Senzanima: Buio: irrompono i Signori del Sangue – Recensione

buio cover

Dopo Guerra e Fame, la saga di Dragonero Senzanima si arricchiesce di un altro intenso capitolo delle avventure del giovane Ian Aranill, Senzanima: Buio. Calato all’interno del mito di Dragonero, Senzanima è il trait d’union tra l’infanzia e l’età adulta di Ian Aranill, tassello fondamentale di un mosaico che offre ai lettori la possibilità di conoscere e apprezzare al meglio la personalità dello scout imperiale.

Senzanima: Buio, mostra il giovane Ian alle prese con i temibili Signori del Sangue

Considerando le difficoltà affrontate da Ian e compagni nell’ultimo anno (Saga delle Regine Nere ricorda nulla?) e il modo in cui si sono abbattuti certi eventi nelle loro vite, avere la possibilità di poter conoscere l’anima dei protagonisti consente al lettore di assimilare al meglio la portata umana ed emotiva di certe situazioni.

Senzanima: Buio è parte integrante di questa possibilità. Per ribadire questa affinità tra le diverse componenti del mondo di Dragonero, la storia di questo terzo volume di Senzanima si intreccia con una recente storia delle serie regolare (La Terra della notte e I signori della notte). La presenza in un contesto fantasy dei vampiri non è certo una novità, e utilizzare un topos narrativo così sfruttato è un’arma a doppio taglio. Farlo a breve giro, anche se dopo una lunga programmazione, su due diversi elementi della medesima saga diventa un gioco di equilibri, con la necessità di dare coerenza al tutto.

Se nella serie regolare era toccato a Stefano Vietti raccontare dell’incontro con i Signori della Notte, in Senzanima: Buio tocca a Luca Enoch guidare il giovane Ian contro i letali vampiri. E con il compito di presentare un primo incontro che, inevitabilmente, si ripercuote anche nella già nota vita futura del personaggio.

Parte integrante della banda mercenaria dei Senzanima, Ian sta partecipando all’ennesima campagna di guerra, questa volta diretta contro il regno di Merovia. Quello che non potevano prevedere i comandanti imperiali è la presenza di un letale alleato di Merovia, i Gospodakruta, i Signori del sangue. E si sa, l’ignoranza in guerra è un nemico mortale.

Durante la notte, improvvisamente l’accampamento imperiale viene attaccato dai Signori del Sangue, nemici fenomenali ed inarrestabili, la cui brutalità viene arrestata solamente dall’intervento del mago dell’armata. E da questo momento per Ian inizia un viaggio nelle tenebre.

Ovviamente, dirvi di più sarebbe un offesa ai Khame, quindi il consiglio è di buttarsi subito nella lettura alla prima occasione! Anche perché nuovamente il team del fantasy bonelliano ha mostrato di sapere come gestire al meglio le diverse impostazioni narrative delle diverse proposte dragoneriane.

Senzanima: Buio riconferma il taglio più adulto e violento della linea Senzanima. Non si tratta di una violenza spettacolare e fine a sé stessa, ma di una visione più sporca e brutalmente onesta di quella che possiamo immaginare come la vita mercenaria nell’Erondar. La schiettezza di questa scelta traspare in ogni aspetto della vita dei protagonisti, dalla brutalità degli scontri al gergo scurrile e volgare che ben si accompagna alla dura vita di accampamento.

Senzanima: Buio riconferma l’attenzione del team di Dragonero nel curare la continuity della vita di Ian Aranill

La bravura degli autori è il sapere creare un legame emotivo tra le varie componenti del contesto narrativo di Dragonero, mantenendo intatta la loro indipendenza stilistica. E, inevitabilmente, il tutto ruota alla figura di Ian, perno in costante mutamento che rimane, comunque, il nostro punto di vista sulle vicende.

Ed in Senzanima è ancora più importante questo ruolo. Lo avevamo visto maggiormente in Fame, ma anche in Senzanima: Buio è la reazione emotiva di Ian, animo buono e poco incline alla brutalità del mondo mercenario, a darci il sentore degli eventi, quella sferzata emotiva che nasce da un suo contrasto interiore. Viene da chiedersi quanto gli eventi a cui assiste, le rivelazioni sui suoi compagni o il vivere tutta questa violenza possano influenzare il giovane scavezzacollo delle Dragonero Adventures, trasformandolo nello Scout che abbiamo imparato a conoscere.

Enoch in Senzanima: Buio cerca di darci parte di queste risposte, spingendo Ian ad affrontare una sfida pericolosa, in cui si intrecciano politica e poteri occulti, legati da una relazione simbiotica che mette a dura prova la banda di Senzanima. E lo fa costruendo una fitta rete di legami e ritratti di personaggi che si sposano alla perfezione con la trama di Buio e con quanto il lettore già conosce di alcuni volti noti, spingendo poi la curiosità degli appassionati al limite con una rivelazione sorprendete e ancora una volta dona ulteriore sostanza alla continuity di Dragonero.

Da ovazione il lavoro di Alfio Buscaglia. Questo formato consente ai disegnatori di esprimersi al meglio e Buscaglia regala tavole che spremono ogni millimetro di spazio per esaltare il lettore. Buio non lesina alcuna emozione, plasma la gabbia in modo da offrire visioni ampie o particolari d’effetto. Ho ammirato molto la bravura di Buscaglia nel cura l’architettura del castello di Signori della Notte, dove ha mostrato una padronanza ottima dello spazio e della creazione delle ambientazioni.

Su cui è passato Andres Mossa con una colorazione che, specialmente in alcuni frangenti, è stata superlativa. Dove ha toccato il massimo è stato nell’utilizzo dei toni acidi del verde ‘alchemico’, dove si è giostrato in modo sublime in virtuosismi di luci intense ed ombreggiature d’effetto.

A completare il tutto l’immancabile tocco di Marina Sanfelice al letterring, e alla cura editoriale del volume, accompagnata dallo stesso Enoch e da Matteo Brembilla.

Menzione d’onore per Luca Barbieri. Se ogni mese ci accoglie sulla serie regolare con Le cronache dell’Erondar, in Buio ha finalmente l’occasione per mostrare la sua vena di saggista ed appassionato narratore offrendoci nozioni importanti sui personaggi e i luoghi presenti nel volume. Sono questi piccoli extra e la loro attenta realizzazione che danno corpo e fascino al complesso ed avvincente mondo dell’Erondar.

Senzanima: Buio è una lettura entusiasmante, adatta agli appassionati della serie di Dragonero, ma che potrebbe esser considerato come il terzo capitolo di una serie a sé stante, un primo punto di partenza per iniziare un viaggio appassionante nella vita di un eroe avvincente, per arrivare magari un giorno a salutarlo ripetendo assieme:

Diverso è il passo, uguale è il cuore