Piccolo viaggio nelle sigle dei cartoni animati che all’estero hanno cambiato “proprietario”
Spesso l’adattamento italiano dei titoli di film e anime provenienti dall’estero, non sempre soddisfa i puristi delle versioni originali, dando vita a delle forzature eseguite con il solo scopo di mettere a proprio agio lo spettatore italiano, noto per la pigrizia nell’adattarsi a vocaboli e nomi stranieri.
Una cosa completamente differente è invece accaduta con le sigle dei cartoni animati, durante l’epoca d’oro delle produzioni giapponesi che invadevano l’Italia delle prime TV private.
Le sigle, complice la partecipazione di artisti di talento, erano dei veri e propri capolavori che diventavano incredibili successi da hit parade.
Ancora oggi, ascoltando le primissime note di questi famosi brani, è quasi immediato associarli con facilità al cartone corrispondente.
Eppure, quando alcuni celebri cartoni animati sono stati “esportati” all’estero dall’Italia, hanno cambiato sigla durante la procedura di espatrio, appropriandosi delle musiche di altre produzioni.
Così, la famosa sigla di Lupin, l’incorreggibile Lupin (terza serie dell’anime trasmessa da Mediaset) è diventata la colonna sonora di Oliver y Benji (Los Campeones, edizione spagnola di Holly e Benji) e anche di Olive e Tom (la versione francese che anche nei nomi vorremmo subito dimenticare), mentre Occhi di Gatto si è vista “scippare” la sigla dall’edizione francese di Sandybelle.
La sensazione che si prova ad ascoltare sigle famose “appiccicate” a cartoni animati diversi, rischia di far andare in corto circuito i nostri ricordi di bambini, con il risultato di sentirsi spaesati e privi di punti di riferimento.
Ovviamente parliamo di produzioni targate Fininvest/Mediaset che, in quegli anni, aveva conquistato anche le TV private di Spagna e Francia; per cui era logico trasmettere gli stessi cartoni ma forse un po’ meno logico riadattare e scambiare numerose sigle.
Gli “scambi”, infatti, non finiscono qui.
Con operazioni di “assemblaggio” degne del miglior Dr. Frankenstein, Una spada per Lady Oscar (cantata da Cristina D’Avena) è diventata la sigla di Trés Hermanos (la Lady Georgie spagnola) e le note di Vola mio mini pony sono state usate come sigla di La panda de Julia, che poi sarebbe la versione spagnola di Mimì e la nazionale di pallavolo.
Arriviamo poi alla canzone Dolce Candy (sempre cantata dalla D’Avena) è diventata Eriko, equivalente spagnolo del cartone Ciao Sabrina (in questo caso Sabrina è la forzatura tutta italiana del nome Eriko originale).
Infine la mazzata finale, quella che non ti aspetti e arriva a tradimento, colpendoti nel profondo e facendoti chiedere: «Perché questo abominio? Perché tanta sofferenza?».
In Germania, infatti, hanno pensato bene di appiccicare a Goldrake (Goldorak in terra teutonica) la sigla de Il Grande Mazinga (cantata dai Superobots con testi di Franco Migliacci e musiche di Massimo Cantini).
Allora, siete rimasti traumatizzati? Cosa ne pensate? Quale secondo voi è l’adattamento peggiore? Fatecelo sapere con un commento qui sotto!