Zombie World: aspettate a morire, prima leggete la recensione

Zombie World 1
Zombie World 1
Data di uscita
2020
Autore
Brendan G. Conway, Mark Diaz Truman
Editore
Pendragon Game Studio
Acquistabile su...

I morti si stanno nuovamente risvegliando ed è quindi tempo di mettersi ancora una volta in salvo, creando un posto sicuro in cui vivere, collaborando con gli altri sopravvissuti ed evitando di essere morsi “accidentalmente”. È questo quello che ci attenderà aprendo la scatola di Zombie World, il gioco di ruolo (ma anche gioco da tavolo), ambientato in un’apocalisse zombie come tante altre, raccontata in un gioco che non però è come tanti altri (come non lo sarà questa recensione).

Uscito originariamente da una campagna Kickstarter di successo, edito da Magpie, Zombie World è arrivato recentemente in Italia grazie a Pendragon Game Studio che ha tradotto per noi il gioco base (esistono già diverse espansioni, ma ne parleremo più avanti).

Il gioco, creato da Brendan G. Conway e Mark Diaz Truman, trae forte ispirazione dal mondo dei giochi di ruolo PBtA (Powered by the Apocalypse), un sistema che, senza volerci soffermare troppo sull’argomento, consente ai giocatori seduti al tavolo di risolvere delle situazioni attraverso l’uso di azioni. Mescolate il sistema, creato da Meguey Baker e Vincent Baker nel 2010 per il gioco di ruolo Apocalypse World, con i classici card game a cui siete stati sempre abituati, e avrete un’idea di cos’è Zombie World. O forse no, perché in effetti è tutto molto più affascinante di così.

Dentro la scatola di Zombie World

All’interno della scatola di Zombie World, un contenitore contenuto anche nelle dimensioni, troveremo ad attenderci un regolamento di 36 pagine, non esattamente quello che si potrebbe aspettare da un gioco di ruolo ma, ancora una volta, sarebbe riduttivo relegare questo titolo a questa singola etichetta.

Il manuale è scritto bene, suddiviso in diverse sezioni che ne facilitano la comprensione anche a coloro che sono totalmente a digiuno di PBtA, nonché corredato di diversi esempi che aiutano ad assimilarne i concetti base.

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Poco sotto al manuale troveremo alcune plance. Una sarà dedicata all’enclave del nostro gruppo, il luogo sicuro (almeno all’inizio del gioco) in cui i sopravvissuti attorno al tavolo interagiranno all’alba della nuova avventura apocalittica. Su questa plancia annoteremo grazie ad un pennarello cancellabile le informazioni del setup, mentre il Game Master distribuirà ai giocatori le 8 plance personaggio e le 8 plance dove sono descritte le mosse base. Il GM terrà per sé la relativa plancia con descritte le azioni che potrà far svolgere ai sopravvissuti in determinate situazioni.

Ma Zombie World, come dicevamo, è anche un gioco di carte, quindi, sotto a tutto troveremo poi 110 carte, che dovremo suddividere in diversi mazzi. Carte Passato, Presente e Trauma, carte del Mazzo Sopravvissuti, Carte Morso, carte del Mazzo Fato, Carte Vantaggio, Carte Popolazione, Carte Enclave… Che caos!

In realtà, molte di queste carte, le cui illustrazioni in stile fumetto “The Walking Dead” sono ad opera di Miguel Angel Espinoza, serviranno in fase di setup del gioco, e solamente un paio di mazzi saranno mesi a disposizione dei giocatori. Purtroppo, uno di questi mazzi dovrà essere mescolato decine e decine di volte durante le nostre sessioni, quindi cercate di premunirvi di bustine protettive adatte per l’occasione, poiché si tratta di comunissime carte non particolarmente robuste.

Tutto nella scatola resterà in ordine grazie agli appositi alloggiamenti per i materiali, pennarello cancellabile incluso (che non è una cosa così scontata di questi tempi).

Preparare la nostra avventura in Zombie World

Zombie World è un gioco ideato per 3-9 giocatori, il cui numero degli stessi influenzerà direttamente il modo in cui andremo a creare la nostra sessione. Prima di spiegarvi i concetti base sulla preparazione della nostra avventura, però, un paio di considerazioni sono d’obbligo.

