Harry Potter: i diari di Alan Rickman rivelano una discussione con David Yates per la morte di Piton

Di Michele Vivante 3 Min di lettura

In questi giorni, il magazine The Guardian sta diffondendo alcune pagine tratte dai diari di Alan Rickman, l’attore noto soprattutto per aver interpretato il professor Piton nella saga cinematografica di Harry Potter. Un ruolo che l’attore ha interpretato per tutto il franchise, pur non condividendo diverse scelte fatte dalla produzione.

In particolare, dai diari di Rickman, scomparso nel 2016, in queste ore è emerso il dettaglio di una discussione avuta dall’attore con il regista David Yates, riguardante la morte di Piton in Harry Potter e i Doni della Morte: Parte 2. Una morte che Rickman aveva scoperto prima di tanti altri, avendo tenuto una conversazione privata con l’autrice dei romanzi, J.K. Rowling, prima dell’uscita nelle librerie dell’ultimo libro.

A quanto pare, Yates e l’attore non erano d’accordo sulla decisione di far morire Piton attraverso l’uso di un incantesimo, con Rickman che ha annotato nei suoi diari: “David Y è davvero testardo nell’idea che Voldemort mi uccida con un incantesimo (una cosa impossibile da capire, non ultima la conseguente ira dei lettori)“. Una questione su cui scopriamo essere intervenuta anche Rima, sua moglie, la quale gli aveva detto: “Non può ucciderti con un incantesimo. L’unico incantesimo che potrebbe farlo è Avada Kedavra che uccide in modo istantaneo, e così non saresti in grado di finire la scena“.

severus piton

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La morte di Piton in Harry Potter secondo i diari di Alan Rickman

Non sappiamo come si sia evoluta la discussione tra Yates e Rickman, ma sappiamo qual è stata la decisione finale per la morte di Piton in Harry Potter e i Doni della Morte.

Piton viene infatti ucciso da Nagini, il serpente e Horcrux di Voldemort, lasciando il tempo al professore di Harry di spiegare cos’era successo. Alan Rickman, però, non è stato comunque contento del risultato, come spiegato poco dopo sui suoi stessi diari: “L’ho trovata inquietante da guardare: deve cambiare corsa a metà strada per raccontare la storia di Piton e la telecamera perde la concentrazione”, aggiungendo tuttavia in seguito “Il pubblico, invece, è stato molto contento”.

In altre parti dei suoi diari, Rickman ha parlato apertamente delle difficoltà incontrate nel superare tutti e otto i film, annotando più volte che avrebbe voluto uscire di scena. Tra le sue molte ragioni anche l’effetto che il personaggio ha avuto sulla sua vera personalità mentre era sul set.

“Diventa strano essere loquaci, sorridenti, aperti”, ha scritto. “Il personaggio mi ha restretto e mi irrigidisce. Non sono buone qualità su un set cinematografico. Non sono mai stato meno comunicativo con la troupe”.

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