La Guida per la Dominazione del Mondo – Recensione

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La Guida per la Dominazione del Mondo, vademecum per supercattivi secondo ManFont!

Manfont questa volta ci vuole stupire con una storia comica e dissacrante, La Guida per la Dominazione del Mondo,  il cui autore, Marco Ventura, non è nuovo a questo genere. Parliamo di uno scrittore molto eclettico, autore di alcune storie pubblicate sotto il sigillo “apocrypha” di Arcana Mater e di 2700, cariche del dramma vissuto dai personaggi nella loro ambientazione fantasy. Sempre sue sono pure le strisce fumettistiche comiche delle parodie del Trono di Spade intitolate Sex and the thrones, pubblicate sempre in una raccolta da ManFont e che spopolano sul web.

Ai disegni abbiamo invece Andrea Boscolo, anch’egli uscente dalle scuderie di ManFont e assiduo collaboratore di Playpress e Warner Bros. Il suo tratto caldo , volutamente poco realistico e molto cartoonesco dato il tipo di racconto, è reso al meglio dai colori propri e con l’ausilio di Daniele Ienuso.

Ma passiamo alla storia, che ruota attorno ad un fantomatico libro, La Guida per la dominazione del Mondo. Nel prologo, quasi rifacendosi al prologo del film Minions, dove i simpatici ometti gialli cercano la persona più cattiva per poterla seguire e riverire, mettendola però in difficoltà, la Guida ci racconta come, storicamente, i personaggi più potenti e influenti se ne sono serviti, fraintendendola e non sapendola usare.

Tutto questo condito da citazioni, paradossi, battute, ironia e black humor. Nessuno di questi personaggi (dai faraoni, al generale Custer, passando per Hitler) ha saputo mettere in pratica gli insegnamenti de La Guida per la Dominazione del Mondo, diventandone poi vittime (non si capisce se della Guida stessa o del proprio smisurato ego).

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La storia si concentra sulle (dis)avventure di alcuni membri dell’O.R.G.A.N.I.Z.Z.A.Z.I.O.N.E, il cui acronimo non può essere svelato pena la morte (e che farebbe veramente un baffo allo S.H.I.E.L.D. di marvelliana memoria).

Tutto il racconto è basato sulla suddivisione in 28 capitoli che seguono pedissequamente quelli della Guida. Il tutto farcito dai guai delle avventure dei nostri Cecil, il temibilissimo possessore del fantomatico libro, la rossa Taria, che sembra uscita manco a dirlo da un cartone dei Flinstones (può mancare una rossa?, no eh) e il suo innamorato zerbino Vernon.

Noncuranti di nulla si immergono nelle avventure del pazzo Cecil intorno al mondo, incontrando personaggi e situazioni più o meno reali (tra cui il mitico presidente Tramp – si proprio con la “A” – che ammette anche l’origine del proprio ciuffo e si esibisce in una danza indicendo un’improbabile giornata dei nudisti), e luoghi simbolici una Venezia allagata, una Statua della libertà su una spiaggia deserta che mi ha fatto venire in mente il finale de Il pianeta delle scimmie originale.

Tutto ciò è disseminato di citazioni più o meno nascoste, in cui solo un nerdone (anche Cecil lo ammette ad un certo punto) potrebbe elencarle tutte. Secondo me Ventura non sa neanche lui di avercele infilate tutte, alcune sicuramente apposta, altre invece per caso o inconsciamente, tanto è immenso il calderone dell’immaginario collettivo a cui ognuno di noi, e soprattutto gli scrittori, attingono.

Quindi gli easter egg si sprecano in La Guida per la Dominazione del Mondo, così come già detto anche le battute, cariche di ironia, di doppi sensi, ma mai senza cadere nel volgare (e questo è difficile, ancora un plauso allo scrittore), rimandi letterari e interni al testo stesso. A volte, ma può essere un mio limite, questo rallenta leggermente la narrazione, forse le troppe battute appesantiscono la scorrevolezza della lettura.

L’idea è comunque alternativa, geniale a suo modo, per narrare i limiti, in modo ironico, di ognuno di noi. Chi non ha mai pensato di fare le cose in grande per uscirne poi sconfitto dalla cosa più impensabile o, facendo un riferimento al Signore degli Anelli, improbabile? Così come Cecil e i suoi compagni nella propria ricerca di conquista del mondo?

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Questa è una guida, un vademecum, di come ci si deve comportare per poter dominare il mondo, d’altronde anche Adams stilò, a modo suo e sempre in modo ironico, una guida per diventare niente meno che autostoppisti galattici!

Un altra situazione ironica avviene nel momento della gara automobilistiche che nientemeno mi ha fatto venire in mente un’altra gara, anch’essa squinternata, quella della Gara più pazza del mondo, che guardavo quando ero un bambino.

Possiamo concludere dicendo che è un tentativo ben riuscito ed esilarante di raccontare una storia, partendo da un presupposto improbabile (una Guida per dominare il mondo scritta forse quando del mondo non ve ne era neanche traccia) e di cui ne consiglio vivamente l’acquisto, non ve ne pentirete!