Traduce Lo Hobbit in rune naniche e lo regala al padre per Natale

Lo hobbit scritto in rune naniche

Il premio figlio dell’anno 2022 va assegnato a Liam Butler che è stato protagonista di un’impresa incredibile, avendo tradotto l’intero romanzo de Lo Hobbit in rune naniche di Erebor per regalarlo al padre.

Se la storia del “Piccolo scrivano fiorentino”, uno dei racconti più celebri del libro Cuore, ci ha fatto commuovere per via dell’infinito amore che un figlio può avere per il padre, sicuramente la storia di Liam non è da meno e ha quell’atmosfera fantasy che a noi piace tanto.

Tutto ha avuto inizio tanti anni fa quando il padre di Liam, verace appassionato delle opere di Tolkien, scrisse una lettera a Christopher, figlio e curatore di molte delle opere postume del famoso scrittore britannico, chiedendo se ci fosse l’intenzione di rilasciato una nuova edizione dell’epopea fantasy de Lo Hobbit interamente utilizzando l’alfabeto dei nani.

L’uomo non ha mai ricevuto nessuna risposta alla sua richiesta scritta, né tantomeno è stata mai pubblicata una traduzione del romanzo nella lingua immaginaria dei nani.

Ecco che, in questa storia che lega in modi diversi padri e figli, entra in scena Liam che decide di accettare la sfida: “Quando mio padre era giovane scrisse una lettera a Christopher Tolkien, chiedendo se fosse possibile che Lo Hobbit fosse pubblicato con le rune di Erebor. Ovviamente non ha mai avuto una risposta, perché sarebbe stato davvero stupido da starsene lì seduto a tradurre un intero libro in un alfabeto immaginario” ha detto Liam, “Così mi sono davvero seduto alla mia scrivania per 8 ore al giorno per 4 mesi ricopiando a mano tutto Lo Hobbit usando i caratteri nanici per poi regalarlo a mio padre per Natale. È pieno di errori, lo so, ma rimane una delle cose di cui vado più orgoglioso”.

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