Shipwreck – Naufragio, un viaggio misterioso in un’oscura dimensione – Recensione

ShipWreck - Naufragio

Da pochi giorni disponibile in Italia grazie a SaldaPress, ShipWreck – Naufragio è il primo volume di un viaggio surreale che ci trasporta in un mondo misterioso e alieno regolato da un’assurda e dura realtà, ma che al tempo stesso potrebbe rappresentare l’unica risposta alle paure di un’umanità sull’orlo dell’estinzione.

Warren Ellis (testi) e Phil Hester (disegni) firmano il primo volume di questo nuovo fumetto per il catalogo AfterShock regalandoci quella che promette essere un’affascinante storia fantascientifica dal sapore dark.

Il dottor Jonathan Shipwright, unico superstite di un naufragio molto insolito e misterioso, non sa dove si trova.

Apparentemente intrappolato su una strada senza fine, è alla ricerca di un sabotatore che detiene la chiave della sua salvezza.

O della sua fine.

Una misteriosa missione andata male e un mondo bizzarro dal quale scappare. Siete pronti a naufragare con ShipWreck?

Con Shipwreck Ellis e Hester riescono a catapultarci dentro al misterioso naufragio dell’astronave Janus, partita per una segretissima missione per conto dell’aeronautica militare americana che sperimenta un nuovo sistema di propulsione.

Lo fanno facendoci indossare i panni del dottor Jonathan Shipwright, unico sopravvissuto all’incidente, e mente geniale dietro al progetto segreto Janus.

Assistiamo così al risveglio di Jonathan in quello che sembra essere un mondo in bilico tra realtà ed incubo, un mondo nell’aspetto simile alla terra che conosciamo, ma dove Jonatahn si ritroverà ad affrontare situazioni che non solo metteranno a rischio la sua vita ma gli faranno dubitare della  sua capacità di distinguere tra cosa sia vero e cosa sia solo frutto del delirio di una mente, naufragata anch’essa nel bel mezzo di un mistero che non riesce a comprendere.

Unico elemento che unisce i tanti e surreali incontri di Shipwreck, è la strada sulla quale Jonathan camminerà inizialmente senza meta trasportato dagli eventi, quasi fosse protagonista inconsapevole di un sogno non suo.

Una strada apparentemente senza inizio o fine, che sembra quasi volerlo tenere intrappolato insieme ai folli personaggi che la percorrono, ma che lentamente gli permetterà anche di ricostruire gli eventi che lo hanno portato in quel luogo, consentendogli di fare un po’ di luce sul mistero dell’astronave Janus e sul destino del suo equipaggio, nonché capire per colpa di chi ora lui si ritrovi da solo ai confini della realtà.

Inizierà allora un inseguimento che lo porterà a confrontarsi nuovamente sulla natura della missione Janus, e col segreto che nasconde dentro di sè.

Shipwreck, quel giusto mix di ansia e aspettativa che sa dare dipendenza

Uno dei maggiori pregi di Shipwreck è, a mio avviso, la capacità dei suoi autori di saper costruire la giusta tensione narrativa per raccontare un mistero fantascientifico dai tratti decisamente forti, se non addirittura al limite dell’horror sovrannaturale, modellando e intensificando poi questa tensione, pagina dopo pagina, incontro dopo incontro, in perfetto sincrono con la trama.

Tutto ciò ci fa rivivere le stesse emozioni che attraversano lo spirito del protagonista: la confusione e lo smarrimento iniziali, la paura per un mondo che non capisce, e la determinazione poi a salvarsi da questo inferno.

Ellis riesce a calibrare al millimetro le informazioni da fornire al lettore per coinvolgerlo in questa misteriosa avventura, senza mai rivelare troppo o troppo poco, ma comunque esponendolo brutalmente alla pazzia e agli orrori di questa assurda realtà, lasciandolo in uno stato perfettamente sospeso tra dubbio, curiosità ed ansia, con la chiara consapevolezza che presto qualcos’altro di terribile potrebbe succedere, ma anche con l’irrefrenabile desiderio di arrivare alla prossima pagina.

Lo stesso merito va riconosciuto all’altro autore di Shipwreck, Hester, che con le sue tavole, anche quando prive di dialoghi, riesce a trasmettere tutte queste emozioni con la stessa intensità e precisione di mille parole.

I parsonaggi dai volti e dai tratti stilizzati ma sempre altamente espressivi, le concitate scene di azione come i vasti paesaggi immutabili nella loro aliena bellezza, i giochi di colori.

Tutto concorre perfettamente, come in un perfetto meccanismo, a raccontare questa storia fatta di mistero.

Non è dunque un caso se un maestro della narrativa amante di misteri come Jeff Lemire, palrando di Shipwreck abbia dichiarato:

La storia di questo naufragio è proprio così…oscura, bizzarra e anche visionaria Shipwreck è un sacco di cose, ma è, prima di tutto, una splendida storia. (Jeff Lemire)

Se quindi volete anche voi perdervi in una bella storia che sappia tanto affascinarvi ed incuriosirvi, quanto angosciarvi con la sua irrazionale logica, tenetevi pronti per partire anche voi verso una dimensione nuova e misteriosa con Shipwreck.