Fallout: tavoli radioattivi, in questa recensione ‘SPECIAL’ del gioco da tavolo

Gioco da Tavolo di Fallout

Arriverà nei negozi domani, il 18 luglio 2018, l’edizione italiana di Fallout, il gioco da tavolo di Fantasy Flight Games, edito in Italia da Asmodee, che promette di farci rivivere le emozioni provate con la saga videoludica firmata da Bethesda (che ha collaborato anche allo sviluppo di questo nuovo titolo).

Siamo tornati quindi a sfidare i pericoli della Zona Contaminata in anteprima per voi, nel gioco ideato da Andrew Fischer (Runewars) e Nathan I Hajek (Descent: Seconda Edizione) per 1-4 giocatori che hanno avuto la fortuna di trovare riparo in un Vault durante le guerre nucleari che fanno da sfondo all’ambientazione di Fallout.

Sono stati giorni difficili, passati costantemente a controllare il livello di radiazioni, guardarsi le spalle dai predoni e a caccia dell’ennesimo bottino da poter rivendere a Diamond City, in lunghe sessioni della durata di 120-180 minuti (ma anche di più) che ci hanno portato fin qui, a scrivere la recensione SPECIAL di questo atteso gioco da tavolo in cui “la guerra non cambia mai”.

Supermutanti e tappi, nella scatola del gioco da tavolo di Fallout

Ora che ho smesso di lamentarmi per i troppi scarafaggi radioattivi incontrati in questi giorni possiamo dare uno sguardo al contenuto della scatola del gioco da tavolo di Fallout, sovrastata dalla già emozionante immagine dell’armatura atomica tanto cara agli amanti della saga.

All’interno della scatola del gioco, organizzata con il solito (poco pratico) cartoncino piegato che contraddistingue i titoli di FFG, troveremo ad attenderci:

  • 1 Manuale di Gioco
  • 1 Compendio delle Regole
  • 21 Tessere della Mappa
  • 4 Schede Scenario
  • 5 Miniature di Plastica
  • 5 Carte Personaggio
  • 5 Segnalini Personaggio SPECIAL (e mi perdonerete se non metterò i puntini ogni volta che menzionerò la parola SPECIAL)
  • 75 Carte Incontro
  • 12 Pioli
  • 4 plance del Giocatore (da assemblare con relativi connettori)
  • 100 Carte Missione
  • 3 Dadi S.P.A.V.
  • 14 Carte Talento
  • 2 Segnalini Potere
  • 34 Carte Bottino
  • 25 Carte Risorsa
  • 11 Carte Risorsa Unica
  • 23 Carte Strategia
  • 10 Segnalini Fazione
  • 8 Segnalini Missione
  • 12 Segnalini Tratto
  • 35 Segnalini SPECIAL
  • 27 Segnalini Nemico
  • 54 Segnalini Tappo

Tanti, tanti contenuti che, a dispetto dell’ambientazione, non arrivano da una qualche discarica radioattiva ma sono invece realizzati con ottimi materiali.

Tutti i segnalini sono di cartone rigido e spesso, così come le plance componibili, sempre comode per organizzare il nostro spazio, e le tessere mappa che andranno a comporre il nostro tabellone di gioco.

Le miniature in plastica (volendo anche pitturabili) raffigurano in modo dettagliato alcune delle “razze e classi” incontrate durante le nostre scorribande nella Zona Contaminata del videogioco, piccole ma della solita alta qualità alla quale ci ha abituato FFG in tutti questi anni.

Una menzione speciale va fatta però al manuale di gioco che, seppur non completamente esaustivo nella spiegazione delle regole (per quello fortunatamente viene in soccorso il compendio delle regole), è stilisticamente in tema con l’ambientazione di Fallout; regalandoci anche qualche sorriso durante la sua lettura.

Il tutto è proposto ad un prezzo di 59,99 €. Un prezzo in linea con i contenuti della scatola che non risente troppo del “peso” dell’importante licenza di Fallout.

Nella Zona Contaminata del gioco da tavolo di Fallout

Per sopravvivere nella Zona Contaminata di Fallout i nostri personaggi, dotati di tratti o equipaggiamenti unici all’inizio della partita, dovranno esplorare la mappa che sarà composta dagli esagoni posizionati come suggerito dallo scenario scelto (all’interno della scatola base sono presenti 4 scenari ma è già stata annunciata una prima espansione con nuove avventure).

Questi esagoni potranno essere Esplorati dalle miniature adiacenti controllate dai giocatori durante il gioco e potranno rivelare città e accampamenti in cui potremo fare degli Incontri o completare le Missioni, nonché rivelare nemici da Combattere e zone radioattive o impervie in cui sarà difficile Muoversi ma in cui potremo comunque Accamparci per riposare e recuperare un po’ di salute.

Ad ogni turno, ogni giocatore avrà la possibilità di svolgere fino a due azioni tra quelle sopracitate, nel tentativo di ottenere abbastanza influenza nella Zona per raggiungere la vittoria. Per farlo dovremo raccogliere carte strategia (una vale un punto influenza) che potranno fornire punti aggiuntivi se soddisferemo certi requisiti. Queste carte ci verranno fornite di tanto in tanto dalle missioni, che potremo completare nel corso della storia dello scenario.

Le carte missione, così come quelle ‘incontro’ (attivabili solamente se la nostra miniatura si troverà in un determinato luogo), ci descriveranno quello che ci accade attorno e ci permetteranno di scegliere tra due o tre possibili azioni. A queste potrebbe far seguito un tiro di dadi (per provare a superare con successo la nostra scelta) determinando così l’esito dell’Incontro o della Missione.

