L’energia nucleare, secondo uno studio, sarĂ  l’unico modo realistico per arrivare su Marte

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Secondo un report recentemente rilasciato da The National Academies of Science, e commissionato dalla NASA, l’unico metodo realisticamente possibile per l’umanitĂ  di arrivare su Marte è attraverso la propulsione nucleare.

Questo manderebbe all’aria tutti i progetti attualmente conosciuti per raggiungere il Pianeta Rosso che prevedono l’utilizzo di carburanti chimici.

Uno studio indicherebbe la propulsione nucleare come unico metodo realisticamente utilizzabile per il viaggio umano su Marte

Da quando Wernher von Braun realizzĂ² il primo missile balistico negli anni ’40, i razzi hanno sempre avuto una propulsione a base di combustibili chimici. Ma forse, secondo questo report, ciĂ² non sarĂ  sufficiente per portare, almeno in maniera efficiente, gli esseri umani su Marte.

Il problema è presto detto: per portare in orbita una quantitĂ  sufficiente di combustibile i costi sarebbero proibitivi. Senza scendere troppo in dettagli, che magari tratteremo prossimamente in uno dei nostri Speciali sull’esplorazione Spaziale, per portare in orbita il carburante necessario a raggiungere Marte (e possibilmente a tornare a casa) servirebbero dieci lanci con l’SLS della NASA.

A 2 miliardi di dollari a lancio, fanno 20 miliardi, e questo solo per il carburante. Decisamente troppo, considerando ad esempio che il budget quinquennale della NASA per il ritorno sulla Luna ammonta a 28 miliardi.

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Una propulsione nucleare invece permetterebbe di ottenere l’energia richiesta con una quantitĂ  di materiale nucleare infinitamente minore, in termini di massa. Minore massa significa meno lanci di supporto, che a loro volta vorrebbero dire meno costi.

La propulsione nucleare spaziale non è un’idea che la NASA abbia dichiarato di voler perseguire, almeno negli ultimi anni. Tuttavia la cosa potrebbe essere in fase di studio: il Congresso USA ha stanziato, per l’anno 2021, 110 milioni di dollari per lo sviluppo di razzi con questo genere di propulsione.

Staremo a vedere e, in assenza di motori a curvatura, la cosa certa è che le difficoltà non ci hanno mai fermato.