Pur pescando a piene mani dal mondo dei giochi da tavolo, l’esperienza di Zombie World resta in gran parte quella di un gioco di ruolo. Il titolo di Conway e Truman prevede la possibilità di arrivare fino a 9 giocatori, nonché la possibilità di sviluppare le nostre sessioni lungo il corso di una campagna, ma vi sarà subito chiaro che, per la natura stessa del gioco, non sarà così facile.

La nostra apocalisse zombie funzionerà infatti meglio con 4/5 giocatori, giocandola in una sessione singola piuttosto che attraverso una lunga campagna. Il motivo? Lo capirete presto.

Fase 1: la creazione dell’Enclave

A differenza dei classici giochi di ruolo, dove il GM ha tutto il tempo che desidera per preparare una lunga campagna fatta di luoghi, personaggi e bonus o malus che si ritroveranno tra le mani, in Zombie World tutto questo sarà deciso dai giocatori stessi in fase di setup.

I sopravvissuti sceglieranno infatti un enclave da cui partire, che potrà essere nel gioco base una prigione o un ospedale, decidendo poi a turno fino a 8 punti chiave dell’enclave. Quali luoghi ci sono vicino? Quali saranno i vantaggi dell’enclave? Quali personaggi la abitano? E così via, attraverso una check-list proposta sulla carta enclave specifica scelta. Il tutto sarà poi annotato sulla plancia dell’enclave utilizzando il nostro pennarello cancellabile che, purtroppo, non è a punta fine.

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Fase 2: la creazione dei superstiti

Poco dopo, i nostri sopravvissuti dovranno creare il proprio personaggio, assegnando dei valori (3, 2, 2, 1) alle quattro caratteristiche proposte sulla plancia: Ferocia, Fermezza, Anima, Sopravvivenza. Ad ogni giocatore il GM assegnerà inoltre casualmente una carta passato (ovvero chi era il personaggio prima del giorno Z), due carte presente (chi è ora, ma il giocatore potrà tenerne solo una, l’altra carta dovrà essere scartata) e un trauma che, insieme alla carta passato, dovrà tenere a faccia in giù, nascosta agli altri sopravvissuti.

Le carte trauma e passato potranno essere rivelate, ottenendone i relativi benefici, solamente dopo aver compiuto l’azione specificata sulla carta nel corso dell’avventura. A volte sarà un bene far sapere agli altri membri del gruppo chi eravamo in passato, altre volte invece…

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Le varie caratteristiche dei personaggi influenzeranno direttamente il numero di carte che andremo a pescare durante una determinata azione (più se ne pescano meglio è), mentre un indicatore stress sulla nostra plancia, composto da cinque caselle, ci permetterà di tener traccia dello stress accumulato dal personaggio durante la sessione. Se supereremo lo stress massimo consentito, dovremo pescare una nuova carta trauma, finché il nostro PG crollerà mentalmente e verrà eliminato dal gioco (ma ne riparleremo più tardi).

Ad ogni personaggi sarà inoltre assegnato un “alleato”, una carta PNG che sarà il nostro amico più fidato all’interno dell’enclave e che, con le sue abilità ed equipaggiamenti, potrà tornarci utile in diverse occasioni potenzialmente pericolose.

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Per ultimo, a seconda del numero dei giocatori, tra voi e i due giocatori al vostro fianco verrà assegnata una carta che definirà il vostro rapporto; se vi conoscevate in passato, che tipo di relazione avete ora, e tanti altri piccoli suggerimenti che vi aiuteranno a sviluppare le interazioni tra il gruppo di sopravvissuti al giorno Z.

Quindi sì, tutte le cose che un GM è solito fare con giorni se non settimane di anticipo, qui viene risolto in mondo semplice e veloce pescando e scegliendo alcune carte dai giocatori.

