Locke & Key, un viaggio nella casa delle chiavi misteriose – Recensione

Sbarcata su Netflix lo scorso 7 febbraio, Locke & Key è una nuova serie originale della piattaforma di streaming, composta da ben 10 episodi, che racconta la storia di Locke House e della famiglia da cui prende il nome: i Locke.

La recensione di Locke & Key, la nuova serie Netflix tratta dai fumetti del figlio di Stephen King, Joe Hill

Tratta dall’omonimo fumetto di Joe Hill, in Italia pubblicato da Magic Press, la serie racconta le avventure dei tre fratelli Locke, Tyler interpretato da Connor Jessup (Falling Skies), Kinsey (Emilia Jones, al suo primo ruolo importante) e Bode (Jackson Robert Scott) che, insieme alla madre, Nina (Darby Stanchfield di Scandal) si trasferiscono in Massachusetts, nella casa in cui il padre, Rendell Locke, era cresciuto insieme al fratello Duncan.

All’inizio del primo episodio scopriamo che Rendell è morto, assassinato da Sam, uno degli studenti della scuola dove svolgeva il ruolo di consigliere scolastico. Un evento tragico che, inevitabilmente, segna i tre ragazzi e il loro modo di relazionarsi con gli altri.

 

Tyler porta con sé un profondo senso di colpa, Kinsey la paura di non aver saputo reagire per proteggere suo padre e Bode è, per fortuna, molto giovane e quindi sento solo la grande mancanza di quella figura paterna che non potrà più avere. Ognuno di loro reagisce in modo diverso al trasferimento, anche se il sentimento comune è l’odio iniziale per questa casa malandata in una piccola cittadina di provincia.

Tutto è, a mio avviso, molto classico. Si sprecano le serie con protagonisti dei ragazzi traumatizzati e una mamma che non riesce a superare il proprio dolore e, per quanto si possa essere sensibili, questa atmosfera mette un po’ da parte la vera cosa interessante: la casa è piena di strane chiavi che, infilate nelle giuste serrature (non tutte sono serrature convenzionali e questo è una delle trovate più originali della serie) rivelano strani poteri.

Sembra tutto molto bello e, inizialmente, lo pensavo anche io, ma ho avuto parecchie difficoltà a ingranare nella visione. La serie, che una volta letto la trama e visto il trailer sembrava in un primo momento misteriosa e coinvolgente, si è rivelata nei primi episodi più simile a un dramma adolescenziale. Per carità, non dico che l’atmosfera non fosse particolare, ma per i primi 4/5 episodi le chiavi sono state messe quasi in secondo piano.

LOCKE & KEY netflix

Essendo usate da ragazzini era anche ovvio e prevedibile che, almeno all’inizio, si sarebbero lasciati trasportare dalla loro giovinezza; ed è per questo motivo che speravo che il personaggio antagonista mitigasse tale aspetto. Invece, la “cattiva” nelle prime battute sembra essere più adolescenziale dei protagonisti stessi, lasciandoci un sapore davvero insignificante.

Tutto questo finché non ho visto l’episodio 7, improvvisamente mi sono ritrovata immersa nella serie che speravo di vedere sin dall’inizio: cupa al punto giusto, con protagonisti che lottano per sé stessi e per i loro cari e con un cattivo che, finalmente, non mi faceva più ridere.

Insomma, Locke & Key si è rivelata essere una maratona con uno sprint finale non del tutto originale, ma comunque piacevole da guardare. 

A livello narrativo ho tuttavia apprezzato come hanno raccontato questa storia. Nei primi episodi vediamo infatti gli eventi che si sviluppano dal punto di vista dei Locke (grandi e piccoli), poi torniamo indietro, scoprendo cosa avevano fatto in quello stesso lasso di tempo altri personaggi, che si rivelano fondamentali per la comprensione del finale. L’ho trovata una tecnica di narrazione capace di risvegliare la mia attenzione che, come già detto, è stata a tratti sopita.

La chiave sono le chiavi

Prima di lasciarvi vorrei fare un piccolo focus sulle chiavi, privo di spoiler ovviamente quindi non le descriverò tutte, ma le vorrei limitare a quelle che mi sono piaciute di più, sia per il loro potere intrinseco, sia per come questo è stato utilizzato dai Locke.

Chiave testa: senza dubbio la più utile e la più affascinante, viene utilizzata sia per la crescita personale dei ragazzi, per superare traumi e cose del genere, sia come “arma”, ma a voi scoprire in che senso.

Chiave fiammifero: direi che questa non necessita di spiegazioni sul perché possa essere molto importante ai fini della trama.

Chiave ombra: questa l’ho letteralmente adorata e vi consiglio di vedere la serie anche solo per capire l’uso che si fa di questa chiave.

E se non avete visto ancora la serie e la descrizione delle chiavi vi ha incuriosito… ecco perché continuo a pensare che una maggiore attenzione su questi piccoli oggetti magici avrebbe reso lo show decisamente più accattivante di quanto non lo sia stato nei primi episodi.

Dunque, aspetto e spero che producano una seconda stagione? La mia curiosità mi spinge a dire di sì, ma non la annovererò certamente tra le mie serie originali Netflix preferite.

E voi? Avete visto Locke & Key? Cosa ne pensate? Fatecelo sapere tramite un commento qui sotto!

Il vostro voto5 Votes
4
Pro
Alcune delle chiavi danno valore a tutta la serie, quindi varrebbe la pena già solo per quelle
Il finale lascia stupiti e con la curiosità di sapere di più
Contro
Troppo teen drama
6
Voto Finale