Sab 7 Dicembre, 2024

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i mHACKeroni vincono la Hack-A-Sat: la squadra italiana hackera un satellite USA

Si chiama mHACKeroni ed è il dream team italiano che ha vinto la quarta edizione dell’Hack-A-Sat, la competizione organizzata dal governo degli Stati Uniti incentrata sulla sicurezza dei sistemi spaziali.

La squadra CTF italiana di hacker etici, professionisti e accademici provenienti dalle più importanti università del nostro paese oltre che da istituzioni straniere e colossi dell’IT, è riuscita, prima di tutti, ad hackerare un satellite USA in orbita.

mHACKeroni blocca e surclassa le altre quattro finaliste della Hack-A-Sat

L’obiettivo della gara, svoltasi in quel di Los Angeles nel corso della DEF CON 2023 (famosa convention mondiale sulla sicurezza informatica), era appunto quello di violare i sistemi di sicurezza del Moonlighter per poter prenderne il controllo. Il Moonlighter, infatti, è un piccolo satellite che è stato lanciato in orbita lo scorso mese di giugno e che fungerà da piattaforma di test per gli attacchi hacker in orbita e per testare eventuali contromisure.

“Se stai facendo una competizione di hacking, o qualsiasi tipo di attività informatica o esercizio con un veicolo funzionante, la cosa è molto complicata perché stai potenzialmente mettendo a rischio la missione di quel veicolo”, rivelò a suo tempo Aaron Myrick, capo progetto di Moonlighter, “Per questo abbiamo creato e lanciato questo satellite che è in pratica è la prima hacking sandbox nello spazio”.

mHACKeroni, una squadra che già a partire dal nome ha sempre voluto “sbandierare” la propria italianità, ha surclassato altri quattro team finalisti tra cui i vincitori della scorsa edizione, i polacchi di Poland Can Into Space, riuscendo a contrastare i tentativi di hack delle altre squadre per poi ottenere l’accesso ai sistemi di controllo e ai dati di Moonlighter.

 

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Gli hacker italiani, oltre a fregiarsi di un successo davvero importante, si sono portati a casa anche il primo premio di 50.000 dollari messo in palio dall’USAF e dalla Space Force.

“L’obiettivo a lungo termine di ciò che viene fatto e sperimentato conl’Hack-A-Sat è aumentare la consapevolezza che la sicurezza informatica dei satelliti in orbita è qualcosa di fondamentale che deve essere realizzata il prima possibile” ha dichiarato il capitano Kevin Bernert della Space Force USA.

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