Badate bene, non è che il GM si trovi al tavolo solo in qualità solamente di “arbitro”; molto di quello che verrà scelto dai giocatori sarà infatti discusso ed interpretato con il Game Master, ma questo dovrà essere bravo ad improvvisare il più delle volte. Se questo sia un bene o un male, dipende molto dal tipo di esperienza che state cercando e dal tipo di giocatore che siete diventati durante la vostra carriera nel mondo dei giochi di ruolo e da tavolo (o di GM).

Il funzionamento di Zombie World

Arriviamo quindi al momento centrale della nostra avventura, ovvero l’avventura stessa. Ma come si sviluppa una sessione di Zombie World?

Mentre il titolo si snoderà nella trama come un classico gioco di ruolo, i personaggi e protagonisti della storia interagiranno tra loro, con i PNG controllati dal Game Master e l’ambiente circostante attraverso molteplici azioni. Queste potranno essere azioni base, azioni morso, azioni fornite dall’enclave scelta, dal nostro alleato, dai vantaggi presenti nell’enclave o suggerite dal game master.

Si tratta di decine e decine di azioni elencate sulle plance riepilogo fornite a giocatori e GM in fase di setup. E lo so, a prima vista potrebbero spaventare, ma il più delle volte sarà sufficente consultare la relativa azione nel momento stesso in cui andremo a realizzarla; pescando tante carte dal mazzo sopravvissuti quanto è la caratteristica segnata sulla scheda personaggio.

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Nel mazzo sopravvissuti sono presenti fallimenti e successi, ma anche una carta trionfo (che ci fornirà il risultato migliore del mazzo) o carte opportunità che potremo trasformare in successo se segneremo uno stress sulla plancia del nostro PG. Queste determineranno se un’azione da noi scelta avrà o meno successo, o se riuscirà solamente a metà. Sulle stesse ci sarà poi anche segnato un “colpito“, che utilizzeremo spesso quando interagiremo con i non morti e dovremo subire danni. In fase di pesca terremo sempre il risultato migliore, salvo in rari casi.

Un esempio? “Un branco di zombie sta per raggiungere l’ingresso delle cucine del carcere dove ci siamo barricati, decidiamo così di scaricare tutte le munizioni del nostro fucile sul gruppo di zombie e, per farlo, dobbiamo pescare dal mazzo ferocia. I punti caratteristica del nostro personaggio in ferocia sono 2, quindi peschiamo 2 carte. Il risultato sono un fallimento e un successo (colpito). L’azione “combattere i morti” suggerisce che, in questo caso, con un colpito ridurremo drasticamente il numero dei morti, ma anche che un successo permetterà al GM di scegliere tra l’attirare un terzo gruppo, farci pescare dal mazzo morso, segnare uno stress o subire dei danni. Rimangono pochi zombie ancora in piedi ma uno di loro è riuscito ad afferrarci! Peschiamo così dal mazzo morso (che potrebbe avere esiti più o meno negativi) e scopriamo di esser stati morsi! Il GM non ci farà morire subito, ma la nostra fine è inevitabile. Avremo forse il tempo per un’ultima impresa eroica?”

Una situazione comune in una sessione di Zombie World, che svilupperà la storia del GM attraverso la pesca delle carte fato. Queste daranno indicazioni sulla strada che la narrazione dovrà percorrere. Potrebbero ad esempio suggerirci l’aggravarsi di una situazione (il cibo scarseggia?) oppure eliminare dal gioco un vantaggio scelto in fase setup (l’armeria potrebbe esplodere e la relativa carta essere eliminata da GM).

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Il ripetersi di queste azioni determineranno l’andamento della storia, che non sarà quindi interamente diretta dal Game Master ma che prenderà vita come uno zombie sotto ai nostri occhi.

E se un personaggio muore? Poco male (l’importante è che sia stato un momento epico!). Il giocatore potrà scegliere di interpretare uno dei PNG già presenti in gioco, oppure di far entrare in scena un nuovo sopravvissuto proveniente dall’esterno. Il tutto in 2 minuti.

Conclusioni

È arrivato quindi il momento di trarre qualche considerazione su Zombie World, e non sarà semplice. Questo perché si tratta di un “esperimento” davvero particolare, che non è possibile valutare paragonandolo ad un semplice gioco di ruolo, ad un gioco da tavolo o a qualsiasi altra cosa sia transitata sul nostro banco di prova in tutti questi anni. Le emozioni e sensazioni offerte dal titolo di Pendragon Game Studio sono infatti spesso contrastanti, ma possiamo certamente dire che lo sono in senso buono.

