Take-Two dice la sua sulla questione loot boxes e microtransazioni
Take-Two, il publisher di GTA e Civilization, scende in campo nella battaglia sui loot boxes che sta tenendo banco in ques’ultimo periodo, in seguito alle accese polemiche sulle microtransazioni di Star Wars Battlefront 2.
Durante una conferenza su media e tecnologia organizzata dal Credit Suisse, il presidente di Take-Two Karl Slatoff avrebbe confermato che secondo la sua compagnia i loot boxes non sono da considerare come gioco d’azzardo.
“Non consideriamo la cosa come gioco d’azzardo, la pensiamo esattamente come l’Entertainment Software Association, almeno in gran parte della loro dichiarazioen. Quindi la potenziale legislazione a riguardo deve ora fare il suo corso”
Slatoff si riferisca ad una dichiarazione della ESA rilasciata a Rolling Stones una decina di giorni fa, in cui veniva detto che
“i loot boxes sono una scelta volontaria in alcuni videogiochi che fornisce ai giocatori una diversa modalità per ottenere item virtuali che possono essere usati per migliorare la propria esperienza di gioco. Non sono gioco d’azzardo”
Il presidente di Take-Two prosegue riconoscendo la visione ostile su loot boxes e microtransazioni, ma specifica che la soluzione potrebbe essere quella di trovare un punto di equilbrio in cui la loro presenza risulti accettabile anche dalla community dei giocatori.
“Dal punto di vista del consumatore, ossia il fastidio che si sente ora nel mercato, tutto dipende dal contenuto e da come viene sfruttato. Si tratta di trovare un punto in cui si è focalizzati sull’esperienza, e credo questa sia stata la nostra strategia, il nostro focus. E finché tieni gli occhi sulla palla, tutto andrà per il meglio, rendendo il consumatore felice di ciò che gli viene offerto”
Secondo l’ultimo earnings call di Take-Two, le intenzioni della compagnia, espresse dal CEO Strauss Zelnick sono orientate al rilascio di titoli che comprenderanno la preenza di una base di microtransazioni e opzioni di spesa ricorrenti per i giocatori.