The Expanse: La Rocinante sfreccia su Amazon Prime Video – Recensione

The Expanse

Quando Netflix aveva deciso di non rinnovare fiducia a The Expanse, ero pronto a gridare al tradimento da parte del colosso streaming. Insomma, finalmente viene presentata una serie fantascientifica, lato su cui anche ultimamente Netflix mostra una certa debolezza, e non lo si riconferma? Fortuna vuole che il mondo streaming contempla anche Amazon Prime video, che ha saputo cogliere l’occasione.

The Expanse torna con la terza stagione su Amazon Prime Video

Ed infatti, in questo week end è proprio il servizio di Amazon a riportarci nel futuro immaginato da James S. Corey. Non dimentichiamoci che The Expanse nasce come saga letteraria, a mio avviso una delle più interessanti degli ultimi anni assieme alla Trilogia di Takeshi Kovacs (che ha ispirato l’altra serie tv sci-fi capolavoro di Netflix, Altered Carbon).

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Il passaggio a Amazon Prime Video non ha minimamente scalfito il fascino della serie, che risulta essere una convincente trasposizione del canone letterario. L’universo creato dal duo autoriale che si firma come James S. Corey è complesso, non tanto dal punto scientifico, quanto da quello politico e sociale, cosa che ho sempre adorato nel ciclo. Era essenziale riportare questo elemento all’interno della serie televisiva, un aspetto che già in precedenza era stato curato con una certa attenzione.

La terza stagione di The Expanse è tornata in onda proprio nel momento in cui affrontiamo il culmine della tensione tra le diverse forze umane: Nazioni Unite, Marte e Cinturiani. Al termine della seconda stagione avevamo vito come le macchinazioni segrete per il controllo della protomolecola avessero messo in moto una guerra che rischiava di causare un inutile massacro.

I primi episodi chiudono questa linea narrativa rimasta in sospeso, andando a ribadire nuovamente, come servisse, la profondità della narrazione di The Expanse. Era inevitabile cercare all’interno della serie la stessa passione con cui i personaggi e le situazioni vissute nella lettura, una ricerca che ha dato frutti più che soddisfacenti.

Holden e il suo equipaggio sono alle prese con una caccia alla protomolecola, speranzosi di risolvere questa minaccia quanto prima. All’interno di questa loro missione, si sviluppano anche le piccole storie personali dei diversi personaggi, che cercano di ricomporre pezzi perduti delle proprie vite, trovando un punto di equilibrio tra le esigenze del momento e il comprendere il proprio posto nell’universo.

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In tutto questo, la protomolecola continua a proseguire nei suoi scopi, sviluppandosi sino al punto di creare un portale sospeso nello spazio, gettando nuovamente le grandi potenze del sistema in una situazione di tesa collaborazione, pronta a crollare al primo sospetto. La terza sere di The Expanse riesce a riprendere i punti forti delle precedenti stagioni spingendosi oltre, mantenendo vivo il crescendo emotivo iniziato con le precedenti stagioni.

All’interno di una serie così complessa come The Expanse, ricca di elementi narrativi e personaggi affascinanti, mantenere un ritmo narrativo che non lasci in sospeso qualcosa è un rischio non troppo remoto. La bravura degli showrunner è tale che ogni personaggio, non solo l’equipaggio della Rocinante, abbia il giusto spazio per far emergere la sua umanità, il modo migliore per poter esprimere la complessa rete di relazioni umane, individuali o come popolo, che si dipanano nella serie.

Spogliando The Expanse della sua impostazione fantascientifica, è interessante vedere come le tematiche presentate siano quasi universali. LE tensioni tra i diversi popoli, la sete di potere e la paura di non esser in grado di far la ‘cosa giusta’ sono meccaniche comuni a molte storie, ma ciò che può dare un tono di unività ad una serie è mostrare un modo nuovo di utilizzare questi spunti narrativi.

Seguire Holden nella sua missione alla ricerca della verità sulla protomolecola è una vera goduria. Non si tratta solamente di vivere un’intensa avventura fantascientifica, ma anche la possibilità di scoprire una squadra di personaggi che non siano solo eroi, ma uomini che non avrebbero voluto salvare le sorti dell’umanità come missione personale, ma che hanno accettato il duro compito di esser nel posto sbagliato al momento giusto.

The Expanse mostra una fantascienza appassionante e di alta fascia

Questo senso di destino è una forza evidente in The Expanse, una sottigliezza che viene evidenziato anche dal modo in cui i diversi personaggi, all’interno della macrotrama della serie, seguano percorsi personali e siano spesso spinti da motivazioni personali. Non tutto è bianco o nero, la storia di The Expanse è per lo più una serie di sfumature, in cui l’opportunismo individuale si scontra con spesso con interessi maggiori, in cui non sempre la cosa giusta è ciò di cui ha bisogno l’umanità nello spazio.

The Expanse è interessante proprio grazie a questa sua natura di space opera sociale, inteso come creazione di un ecosistema umano complesso e, sfortunatamente, decisamente realistico. Seguire il complicato intreccio di politica interstellare è appagante al pari del seguire l’incedere della guerra per il controllo della protomolecola.

A rendere particolarmente appassionante The Expanse è da sempre il suo approccio scientifico al nostro futuro. Abituati ad una fantascienza che tiene poco conto di dettagli come gravità e inerzia, questa serie è una piacevole rivoluzione. L’utilizzo di una fisica quanto più possibile reale è utilizzata al meglio per rendere allo spettacolo visivo un senso di futuribile che arricchisce la storia di Holden e soci con scene estremamente appassionanti.

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Bisogna riconoscere a The Expanse l’aver voluto imprimere allo spettacolo visivo una notevole importanza, elemento essenziale per una serie fantascientifica. Le battaglie spaziali sono avvincenti, ma sono solo la ciliegina di una grandissima interpretazione dell’umanità futura. La tecnologica del domani è ideata al meglio, mantenendo un limite a ciò che può fare, lasciando un legame con le nostre attuali possibilità; dispositivi di comunicazione e schermi sono i figli tecnologici dei nostri attuali gingilli, lasciandoci quindi una sensazione di familiarità che consente allo spettatore di empatizzare con questo universo futuro.

Senza dimenticare che uno dei punti forti della serie è la spettacolarità delle scene, realizzate con una cura maniacale. Quello che passa a schermo è uno spettacolo continuo, in cui lo spazio è reso magnificamente come il terreno inesplorato e pericoloso che accoglie i protagonisti, ma dotato di un fascino unico e mozzafiato, che spiega come mai l’umanità ne sia da sempre rapito.

All’interno dell’offerta fantascientifica attualmente a disposizione, The Expanse è una delle serie più appassionanti del periodo. Il binge watching, per me, è stato quasi un obbligo, spinto da un ritmo narrativo mai banale o strascicato,ma capace di alternare momenti di adrenalina ad altri in cui i dialoghi, sempre ispirati, lasciano trapelare aspetti dei personaggi intimi e che fanno emergere motivazioni nobili anche dietro a gesti quasi terroristici.

Lo ammetto, dopo aver temuto di avere perso una delle mie serie preferite per colpa di Netflix, ritrovare la Rocinante ed il suo equipaggio su Amazon Prime Video è stata una vera gioia. La speranza è che il servizio streaming del colosso dell’e-commerce abbia voglia di investire sempre di più su questa serie dall’alto potenziale.