Zombie World, giocato con il gruppo giusto (lo so che è una frase fatta ma qui, più che in altri giochi, è dannatamente vera) è in grado di regalare un’esperienza di gioco coinvolgente, al cardiopalma e imprevedibile, anche per il Game Master! Se siete stati infatti abituati a gestire un gioco di ruolo conoscendo i dettagli più profondi della storia, da voi preparata con fatica in “settimane di lavoro”, qui non potrete nascondere le vostre abilità di improvvisazione e non saprete mai in quale situazione pericolosa vi trascineranno i sopravvissuti.

Alcuni di loro potrebbero esser personaggi segretamente violenti e, da un momento all’altro, dare sfogo alla loro ferocia su un ignaro sopravvissuto che stava tentando di recuperare delle provviste per l’intero gruppo, risolvendo una situazione che voi stessi avete aggravato (su suggerimento sempre delle carte). Tutto questo dona un feeling nuovo al modo in cui viene gestita una sessione di gioco di ruolo, anche a coloro che sono già abituati a giocare a degli ormai comuni PBtA.

Non è qualcosa di completamente originale, sia chiaro, ma Zombie World è una piacevole deviazione sul tema… a patto che il tema zombie sia per voi piacevole.

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L’ambientazione è infatti qualcosa da cui non è possibile scappare, nemmeno con un colpo in testa. E se è vero che giochi di ruolo a tema zombie non sono molti sul panorama (forse pochi ma importanti), è anche vero che si tratta di un titolo consigliato dai 17 anni in su o, più in generale, a chiunque non sia debole di stomaco.

In Zombie World si muore, e si muore tanto, spesso indipendentemente dal volere del GM. Non vi affezionerete quindi particolarmente ai personaggi ed è per questo che, probabilmente, il gioco da il meglio di sé quando lo intavolerete in un pomeriggio, nel momento in cui vi assalirà la voglia di giocare ad un GdR ma non avete nulla di pronto.

Dal punto di vista dei contenuti, come già anticipato avremmo preferito delle carte più robuste e un pennarello a punta fine, per poter annotare con maggior chiarezza le scelte fatte in fase di setup, ma la cosa di cui sentirete subito la mancanza, dopo sole 2 partite, saranno le carte enclave di partenza. La prigione e l’ospedale, seppur rigiocabili, sono davvero miseri come punti di partenza per dar sfogo alle nostre fantasie zombie.

Oltreoceano sono state rese disponibili già due espansioni che dovrebbero sopperire al problema (una fattoria e, ovviamente, il centro commerciale), ma il prezzo alla quale verranno proposte le nuove aggiunte, corredate di poche altre carte, restano la vera incognita.

Insomma, Zombie World è un gioco che non è per tutti i palati (GM o giocatori che siano) ma è un gioco che merita un’occasione e, forse, anche qualcosa di più. Il prezzo, poi, è davvero contenuto e potete ACQUISTARLO QUI.

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Zombie World
Conclusioni
Zombie World, pur non essendo qualcosa di completamente originale, è un gioco di ruolo, di carte, da tavolo unico nel suo genere. E proprio la sua unicità potrebbe farlo diventare uno dei titoli più apprezzati nella vostra collezione, o farvi passare oltre senza troppi ripensamenti. Se state cercando un gioco di ruolo veloce da intavolare, senza alcuna preparazione e con un gruppo affiatato (preferibilmente amanti degli zombie) allora non potete lasciarvelo scappare!
Pro
Rapido da intavolare, in 10 minuti saremo pronti a spaccare teste zombie
GdR? GdT? Entrambi (e in modo sorprendente!)
Perfetto per sessioni di un pomeriggio...
Contro
...ma evitate lunghe campagne
Serve un buon gruppo, e un buon GM che sappia improvvisare
Qualche location di partenza in più non avrebbe guastato
7.7
Voto Finale
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