe diventato un vero e proprio cult alla corte di un qualsiasi Imperatore asiatico.
McMurchie lo ideò in realtà nel 1979, sotto il nome di Squiggle Game, ma il gioco non ebbe la fortuna di essere mai pubblicato. Oggi, dopo esser stato apprezzato in tutto il mondo e aver visto l’arrivo anche di una giocatissima edizione digitale per PC e Tablet, abbiamo la possibilità di riscoprirlo nell’affascinante e lussuosa edizione che Dv Giochi ha lanciato sul mercato italiano poche settimane fa, nel dicembre del 2020.
Sì ma cos’è Tsuro?
Si tratta di un gioco da tavolo velocissimo da spiegare e da giocare, in cui da 2 a 8 giocatori tenteranno di sopravvivere all’interno di un tabellone su cui viaggeranno le nostre pedine ogni volta che andremo a posizionare una tessera.
Partendo dal bordo del tabellone, la nostra pedina (che rappresenta un drago volante ma, essendo Tsuro un gioco astratto, non ce ne preoccuperemo più di tanto) seguirà ad ogni turno il percorso che si troverà di fronte nel momento in cui piazzeremo una delle tre tessere che avremo in mano; o quando sarà fatto lo stesso da un nostro avversario.
Le tessere potranno essere infatti collocate esclusivamente davanti alla nostra pedina, ma il posizionamento potrebbe coinvolgere anche il percorso delle pedine di altri giocatori: Questi saranno di conseguenza costretti a muoversi sui rispettivi tracciati fino alla fine, con il rischio di uscire dal tabellone o scontrarsi con le pedine di altri giocatori e, in questi casi, venire quindi eliminati dal gioco.
È facile intuire che la relativa libertà di movimento iniziale andrà quindi via via a scemare quando il tabellone di gioco inizierà a riempirsi di tessere, obbligandoci a volte a collocare una tessera che ci condurrà verso un lato del tabellone meno favorevole (magari uno in cui sono rimasti liberi ancora pochi spazi per le nostre tessere), o all’eliminazione stessa.
Il giocatore che avrà l’ultima pedina rimasta in gioco sarà decretato vincitore, in una vittoria che in Tsuro potrebbe essere condivisa anche tra più persone.
Dentro alla scatola dell’edizione italiana di Tsuro
In realtà , Tsuro: Il Sentiero del Drago, come avrete capito, è completamente indipendente dalla lingua, ma l’edizione italiana del gioco è un vero spettacolo per gli occhi. Avere il regolamento in italiano, poi, farà la felicità di chi non mastica bene la lingua di Albione.
All’interno della scatola di Tsuro troveremo:
- 1 tabellone di gioco
- 35 tessere sentiero
- 1 tessera drago
- 8 pedine
- 1 regolamento in italiano
Aprendo la nostra scatola di Tsuro saremo accolti da un foglio semitrasparente, in cui è riportata la frase “Crea il tuo sentiero esplorando e scoprendo. Calma la mente. Il tuo viaggio inizia qui”. Un’aggiunta graditissima che non trova alcun impiego ai fini del gioco, ma che da un tocco di classe zen al titolo di Dv Giochi.
Il regolamento di gioco, poi, è un singolo foglio scritto in verticale, ripiegato su se stesso come si era soliti fare in Asia un millennio fa con i messaggi ufficiali dei signori feudali (o, almeno, così mi hanno insegnato Mulan e molti dei film di Akira Kurosawa). Il tabellone e le tessere sono di cartone spesso e anche le pedine, seppur di semplice plastica, riescono a risultare evocative e perfettamente in tema.
Insomma, tutto è stato curato nel minimo dettaglio e, per un filler così semplice, è una cosa davvero rara di questi tempi.
Nel caso voleste dargli un’occhiata più da vicino, ecco un breve video dei contenuti di Tsuro: Il Sentiero del Drago.
Le conclusioni
Inutile girarci attorno. Tsuro: Il Sentiero del Drago non è destinato a scalare le classifiche di BGG o far breccia nello spirito dei giocatori più hardcore da tavolo, ma non significa che per questo non possa trovare un posto fisso nella nostra collezione di giochi da tavolo.
Il titolo di Tom McMurchie è infatti sorprendentemente adatto per essere giocato con chiunque e da chiunque, dai giovanissimi ai più anziani, passando anche fra tutti coloro che cercando qualcosa di poco impegnativo, da giocare magari in poco meno di mezz’ora.
Certo, per apprezzare Tsuro è necessario possedere un lato più zen e rilassato, di quelli che non vogliono far sempre “esplodere gattini“, “duellare nel Far West” a colpi di carte o lanciarsi addosso “maledizioni vudù” ad ogni occasione. Ma non abbiamo tutti una giornata, di tanto in tanto, in cui abbiamo bisogno di staccare un po’ la spina? Ecco, Tsuro è proprio il gioco da tavolo che apriremmo sul nostro tavolo in quelle occasioni. Basta schiamazzi, un po’ di pace per favore.
E poco importa se per apprezzare a pieno Tsuro dovremo essere almeno in 4 giocatori (e magari non più di 5 o 6), perché in pochi giocatori si rischia di “non trovarsi” sul tabellone, e in troppi di “non giocare”. Non importa nemmeno se, quando saremo eliminati dal tabellone, dovremo restare a guardare gli altri giocare (tranquilli, nel 90% dei casi capita verso la fine della partita), mentre noi ci chiederemo perché nel regolamento sono state inserite due varianti di gioco che nessuno utilizzerà mai.
Tsuro sarà lì, nella nostra collezione ad attenderci, indicandoci la via ma con la consapevolezza che saremo noi a tracciare la nostra strada verso la prossima vittoria o il bordo del tabellone. Poco importa anche questo, perché saprà divertirci comunque, in ogni caso.
Rilassatevi.