Railroad Revolution, i tycoon delle ferrovie sul nostro tavolo – Recensione

railroad revolution

Railroad Revolution, come si crea una nazione? Ma con le ferrovie, ovviamente!

Trovare un buono spunto per creare un gioco da tavolo avvincente non è sempre facile. La fantasia aiuta, naturalmente, ma a volte anche una buona conoscenza della storia ha la sua bella importanza. Ed è esattamente quello che devono aver pensato Marco Canetta e Stefania Niccolini, coppia toscana che ha ideato un gioco (pubblicato da What’s your game? e distribuito in Italia dalla Red Glove) estremamente interessante: Railroad Revolution.

I due creatori di Railroad Revolution hanno scelto uno dei periodi storici più iconici dello sviluppo ferroviario, l’espansione delle strade ferrate in America nella seconda metà del 1800. Ricordando due leggi fondamentali, il Pacific Railroad Act e l’Homestead Act del 1862, Marco e Stefania hanno così immaginato come adattare un’espansione economica legata ai treni ad un gioco da tavolo.

Già il design della scatola racchiude l’atmosfera di Railroad Revolution, con una grafica accattivante e un’immagine suggestiva che subito identifica cosa ci attende aprendo la confezione. Confesso che aprendo Railroad Revolution mi sono trovato inizialmente spaventato dalla quantità di componenti di gioco (pedine, cartelle, monete), sensazione che deriva dall’assenza di quella suddivisione della scatola di gioco che solitamente che ci accoglie. Tuttavia, il necessario per giocare era ben racchiuso in apposite bustine, della giusta grandezza, che aiutano a mantenere l’ordine anche quando giunge il momento di rimettere tutto a posto.

Preparando tutto per la partita, ho notato con piacere che la stessa cura grafica della confezione è stata trasferita alla cartelle e ai segnalini, con uno stile che tende a ricalcare le atmosfere del periodo. I segnalini sono semplici, senza fronzoli, sia per i binari che per gli edifici, e sono in linea con lo stile del gioco.

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Il tabellone di gioco è una rappresentazione degli Stati Uniti del periodo, con la costa est su cui sono già ben attestati gli USA e il resto del continente ancora da conquistare. Le nostre stazioni ferroviarie saranno il giusto mezzo per farlo!

Le 15 località presenti (stranamente manca New York, che nello sviluppo ferroviario americano giocò un ruolo fondamentale già dai primi decenni dell’800) sono collegate fra loro da tracciati precisi, contrassegnati da triangoli che ne indicano l’asperità (tradotto, il malus), mantenendo una certa fedeltà alla conformazione geografica degli USA (tranne Seattle, piazzata a mezzo continente di distanza dalla reale posizione).

L’intento dei due creatori è quello di portare fino a 4 giocatori in una delle ere più dinamiche degli USA, non solo usando le ferrovie, ma sfruttando un’altra invenzione che all’epoca fece la differenza: il telegrafo! Per il telegrafo è stato inserito nel tabellone un’apposita sezione, in basso, che segue l’esatto andamento dei binari, visto da una diversa prospettiva ma che consente di aver una buona idea dell’andamento del gioco.

Ogni giocatore ha una propria cartella, un fondo di denaro di partenza (600 dollari) e una dotazione di stazioni (12 edifici) e binari (15), dei lavoratori bianchi (4) e 3 titoli azionari del telegrafo. Per mantenere la funzione storica, anche in Railroad Revolution avremo degli obiettivi da raggiungere e ci verranno forniti dalla tessere Obiettivi, che pescheremo a inizio partita.

Durante la partita avremo a disposizione quattro azioni: Binario (costruire nuovi binari per allungare la nostra ferrovia), Stazione (costruire una stazione, con tutti i bonus che ne conseguono), Mercato (vendere proprietà) e Telegrafo (costruire un ufficio telegrafico). Ogni azione ha un impatto decisivo sulla partita, specialmente nelle prime fasi di espansione quando potremmo essere i primi a raggiungere certe posizioni.

Chiariamo subito una cosa: Railroad Revolution non è un gioco da prendere alla leggera. Il management in questo titolo è essenziale, farsi prendere dalla fretta di allargare il proprio dominio è controproducente. Ad esempio, allungando la nostra strada ferrata su terreni accidentali ha dei costi che si impennano (200 dollari a tratta, più 100 ad icona ‘terreno’) e finire i fondi si rivela una minaccia incredibilmente reale.

Specialmente nella prima partita ho avuto una certa difficoltà a seguire le diverse meccaniche che portano alla vittoria, scoprendo Railroad Revolution vuole impegnare realmente i giocatori, far lavorare le loro meningi. Ma è un impegno che, già dopo qualche turno, paga, stimola il giocatore che si ritrova a pensare a tutte le mosse necessarie per arrivare alla vittoria. Questo impegno si traduce nella giusta azione al momento giusto, con l’impiego del Lavoratore più adatto (ogni ‘classe’ ha un’apposita funzione, oltre a dei bonus); tenere conto di ogni fattore, delle Icone Contratto e azzeccare la mossa è possibile, ma a patto di esser concentrati e ben consci che Railroad Revolution è un boardgame serio, impegnativo, capace di mettere in difficoltà anche il giocatore più esperto, pur offrendo una notevole soddisfazione una volta che si compie la giusta scelta strategica.

railroad revolution manuale

Il vero punto di forza di un giocatore di Railroad Revolution è la perfetta gestione del pool di lavoratori, sacrificare un bianco per ottenere un lavoratore specializzato del colore necessario è spesso la chiave del successo!

Railroad Revolution fa dell’interazione dei giocatori un motivo di vanto. Trovandoci di fronte ad un gioco essenzialmente tattico, vedere la nostra strategia vanificata dall’arrivo tempestivo di un avversario su una casella che puntavamo (spesso privandoci di un agognato bonus) costringe i giocatori ad avere sempre in mente più di uno scenario, adeguandosi alle situazioni, ma senza raggiungere livelli di frustrazione. La tattica più conservativa è lo specializzarsi in un tracciato o due e mantenere quella direzione, ma senza tralasciare i preziosi contratti; personalmente, ho trovato più stimolante la scalata da tycoon, il tentare di raggiungere per primo i punti più remunerativi per accapparrarmi i bonus.

Canetta e Niccolini hanno pensato il loro Railroad Revolution per quattro giocatori, ma il regolamento presenta anche delle variazioni per renderlo giocabile anche in 2 o 3 persone (modalità che non ho provato, quindi non posso esprimermi). Le partite, anche in quartetto, non sono lunghe, ci aggiriamo sui 70-90 minuti, quindi non è un impegno gravoso.

Railroad Revolution, quindi, è un titolo che consiglieri ai più esperti del mondo dei boardgame, mentre chi si avvicina a questo mondo potrebbe non apprezzarne la complessità e le numerose vie percorribili verso la vittoria.

Potete reperire il gioco QUI