Papyrus: la recensione del Gioco Inedito di Lucca 2022

Di Roberto Mantovani 7 Min di lettura

Papyrus è il vincitore del premi Gioco Inedito di Lucca Comics and Games 2022, il concorso permette a chiunque di presentare un gioco alla commissione nella speranza di vederselo pubblicato.

Ogni anno il tema cambia e la giuria valuta i prototipi secondo vari criteri che trovate nella loro pagina del progetto. Qui su Justnerd, nel caso foste interessati, abbiamo già recensito alcuni di questi giochi, tra cui: Penguinramids del 2018, Choco Challenge del 2020 e Artlink! Farnesina del 2021.

Papyrus è un gioco di carte e le meccaniche alla base sono legate alla gestione della mano di carte, maggioranze e collezione di set. Un mix di meccaniche già utilizzato di per sé, ma che è stato rivisto con delle regole ben congeniate che ne cambiano la linearità aggiungendo un pizzico di ragionamento in più.

Si tratta di un gioco per 2-4 giocatori dagli 8 anni, dove una partita dura circa 20 minuti. Papyrus è edito da Dv Games, gli autori fanno parte di un gruppo chiamato Fun Factor Game Studio.

Papyrus 4

Nella scatola

La scatola (10 x 15 cm.) è nel formato ormai diventato un classico di tutti i giochi inediti di Lucca Comics and Games e all’interno trovate le 110 carte del gioco (formato 56 x 87 mm.) e due regolamenti, in italiano e in inglese. Le carte sono alloggiate in un comodo e resistente contenitore in plastica.

Le carte sono linen, abbastanza resistenti e robuste, durante il gioco necessitano di essere rimescolate solo all’inizio della partita, pertanto imbustarle non è assolutamente necessario, come potrei consigliare invece per un deck building. I simboli disegnati sono belli grossi e ben distinguibili gli uni dagli altri. Inoltre, essendo i mazzi di colori diversi, ma utilizzabili da tutti i giocatori, ogni colore è accompagnato da un simbolo diverso e ben riconoscibile, anche dai giocatori daltonici. Anche i simboli sulle carte obiettivo sono facili da capire.

Il regolamento è ben scritto, le regole sono semplici, ci sono abbondanti esempi che aiutano a capire il flusso del gioco.

Papyrus 1

Giochiamo a Papyrus

Ogni giocatore riceve il suo mazzo di 20 carte Geroglifico e due carte Dossier, una chiara e una scura, le guarda (sono gli obiettivi di fine partita) e le mette coperte davanti a sé. Poi pesca le prime 4 carte del proprio mazzo Geroglifico: questa è la mano iniziale.

Mettete il mazzo Frammenti coperto al centro del tavolo e rivelate 4 carte.

Ogni giocatore ha a disposizione nel proprio turno tre azioni:

  • può giocare una carta scoperta nella zona sopra la carta Frammento;
  • deve giocare una o più carte scoperte, o una singola carta coperta (jolly), nella zona sotto la carta Frammento;
  • può mettere una carta coperta sotto una carta Dossier.

Alla fine di ogni azione bisogna pescare carte per tornare ad averne sempre 4 in mano.

Le carte Geroglifico messe sotto la carta Frammento devo corrispondere ai geroglifici della carta Frammento. Quando la carta Frammento ha sotto di sé tutti i geroglifici necessari al suo completamento si stabilisce la classifica per numero di carte: il primo giocatore ottiene il Frammento, il secondo ottiene tutte le carte del primo giocatore sotto al Frammento, l’ultimo giocatore ottiene le carte sopra al Frammento. Le carte rimanenti si scartano. Si scopre un nuovo Frammento.

La partita finisce non appena un giocatore non riesce più a pescare carte. Le carte in mano vengono scartate tutte. Vengono recuperate le carte sotto ai Frammenti e quelle sotto ai Dossier e si procede al conteggio dei punti. I Frammenti e le carte Dossier completate valgono i punti indicati, ogni carta Geroglifico presa vale un punto. Chi ottiene il punteggio migliore è il vincitore, in caso di parità vince chi ha ottenuto più punti grazie ai Frammenti.

Papyrus 2

Conclusioni

Papyrus è un gioco che lascia spiazzati nelle prime partite perché non segue la solita gestione delle maggioranze (ho più carte, prendo tutto), visto che anche gli altri giocatori che partecipano al completamento del Frammento ottengono delle ricompense. Una volta compreso questo, tutto il gioco assume un aspetto completamente diverso.

Altra cosa importante che ci ha lasciati sopresi è la possibilità di avere obiettivi sotto le carte Dossier, che necessitano di una tattica legata al non ottenere i Frammenti. In questo caso bisogna sperare di riuscire a programmare la propria linea di gioco, tenendo ben presente che essendoci un’alea importante, si può incorrere in una certa frustrazione quando le carte che ci servono non ci salgono in mano.

Non è un gioco difficile, anzi lo annovero tra i filler di fine serata e, sicuramente, anche come un titolo introduttivo ai giochi di carte.

Durante le nostre sessioni abbiamo riscontrato una certa predisposizione alla paralisi da analisi, legata probabilmente al fatto che, se non si riescono a mettere giù più carte contemporaneamente, la scelta di piazzare un jolly spesso sembra di scarso valore. Raramente abbiamo incontrato del downtime, il che, ovviamente, è un buona cosa.

Papyrus in definitiva sembra più un solitario di gruppo. L’interazione c’è ma non la si vive come negli altri giochi in cui è importante controllare gli avversari. L’alea può decidere in un attimo le sorti della partita e rendere l’esperienza piuttosto frustrante. Dall’altro lato, intriga il metodo originale di gestione delle prese sui Frammenti e la semplicità del flusso di gioco.

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