Black Monday: La bilancia, soldi demoniaci

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Il primo volume di Black Monday, Gloria a dio Mammona, è stato una delle letture più interessanti fatte nell’ultimo periodo. La scelta di Mondadori di pubblicare la serie Image Comics all’interno della sua collana Oscar Ink è stata ottima, visto che si inserisce in una già più che promettente offerta. Era quindi inevitabile che il secondo volume, Black Monday: La bilancia, diventasse una delle più attese uscite di Oscar Ink.

Black Monday: La bilancia è il secondo volume di Oscar Ink dedicato all’interessante fumetto di Image Comics

Gli eventi a cui abbiamo assistito nel precedente volume di Black Monday sono il punto di partenza in cui affari e poteri demoniaci sono sempre più intrecciati tra loro. Sarebbe però riduttivo enfatizzare solo questi due aspetti della seri creata da Jonathan Hickman, visto che all’interno di Black Monday: La bilancia la caratterizzazione dell’animo dei protagonisti evidenzia come i patti demoniaci all’opera siano lo specchio delle pulsioni umane meno nobili.

In Gloria a dio Mammona avevamo scoperto come l’economia mondiale fosse pilotata da una sorta di macchinazione demoniaca che ha come attori principali affaristi che hanno scelto di saziare la propria avidità con accordi infernali. La morte di uno di questi banchieri ha dato il via ad un’indagine che ha coinvolto il detective Theodore Dumas, poliziotto che nasconde una certa conoscenza di poteri mistici e oscuri accordi.

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Dumas, in Black Monday: La bilancia, assume un ruolo maggiore, divenendo uno dei due pilastri della narrazione, assieme a Grigoria Rotschild. I due personaggi sono gli estremi su cui Hickman imbastisce un racconto che si addentra maggiormente all’interno dell’aspetto paranormale della vicenda.

Il detective è centrale all’interno del secondo arco narrativo di Black Monday. La sua ricerca della verità sull’omicidio di Daniel Rotschild prende finalmente corpo grazie al supporto di uno studioso, Gaddis, che da anni cerca di sondare la realtà nascosta. Gaddis cerca di svelare Dumas quali siano i veri meccanismi dietro il mistero economico, andando a rivelare un pantheon e pratiche scarificali che inizialmente sembrano follia al detective, salvo poi divenire una realtà innegabile anche per il suo scetticismo.

Il percorso di cambiamento che coinvolge Dumas è il fiore all’occhiello del secondo volume di Black Monday. La dinamica che si instaura tra il detective e la Rotschild è costruita lentamente ma con precisione, attraverso tappe che valorizzano non solo il loro rapporto, ma che consentono di presentare meglio i comprimari e dare maggior corpo alle particolarità di ogni personaggio.

La lotta per il potere all’interno della Caina Investment Bank complica non poco la vita di Grigoria, costretta non solo a resistere agli attacchi di chi non ammette la sua presenza ai vertici, ma anche scoprire la verità sulla morte del fratello, per poter adempiere la propria vendetta. Hickman crea una figura femminile forte e ben inserita all’interno di questo mondo di squali, una figura capace di contrastare con piglio ed energia anche personalità sulla carta più potenti di lei. Vederla affrontare la perdita del suo amato fratello, soprattutto alla luce di quanto scopriremo essere il suo passato e le macchinazioni che la hanno allontanata in precedenza dalla Caina, è ancora più affascinante.

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Hickman si supera però nel mostrare un passaggio in cui il vertice di questo potere paranormale si incontra con lo scetticismo di Dumas, dando vita ad un siparietto grottesco e magnetico, picco emotivo della serie di Black Monday finora. La capacità dello scrittore di dare vita a cicli narrativi che stupiscano il lettore con una serie di interessanti spunti non è certo una novità (vedi le marveliane Secret Wars), ma la concretezza con cui Hickman inserisce alcune delle teorie complottiste moderne rielaborandone all’interno della chiave ‘demoniaca’. Alcune trovate sono geniali per il modo in cui riescono a creare una tensione narrativa che sembra spingere il lettore in un’atmosfera di sospetto e ambigue credenze che riesce a dare a tutta la vicenda un tono di serietà e credibilità vincente.

Anche in Black Monday: La bilancia sono presenti gli inserimenti di contenuti quali report segreti o documentazione aziendale, che contribuisce a coinvolgere il lettore all’interno della storia di Hickman. Questi extra sono utilizzati per arricchire la lettura, dando nuovi riferimenti e gettando luce su alcuni passaggi altrimenti poco chiari. Con questo stratagemma, Hickman si assicura di poter fornire tutti i dettagli necessari per comprendere al meglio la storia, senza dover ricorrere a verbosi dialoghi che potrebbero spezzare il ritmo narrativo. Merito del buon ritmo dei dialoghi è anche di Luca Fusari, che ha curato la traduzione del volume. La scelta di termini per i dialoghi e il rispetto dell’atmosfera noir che aleggia in Black Monday: La bilancia sono sempre perfetti, trasmettendo un senso di cura e rispetto dell’opera originale, aspetto non facilmente ottenibile avendo a che fare con Hickman.

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In Black Monday: La Bilancia è nuovamente Tomm Coker a realizzare le tavole, mantenendo un tono particolarmente suggestivo ed influenzato da un taglio cinematografico, che rende al meglio all’interno della narrazione di Hickman. Un valore artistico che viene esaltato anche dalla sensibilità con cui Michael Garland colora le tavole, premendo sulla drammaticità dei punti focali della storia.

Oscar Ink confeziona nuovamente un volume da collezione che raccoglie al meglio questo secondo arco narrativo del fumetto di Image Comics. Purtroppo, Black Monday: La bilancia rischia di rimanere a lungo l’ultimo volume di questa serie, dato che in America non sono ancora ripresi i lavori sul seguito delle avventure del detective Dumas. Dato il finale ad effetto, la speranza è che si possa vedere il terzo volume di Oscar Ink dedicato a Black Monday.