Kawaii Art è il libro di Valentina Testa che ci porta alla scoperta del concetto di Kawaii, dalla nascita alla sua attuale dimensione di fenomeno culturale internazionale
Scoprire un nuovo modo di pensare penso sia una delle esperienze più interessanti che si possano fare. Il confronto con l’altro, specialmente se totalmente diverso da noi, è un modo per espandersi e crescere, e questa tentazione mi accompagna da sempre; l’ideale è viaggiare, ma quando questo non ci è possibile,a volte bisogna lasciarsi guidare da chi questa conoscenza la ha e vuole condividerla. Questa è stata la molla che mi ha portato a leggere Kawaii Art, un libro scritto da Valentina Testa che ha il ruolo da biglietto aereo per il Giappone, per affrontare uno degli aspetti meno noti della cultura nipponica: il Neo Pop. Valentina ha una sincera passione per il mondo giapponese, anche la sua vita lavorativa è all’insegna di questa sinergia con il paese asiatico (si occupa di lettering ed editing di manga per J-Pop), il che la rende sia una guida perfetta per chi si approccia alla cultura giapponese per la prima volta sia per chi cerca un approfondimento.
Personalmente, ho sempre avuto un rapporto strano con il paese del Sol Levante. Il fascino della sua tradizione è innegabile, ma spesso la nostra conoscenza di questa cultura viene sporcata da alcuni preconcetti che vengono pompati da servizi televisivi scadenti; la mia esperienza con la cultura giapponese è passata dalla visione dei cartoni animati di Go Nagai, dal passato di Wolverine raccontato da Miller e da poco altro, il che significa che del Giappone non so praticamente nulla, nonostante una forte curiosità.
Il libro di Valentina Testa ha come fine quello di presentare un aspetto della cultura nipponica moderna senza fronzoli o pregiudizi, ma raccontando un’evoluzione dei giovani giapponesi con piglio ragionato. Il pericolo di questa operazione è quello di permettere alla propria passione di imporsi e perdere obiettività, facendo trapelare un’opinione personale; Kawaii Art riesce ad evitare questo scoglio, con la felice scelta dell’autrice di inserire subito la parte personale ed emotiva all’inizio del volume, una dichiarazione personale ricca di affetto per ciò di cui si parlerà nelle pagine seguenti, ma concentrandola subito tutta in un unico testo, in modo da accompagnare il lettore con obiettività.
La cultura Neo Pop giapponese è un aspetto poco noto, ma alcuni dei termini che leggiamo nel libro sono diventati parte anche della nostra cultura, uno su tutti manga. In Kawai Art ci viene spiegato con attenzione e riferimenti precisi la distinzione di tutti i generi che compongono l’universo dei manga, con citazioni ad autori e richiami alla loro produzione, il tutto con un legame alla quotidianità della società giapponese. Il Kawai è un fenomeno culturale imponente in Giappone, una tendenza giovanile che si è espansa al punto che diventa moda internazionale, ma spesso senza avere la concezione del perché sia nata, da cosa tragga ispirazione e quale sia la sua reale dimensione, soprattutto mancano le basi storico-culturali e i riferimenti per comprenderne l’identità. Valentina Testa ha il merito di voler tentare una divulgazione che supplisca a questa mancanza, e con semplicità riesce nel suo intento; per un gaijin come il sottoscritto, questa lettura è stata interessante, su alcuni punti ho faticato un po’ per via della scarsa dimistichezza con la cultura moderna giapponese, ma Valentina deve aver considerato queste difficoltà nel lettore, perché la sua scrittura, pur mostrando competenza e mantenendo un certo distacco, ha la capacità di essere immediata e chiara, soprattutto è completa di riferimenti a cui il lettore può appellarsi per maggior chiarezza.
Kawai Art pur essendo concentrato in poche pagine, ha il necessario per essere un ottimo trampolino per coloro che intendono approfondire la cultura giovanile del Giappone, mostrando un ritratto disincantato dei giovani nipponici, motivandone le scelte e le emozioni. L’edizione di Tunuè (pubblicata all’interno della collana Frizzz) crea una simbiosi tra testo e immagini che aiuta il lettore a ritrovare nei disegni e nelle foto quanto letto, stimolando la curiosità e dando un più chiaro senso di quanto spiegato da Valentina. Tralasciando stereotipi e servizi televisivi ad hoc, andando oltre alla semplicistica riduzione della cultura giapponese a mera macchietta, Valentina Testa e il suo Kawai Art sono un perfetto esempio di come con semplicità si possa presentare una cultura complessa ed affascinante.