Terminator 6: per James Cameron il successo del film sarĂ  decisivo per la nuova trilogia

Terminator

Il regista torna a parlare di Terminator 6 annunciando che il successo del film sarĂ  fondamentale per il prosieguo della nuova trilogia

Dopo aver svelato qualche dettaglio relativo allo sviluppo dei sequel di Avatar, James Cameron ha parlato anche di Terminator, il prossimo film del franchise da lui creato che dovrebbe aprire una nuova trilogia:

Ho la sensazione che il mondo in  cui viviamo è profondamente definito dalla nostra contemporanea evoluzione insieme alla tecnologia.

Se da un lato tecnologia ed innovazione sono rappresentano una promessa per la nostra stessa sopravvivenza, dall’altro possono essere un’enorme minaccia, specialmente quando parliamo di un’intelligenza artificiale evoluta accoppiata ad una robotica armata da combattimento, tutto oramai è imminente.

Ăˆ solo questione di tempo, di chi arriverĂ  prima alla prossima grande corsa agli armamenti, sarĂ  la stessa cosa di quando si è spinto per ottenere la bomba atomica.

Quando poi unisci tutto ciĂ² al mondo interconnesso in cui viviamo, in cui fondamentalmente abbiamo rinunciato alla nostra privacy, ti accorgi che ogni singola persona con uno smartphone è in realtĂ  prigioniera: una piattaforma di sensori che monitorano tutti i nostri movimenti.

Ăˆ come se fossimo davvero al culmine di un Armageddon orwelliano di proporzioni inimmaginabili, quindi mi sono detto: ” Ehi! Facciamo un film su tutto questo!”.

SarĂ  il primo di tre film, la trama si svilupperĂ  con una trilogia ma, ancora una volta, se il primo di questi film non incasserĂ  abbastanza, non ci sarĂ  un secondo e un terzo film.

Il nuovo Terminator, atteso per il 2019, si collocherà subito dopo gli eventi di Terminator 2, rimarcando appunto la volontà di proseguire il solco tracciato dai primi due capitoli.

Nel cast rivedremo Arnold Shwarzenegger e Linda Hamilton.

Cosa ne pensate? Possiamo aspettarci un film degno dei primi due capitoli? Fatecelo sapere con un commento qui sotto!

Fonte: Vanity Fair