Caput Mundi Nero: Come una bestia feroce – Recensione

caput mundi nero: come una bestia feroce cover

Quando alla scorsa edizione di Lucca Comics & Games, durante la nostra intervista, Michele Monteleone e Dario Sicchio ci stuzzicarono promettendo grandi eventi per Nero, il protagonista della miniserie omonima di Caput Mundi, ho avuto il dubbio che stessero esagerando un pochino. Poi mi ritrovo a leggere Caput Mundi Nero: Come una bestia feroce e mi tocca rimangiarmi i dubbi.

Caput Mundi Nero: Come una bestia feroce, trasferta milanese per i mostri capitolini

Se già in L’inferno è vuoto si era visto come la miniserie in tre parti dedicata al licantropo romano fosse degna erede della prima stagione del fumetto dei mostri romani, è con questo secondo albo che la profondità dell’idea degli autori si trasforma in puro spettacolo.

Nello scorso albo, avevo apprezzato molto l’idea di lasciare la comfort zone degli autori, romani come i loro personaggi, per aprirsi ad un confronto con altre realtà italiane. Non si tratta solo di una ricostruzione architettonica, ma anche la ricerca di particolari zone in cui questa malavita possa manifestarsi al meglio, tra segretezza e rabbia ferina repressa. I navigli milanesi diventano il luogo ideale in Caput Mundi Nero: Come una bestia feroce, divenendo il punto di avvio di questo secondo capitolo.

caput mundi nero: come una bestia feroce copertina

Sicchio e Monteleone scelgono di improntare l’albo come fosse un flashback. Alla fine di L’inferno è vuoto, Nero inviava una ragazza sopravvissuta alla mattanza di inizio albo a Milano, da Eva, vecchia conoscenza dei lettori di Caput Mundi. La giovane ha con sé una chiavetta USB che fa gola ai diversi clan criminali. La nuova Mummia, vecchia conoscenza di Nero e soci, è il più temibile di questi boss, intenzionato ad avere vendetta sul licantropo e, già che ci siamo, diventare il nuovo signore del crimine, non solo a Roma.

Caput Mundi Nero: Come una bestia feroce vede il licantropo inizialmente a Regina Coeli, carcere romano in cui viene richiuso dopo lo sfortunato incontro con la Mummia nel finale di L’inferno è vuoto. Occasione ideale per mettere il nostro amico in una tipica rissa da galera, in cui la sua apparente inferiorità numerica viene più che bilanciata dalla sua natura ferina. E ritrovarsi poi al fianco di una vecchia conoscenza, che ne diverrà il compagno di viaggio, è un plus che non può che far felici i lettori.  Nero, ancora una volta, colpisce per questo suo dualismo, originato da un animo che pur venendo profondamente segnato dalla sua furia lascia emergere attimi di umanità travolgente.

I mostri di Caput Mundi non sono semplici creature da film horror, ma sono comunque segnati da una natura complessa, in cui il loro lato oscuro sembra non aver completamente sradicato la loro umanità. Che siano i dubbi e le ire di Nero in certe situazioni o gli incubi di Eva, è impossibile non provare un moto di pietà per queste anime oscure, feroci ma con debolezze che li rendono assurdamente umani.

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I due autori si divertono a travolgere il lettore, avendo piena libertà espressiva, sia testuale che grafica. Caput Mundi è, dalla sua origine, una delle serie a fumetti più oneste, che non nasconde il suo animo corrotto e oscuro dietro linguaggi di copertura, ma scorre liscia e impetuosa proprio grazie ad un vernacoliere che rispecchia in pieno lo spirito dei personaggi. Non esiste politicamente corretto, gli insulti sono pesanti, ma non è una moda, è aderenza al personaggio, che viene caratterizzato spesso più dalla parola che non dalle sue azioni.

In mezzo a tutta questa violenza, non manca il momento di critica sociale. Pare quasi svanire in mezzo a questo racconto adrenalinico e al senso di predestinazione dei protagonisti, ma in Caput Mundi Nero: Come una bestia feroce la visione contrapposta del direttore di Regina Coeli e del politicante suo amico sono un’interessante analisi di come certe correnti di pensiero siano profondamente radicate nel nostro tessuto sociale, contrapponendo principio ad utilità, con tutti i conseguenti pesi che gravano sulle coscienze.

Gli eventi che occorrono a Milano, che dovete assolutamente scoprire, sono il motore di un albo travolgente. La costruzione della tensione emotiva, realizzata con intelligenti cambi di scenario, è una costante del volumetto, che si arrampica con tenacia sino ad una vetta emotiva che colpisce duramente il lettore. Cosa può succedere se si colpisce un mostro nel suo unico punto di forza?

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Lo ammetto, il finale di Caput Mundi Nero: Come una bestia feroce è una bella coltellata. Vedere un personaggio chiave di Caput Mundi colpito nel vivo è stato duro, ma appassionante, così come assistere alla nascita di un nuovo ‘mostro’, nato come aspirante erede di una delle figure meglio riuscite della precedente serie. Si tratta di segni di stile, che ancora una volta rendono merito alla concretezza narrativa di Sicchio e Monteleone. Caput Mundi Nero: Come una bestia feroce è ancora più solido e ritmato del capitolo precedente, un crescendo che non solo gratifica le vicende di Nero e soci, ma mostra una sempre più evidente maturità artistica dei due autori.

Alle matite di Capunt Mundi Nero: Come una bestia feroce arriva Andy Pompeo. Ereditare il ruolo di un artista come Francesco Mobili (approdato ora al mondo dei comics Marvel) non è facile, ma dopo una prima parte godibile ma priva di una definizione precisa, Pompeo rompe gli indugi e trasferisce adrenalina pura nelle tavole.

Inizialmente troppo impegnato nel rendere al meglio l’equilibrio del bianco e nero, Pompeo cambia radicalmente registro passando ad un racconto visuale più grintoso, fatto di inquadrature aperte e maggiormente dettagliate, in cui i personaggi sembrano più vitali e curati. Da menzionare l’inserto di Pierluigi Minotti, che realizza un delirio onirico di Eva particolarmente vivido e struggente.

Immancabile la copertina di Marco Mastrazzo (ma lo si fa un artbook con ste copertine fenomenali, vero?) e il lettering di Maria Letizia Mirabella, due elementi che concorrono con ugual merito alla ottima riuscita di Capunt Mundi Nero: Come una bestia feroce, racchiuso in un’ottima edizione da parte di Editoriale Cosmo.

Ed ora non ci resta che attendere con trepidazione il gran finale di Caput Mundi Nero.