Battlefield V, DICE ci riporta in trincea – Recensione

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Come da tradizione, l’arrivo di Battlefield V, nuovo capitolo della saga guerrafondaia di EA e DICE, è stato preceduto da polemiche che hanno puntato il dito verso le licenze prese dagli sviluppatori in fatto di aderenza storica, o per la presenza del gentil sesso all’interno degli schieramenti in campo. Battlefield V, non dimentichiamolo, non è un simulatore bellico, non è un ArmA per capirsi, è un videogioco che mira ad offrire più divertimento che affidabilità storica.

Battlefield V spinge verso nuove vette la serie bellica di DICE ed EA

E DICE mostra di aver compreso gli errori presenti nel precedente capitolo, Battlefield 1, migliorando in modo sensibile quelli che sono gli aspetti basilari di un gioco di questo segmento. Solitamente all’interno di questa tipologia sono poche le modifiche da un capitolo all’altro, ma Battlefield V mostra subito di aver compreso dove migliorarsi per rendere più impegnativo e concreto un punto di forza della saga: il gioco di squadra.

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Le nuove dinamiche alla base del gameplay di Battlefield V sono state la prima cosa che ho apprezzato (e scoperto). Solitamente, la mia classe preferita è il medico, cosa che mi porta a correre come un pazzo a rianimare e curare, grazie alla mia scorta infinita di medikit. Ebbene, mi son reso conto di come il mio ruolo sia cambiato. E devo ammetterlo, è stato migliorato, rendendolo più appassionante.

Ora tutti i giocatori possono rianimare i compagni caduti, togliendo un primo compito ai medici. Che non hanno nemmeno più una riserva infinita di medikit come in precedenza, rendendo l’utilizzo dei pochi a disposizione all’inizio della partita essenziali. Questa novità costringe i giocatori ad agire al meglio come squadra, ragionando al meglio per far sì che pur non avendo un medico in squadra (scelta da evitare comunque) si possa comunque alzare l’aspettativa di vita della squadra.

La presenza di nuove dinamiche di classe inserita in Battlefield V favorisce il gioco di squadra

Altra ottima aggiunta è la possibilità di costruire fortificazioni, attraverso un apposito kit. In una partita, grazie a questa aggiunta di Battlefield V, con la mia squadra siamo riusciti a reggere ad una assalto grazie alle fortificazioni, sacchi di sabbia che offrivano quel minimo riparo per difendere la postazione.

Se tutti i giocatori hanno contribuito alla costruzione di questa barriere, a fare la differenza è stato il nostro ingegnere. Agevolato dall’essere il più rapido a poter erigere le barricate, l’ingegnere ha un altro bel bonus: poter anche realizzare armi fisse. Immaginate la soddisfazione di costruire un nido di mitragliatrici con cui fermare l’avanzata nemica!

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Queste nuove dinamiche di Battlefield V sono il miglior esempio di DICE abbia voluto dare nuova linfa alla saga. La presenza delle Operazioni su larga scala, con delle nuove modalità come Forze Aeree, rende anche la gestione degli scontri più avvincenti, presentando anche ai vecchi giocatori dei nuovi aspetti del gioco che possano motivare la scelta di acquistare anche il nuovo capitolo della serie.

Contrariamente dalle Operazioni del precedente capitolo, le Operazioni sono più articolate, divise in tre giorni, a riprodurre il ciclo di scontri, in cui siamo coinvolti in differenti tipologie di missioni. Questa varietà è un’altra bella aggiunta a Battlefield V, che consente di evitare la ripetitività delle battaglie. Sfortuna vuole che in questa varietà di battaglia compaia anche la nota dolente: gli schieramenti.

Battlefield V necessita ancora di alcuni accorgimenti, come la gestione dei respawn o il bilanciamento dei cecchini

La modalità di ricomparsa in gioco, in particolare, è il punto debole di Battlefield V. Capita spesso di tornare in gioco in posizioni poco ragionate, o di dovesi muovere all’interno di terreni di scontro che sembrano nati per esser il poligono di tiro per i cecchini. Questo lato del gioco dovrebbe esser approfondito e migliorato, perché rischia di diventare uno scoglio difficile da gestire.

Va riconosciuto a DICE il merito di aver voluto offrire ai giocatori dei terreni di scontro in cui avvallamenti e canaloni consentono di muoversi al coperto e riuscire a non esser un bersaglio troppo facile.

Il gameplay di Battlefield V mi ha convinto, vincendo anche la mia paura che questa nuova interazione della saga bellica fosse un semplice more of the same privo di vera innovazione. Fortunatamente mi son ricreduto, grazie a queste piccole modifiche che possono sembrare poca cosa, ma inserite all’interno del sistema di gioco del titolo rendono il titolo avvincente e più dinamico dei precedenti capitoli, soprattutto nelle dinamiche di squadre.

Certo, l’elemento umano, o meglio la fortuna di aver compagni affidabili, ha un peso non indifferente, ma le potenzialità del gioco sono tutte ottimizzate per offrire la migliore esperienza possibile.

Battlefield V unisce all’ottimo gameplay un impianto grafico ottimo ed una colonna sonora di alto profilo

Compresa la personalizzazione delle armi, il cui utilizzo aumenta l’ottimizzazione grafica delle singole componenti. Ogni arma ha il suo suono e il suono rinculo, che rende appassionante capire come tirare fuori il meglio delle nostre abilità militari, dando ancora più sostanza al nostro divertimento.

Un divertimento che viene ampliato dall’ottima grafica del titolo, da sempre un fiore all’occhiello della serie. Battlefield V è ricco di dettagli, come riflessi, effetti scenici impressionanti (dalle fiamme al riverbero delle nevi) che danno ancora più carattere al gioco. Per godersi al meglio questo solido impianto grafico l’ideale è la campagna, dove ambientazioni e texture sono maggiormente apprezzabili senza dover assecondare il ritmo frenetico della battaglia.

Unita alla costruzione di mappe complesse e con zone parzialmente distruttibili (non troppe), ma bilanciate da un level design di spessore. Solo fate attenzione a godervelo nella campagna single player, che nel multiplayer distrarsi per ammirare il panorama è sinonimo di morte certa!

Ad avermi impressionato è però il comparto audio. Oltre al suono specifico per ogni arma, il sonoro è completamente in italiano, un lusso ci consente di godere appieno dell’ottimo lavoro svolto nel creare un’atmosfera che coinvolga al meglio il giocatore, già rapito dai suoni d’ambiente e dalla colonna sonora che sembra richiamare le musiche di Battlefield 1942, se non mi sbaglio.

Al momento, Battlefield V è un titolo che offre già più di un motivo per essere giocato. Come tutti i titoli della saga, però, dovrà contare su un continuo afflusso di contenuti extra, come pacchetti aggiuntivi, che dovranno arricchire il videogioco di DICE garantendone la longevità. Ad oggi, comunque, il nuovo titolo di EA è già a pieno titolo un ottimo videogioco di combattimento.