Ad esempio, potremmo ritrovarci all’interno di una città in rovina e aver scoperto un terminale da cui sbloccare una porta ma, nel tentativo fallito di hackerarla, finire per ritrovarci a combattere contro una sentinella armata fino ai denti (e credetemi, fanno paura tanto quanto nel videogioco).

Incontri e Missioni, il cuore del gioco, ci permetteranno di ottenere del bottino da rivendere negli accampamenti dei sopravvissuti, o sbloccare nuove zone prima inaccessibili sulla mappa (come i Vault).

La storia sarà scandita dalla ricerca della “scena successiva” (numerata in alto a sinistra) all’interno di un grosso mazzo di carte missione le cui scelte multiple garantiranno una grande varietà di situazioni e decideranno anche alcuni tratti che il nostro personaggio acquisirà nel corso della partita (sarete l’idolo delle folle o rinnegati dalla società?).

A tal proposito, la storia e relative scelte saranno lette dal giocatore alla vostra destra, regalandovi l’emozione di un tuffo nel vuoto non conoscendone i possibili risvolti.

Completare una missione potrebbe inoltre far avanzare i segnalini influenza di una delle due fazioni in gioco nello scenario sul relativo tracciato che, potenzialmente, potrebbe porre fine prematuramente alla storia, facendo così perdere tutti i giocatori!

Come ben sanno i fan del videogioco, per sopravvivere nella Zona non sarà però sufficiente alzare qualche pietra alla ricerca di pochi tappi (la moneta del gioco) o qualche oggetto prebellico da vendere all’emporio locale (presente nel gioco da tavolo nelle fasi Incontro), ma dovremo anche difenderci dalle temibili creature, predoni e mutanti che vagano nelle lande desolate di Fallout.

Ogni segnalino nemico possiede un valore unico che ne indica il livello, utilizzato come moltiplicatore dei danni subiti dal nostro personaggio durante un combattimento… ma anche dei punti esperienza guadagnati quando lo elimineremo. I nemici si attiveranno automaticamente dopo ogni turno, andando a caccia dei personaggi a loro più vicini.

Per ucciderli sarà necessario colpirli con un lancio dei tre dadi S.P.A.V. nella zona in cui sono vulnerabili, con tanti risultati successo quanto è il livello dell’avversario ingaggiato. Inoltre, questi potrebbero possedere delle abilità speciali che li renderanno più difficili da abbattere, più aggressivi, radioattivi, codardi o in grado di colpirci a distanza di una casella.

I combattimenti potranno farci guadagnare esperienza per aumentare il livello del nostro personaggio (aggiungendo ad ogni livello una lettera SPECIAL, che permette, in determinate condizioni segnalate dalle carte missioni, di ripetere il tiro di uno o più dadi), così come ferire, anche mortalmente, il nostro alter ego in miniatura.

A tal proposito, in Fallout esiste la morte permanente.

Un giocatore potrebbe infatti essere eliminato completamente dal gioco quando il suo livello di radiazioni non permette la rigenerazione del personaggio, ovvero quando il piolo sul tracciato radiazioni (verde) della nostra plancia arriverà alla fine. Negli altri casi, quando il piolo della salute (rosso) scende fino a quello della radioattività, il nostro personaggio potrà rigenerarsi nell’accampamento di partenza (ma senza equipaggiamento e mantenendo lo stesso livello di radioattività).

Potremo inoltre equipaggiare un’armatura, un’arma e portarci un compagno nelle nostre avventure. Nello zaino, invece, potremo conservare fino a 3 oggetti.

Un gioco che è una ‘bomba atomica’

Ci sarebbe ancora tanto da dire sul gioco da tavolo di Fallout, tante situazioni e risvolti che scoprirete solamente nelle fasi più avanzate del gioco e che solo una meccanica complessa, nascosta sapientemente agli occhi dei giocatori attraverso una narrazione implementata magistralmente, è in grado di regalare.

Quello che è certo è che in Fallout ci si sente come se si fosse all’interno del videogioco, ad ogni segnalino girato, ad ogni lancio di dadi e ad ogni incontro o missione che affronterete. Le similitudini con la controparte videoludica sono talmente tante che, forse, potreste chiedervi perché siete seduti al tavolo invece che davanti ad un controller (nel bene e… nel male).

Il gioco da tavolo di Fallout è infatti sostanzialmente un’esperienza solitaria di gruppo, in cui le interazioni tra i giocatori sono poche, limitate allo scambio degli oggetti nelle azioni di accampamento o alla lettura delle carte storia (un’idea comunque vincente che aumenta il coinvolgimento dell’intero gruppo).

A volte vi ritroverete a parteggiare per una fazione al solo scopo di mettere i bastoni tra le ruote ai compagni sopravvissuti ma, oltre a questo e a qualche altro evento dettato dalle carte missione, non sarete in grado di influenzare significativamente il gioco altrui. In alcuni casi, inoltre, la storia principale potrebbe prendere una piega ‘ripetitiva’, facendo salire la frustrazione a livelli più alti di quelli delle radiazioni della Zona Contaminata in cui vi trovate.

Poco male perché ogni giocatore avrà i suoi obiettivi da portare a termine e un mondo di possibilità narrative che ci faranno vivere un’esperienza diversa ad ogni partita; in alcuni casi anche migliore di quanto visto fare da Bethesda sul nostro monitor.

Nel gioco da tavolo di Fallout si respira pura avventura condita a radiazioni, mentre il senso di progresso nella storia permette al titolo di Asmodee di essere un valido candidato anche per chi ama giocare in solitaria.

Acquistate il gioco da tavolo di Fallout e presto vi ritroverete ad esplorare la Zona completando missioni secondarie, cercando di livellare il vostro personaggio e allungando in ogni modo possibile la già vasta storia inclusa nella scatola base, spesso perdendo di vista anche l’obbiettivo finale e la vittoria. Esattamente come nel videogioco, no?