X-Men Gold: Un nuovo inizio – Recensione

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X-Men Gold, arrivano i mutanti capitanati da Kitty Pride!

Siccome di mutanti non se ne hanno mai abbastanza, Marvel ha deciso di spezzare in due serie principali il grosso delle storie dedicate ai figli dell’atomo. Dopo aver letto le avventure dei giovani ‘vecchi‘ mutanti protagonisti di X-Men Blu, non ci resta che seguire le vicende narrate nella seconda testata mutante, X-Men Gold.

Va detto che l’inizio di questo albo è molto più emozionante di Rivoluzione adolescenziale, grazie non solo all’invito di Mac Guggenheim di entrare nella sua gestione della X-testata, ma per il suggestivo recap della vita dei mutanti, dai loro esordi sino ad oggi. Questa scelta è modo intelligente per invitare anche nuovi lettori, che spaventati da una continuity che dura dagli ’60 potrebbero indugiare nell’avvicinare le avventure di X-Men Gold.

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Quello che attende Kitty Pride e la sua squadra è un contesto decisamente più serio e ‘classico’ rispetto al tono visto in X-Men Blu. Fin dalla loro prima comparsa, i mutanti sono stati visti come una minaccia, il sospetto e il latente (ma non troppo) razzismo nei loro confronti sono sempre stati compagni di avventura, forgiando il carattere degli allievi di Xavier. Complici gli eventi di X-men vs Inumani, la reputazione dei mutanti si trova ad un minimo storico, con la popolazione mondiale che prova un rinnovato timore nei loro confronti, spesso con aperte dimostrazioni. X-Men Gold costringe la formazione titolare dei mutanti a confrontarsi con questo aspetto sin dalle primissime battute dell’albo.

Curiosamente, ad aprire questa testata non sono i mutanti, ma una loro dettatrice, Ms. Nance, che in un’intervista televisiva denuncia la pericolosità dei mutanti, promettendo che la sua organizzazione tutelerà sul mondo. Questa minaccia velata agli X-Men sembra non impensierire Kitty, che con la sua squadra si mette subito in mostra in difesa di New York, nuova residenza dei mutanti.

Guggenheim non vuole indorare la pillola, nè ai mutanti nè a noi. Lo scontro tra l’opionione generale sui mutanti e la fatica di questi ultimi nel sentirsi così emarginati è subito messo in mostra, con un’emozionante faccia a faccia tra Kitty e dei sopravvissuti alla battaglia con Terrax. Se questo nuovo inizio, per quanto difficile, sarà la base su cui viene costruito X-Men Gold ci sono ottimi presupposti dal punto di visto degli spunti morali.

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L’intenzione di questo primo numero è di riallacciare i rapporti tra lettori e gli X-Men, riportando i mutanti ad una dimensione più classica, quasi vicina alle origini o alle saghe più amate della loro storia. Espedienti come la partita di baseballe o i dialoghi tra i personaggi all’interno della X-mansion (ora nientemeno che in pieno Central Park!) sono segni familiari per i lettori di vecchia data, come un bentornato dopo tanti mutamenti negli ultimi anni.

La trama di questo primo numero di X-Men Gold non spara ovviamente tutti i colpi, ma si limita ad accennare quelle che saranno le dinamiche che animeranno la serie. Abbiamo visto come il sospetto degli homo sapiens e la difficoltà dei più giovani tra i mutanti di accettare questa condizione saranno utilizzate, ma trattandosi degli X-Men ci si aspetta una trama più ampia, in cui entri in gioco una minaccia incombente.

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Il suo nome, come abbiamo visto in apertura, è Nance. In questo primo albo (che raccogli i primi tre numeri americani) scopriamo qualcosa sui piani della donna e della sua macchinazione, ma questo scontro inziale con gli X-Men ha il sapore di una pericolosa stretta di mano, un conoscersi che lascia intendere come i futuri rapporti saranno decisamente burrascosi. Spettacolare l’ultima battuta in chiusura d’albo, con una Kitty ormai perfettamente calata nel ruolo di leader degli X-Men.

Sul discorso disegni di questo primo albo di X-Men Gold, bisogna fare i complimenti a Syaf per la sua interpretazione della storia. I suoi X-Men sono stupendi , realistici, specialmente nelle pose più dinamiche, in cui la lotta sembra fuoriuscire dalle pagine. Syaf ha il dono di enfatizzare anche il contesto emotivo dei dialoghi, aiutato dai colori di Frank Martin. Peccato che Syaf abbia poi inquinato tutto con dei messaggi antisemitied anticristiani inseriti in modo non sufficientemente subdolo all’interno delle tavole, sollevando lo sdegno degli appassionati. Ovviamente l’edizione arrivata in edicola di X-Men Gold è stata ripulita, ma il gesto vergognoso di Syaf non è passato inosservato, tanto che è costato al talentuoso disegnatore un licenziamento immediato.

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Nonostante questo inghippo di natura esterna alla valenza della storia, X-Men Gold con Un nuovo inizio ha mostrato di meritare il ruolo di punta di diamante nel progetto ResurrXion, il piano Marvel per riportare gli X-Men ad alti livelli. La conferma dell’ottimo lavoro potrebbe arrivare con il secondo numero in uscita il 14 dicembre, in cui vedremo tornare un vecchio amico!