Noise, quando il manga si fa noir – Recensione della miniserie J-POP Manga

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Di recente ho recuperato Noise, una miniserie manga edita in Italia da J-POP Manga in un pratico cofanetto composto da tre tankobon.

Si tratta dell’ennesima opera del maestro Tetsuya Tsutsui che a breve arriverà anche nei cinema giapponesi con l’adattamento live-action di questo manga che potete recuperare a QUESTO INDIRIZZO.

La recensione di Noise

La storia prende vita in una cittadina di campagna che soffre di una popolazione in costante calo a causa dell’invecchiamento e della migrazione nel corso di molti anni. Ma quando un agricoltore locale inizia a produrre un prodotto noto come “fico nero”, che diventa di moda e virale sui social, denaro, opportunità e l’attenzione della stampa non tardano a ricomparire. È allora che Izumi Keita, custode di una piantagione di fichi neri, incontra un uomo dall’aria e il passato misteriosi e dagli scopi poco chiari…

Vi piacciono i thriller e le storie che riescono a tenervi con il fiato sospeso? Bene, questa serie fa sicuramente per voi.

Il manga è ambientato nel piccolo villaggio di Shishikari, una località che si trova a circa due ore di macchina da Nagoya. Un paese che rischia di perdere a breve tutta la popolazione, perché tutti gli abitanti sono ormai anziani.

A risollevare Shishikari dal suo lento ma inesorabile declino demografico, facendone aumentare all’improvviso la popolarità,  sarà il giovane agricoltore Izumi Keita che coltiva una particolare varietà di fico. Grazie a questa frutto (a dire il vero una infiorescenza) il villaggio acquista notorietà sul web e attirerà capitali e fondi che permetteranno all’amministrazione locale di costruire nuovi edifici e favorire la crescita di Shishikari.

Sembra di essere di fronte a una bella favola, ma come spesso accade non è tutto oro ciò che luccica e ben presto il villaggio precipiterà in un vero incubo.

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Noise, un thriller che lascia col fiato sospeso

Dopo le prime pagine, non riuscirete a staccarvi dalla lettura di Noise.

La trama del manga diventa inquietante e ossessionante, si comincia a credere che quello che si sta leggendo non sia reale.

Dopo l’aumento di lavoro nella sua azienda, Keita Izumi pubblica un annuncio per cercare del nuovo personale. Nel frattempo uno strano uomo appare nel villaggio di Shishikari e con il suo comportamento strano attirerà l’attenzione dei nostri protagonisti. L’aspetto poco rassicurante di quell’individuo  farà realizzare a Keita che qualcosa non quadra e che è il caso di rifiutare la candidatura dell’uomo.

In seguito Izumi Keita e l’amico Jun Tanabe riconosceranno in quello strano individuo sospetto il criminale che quattordici anni prima aveva ucciso una giovane studentessa universitaria dopo averne abusato.

Quando i due amici chiederanno aiuto al nuovo poliziotto Shinchiro Moriya, la situazione precipiterà e le cose peggioreranno inevitabilmente. La conversazione che doveva avere come unico scopo l’ammonimento di Mutsuo Suzuki, si concluderà tragicamente con la morte di quest’ultimo.

Ambientazione e personaggi

Noise riesce a dare quel senso di soffocamento e oppressione da thriller grazie al luogo in cui sono ambientati gli avvenimenti più importanti. Ci troviamo in un villaggio popolato quasi esclusivamente da anziani, circondato da boschi e che dista due ore dalla città di Nagoya.

Ad aumentare questo senso di inquietudine c’è il vicesindaco del luogo che abbraccia falsi ideali e ha una doppia faccia. Personalmente reputo questo personaggio davvero orribile, ma proprio per questo riesce nel suo intento di rendere l’atmosfera sempre molto tesa quando appare nelle tavole.

Mi piacerebbe complimentarmi con l’autore per il fantastico lavoro di charachter design, i personaggi hanno tutti una loro spiccata personalità e un aspetto che li differenzia dagli altri. Le espressioni e i tratti di ognuno hanno qualcosa di vero con uno sguardi penetrante e fisionomie mai stereotipate che contribuiscono a dare realismo all’opera.

Conclusioni

Il sensei Tetsuya Tsutsui è riuscito a creare una storia ben fatta, anche se il terzo volume mi è sembrato troppo sbrigativo. Le vicende, forse, vengono narrate con una velocità un tantino una velocità eccessiva, anche se tutto sommato non dispiace. Dal mio personale punto di vista che il manga poteva essere sviluppato estendendosi con uno o due volumetti in più. Reputo comunque l’opera molto accattivante e ne consiglio vivamente la lettura, visto che fin da subito l’autore ci rapisce presentandoci i personaggi in maniera naturale e completa. Il manga scorre senza problemi e la lettura diventa via via più piacevole, anche se la storia, contemporaneamente, fa salire non poco l’ansia che pervade sempre più i pensieri del lettore.

Sono rimasta davvero colpita anche da tutto il lavoro che c’è dietro il manga, lo staff che ha aiutato Tstsuya Tsusui ha davvero contribuito a rendere l’opera realistica. Ormai siamo abituati a opere horror/thriller che hanno quasi sempre elementi soprannaturali e, spesso, ci dimentichiamo una cosa importante: il mostro più terrificante, è l’uomo.

Per tutta la lettura ho sperato in un finale allegro, ma tutti noi sappiamo che il lieto fine è raro in storie di questo tipo… Come si conclude il manga? Non sarò certo io a svelarvi il finale di Noise.