Guardiani della Galassia volume 3: tutti insieme per lodare la fine dell’era Gunn

guardiani della galassia volume 3

Terzo capitolo della saga Marvel, Guardiani della Galassia volume 3, riporta in alto l’entusiasmo per il futuro del Marvel Cinematic Universe, dopo gli ultimi film e serie TV che, introducendo la Fase 5, hanno comunque acceso un campanello d’allarme tra i fan.

Sono passati quasi 10 anni da quando uno sgangherato gruppo di eroi, autonominatosi Guardiani della Galassia, ha portato lo scompiglio nel MCU, portando una ventata di umorismo e freschezza in tema di cinecomics. Giunti ormai al terzo atto, si respira dunque l’aria dell’arrivo al traguardo per la saga scritta e diretta da James Gunn.

In questo terzo episodio Star Lord e compagni dovranno fare i conti con il passato di uno dei componenti della loro famiglia, Rocket Racoon. Partendo dalla scena post credit di Guardiani della Galassia volume 2, vediamo entrare in scena Adam Warlock, essere super potente, creato dall’Alto Evoluzionario per dare la caccia al procione parlante. Tramite una serie di flashback assistiamo al passato di Rocket e come, da normale procione, sia stato modificato in un essere super intelligente. La missione per i guardiani sarà quella di salvare la vita del loro amico “animale” cercando di fermare l’Alto Evoluzionario.

La famiglia galattica

Se c’è un concetto che all’interno della saga dei Guardiani della Galassia ha avuto centralità per tutti e tre i film è quello di “famiglia”.

Se nel primo Guardiani Peter Quill perdeva la madre, prima di essere rapito da Yondu, già con il secondo capitolo si aveva la percezione che gli eroi di questo gruppo fossero più che semplici compagni d’avventura, senza contare poi il rapporto di Peter con Gamora.

In Guardiani della Galassia volume 3 il concetto di famiglia ( e di amicizia) sta alla base di tutto. Vediamo come già nel passato di Rocket la famiglia fosse l’unica speranza di sopravvivenza, e che anche ora, a distanza di anni, chi può salvarlo dall’Alto Evoluzionario, è la sua attuale famiglia.

I volti dei Guardiani della Galassia

Ormai gli attori che interpretano i Guardiani sono assimilabili ai loro personaggi. Se è pur vero che Chris Pratt (Star Lord), Zoe Saldana (Gamora), Dave Bautista (Drax), Karen Gillan (Nebula), Pom Klementieff (Mantis), nonché le voci originali Bradley Cooper (Rocket Racoon) e Vin Diesel (Groot), sono tutti attori affermati ad Hollywood, è innegabile che parte del loro successo personale è comunque legato al primo film del 2014. Invece di parlare di quanto i vari attori siano azzeccati nei panni dei rispettivi personaggi, introduciamo i nuovi arrivati.

L’Alto Evoluzionario

In casa Marvel siamo abituati a vedere cattivi non bidimensionali, ma con un background e delle motivazioni non prive di senso, Thanos su tutti.

L’Alto Evoluzionario è un personaggio forse più canonico, ma le sue motivazioni non sono molto diverse da quelle degli ingegneri genetici del Terzo Reich, in cerca della specie perfetta. Interprete del villain di Guardiani della Galassia volume 3 è il poco conosciuto Chukwudi Iwuji. L’attore nigeriano, naturalizzato britannico, si cala perfettamente nei panni del potente genetista, dimostrandosi una bella sorpresa.

Adam Warlock

Altra new entry nel MCU è Will Poulter che indossa i passi di Adam Warlock, personaggio creato da Stan Lee e Jack Kirby, rivale di Thanos nella saga “caratcea” delle Gemme dell’Infinito.

Apparso solo come bozzolo in Guardiani della Galassia volume 2, qui lo vediamo nella sua forma evoluta, creato proprio dall’Alto Evoluzionario.

Poulter porta in scena un Adam Warlock molto potente, ma anche molto ingenuo, non privo di siparietti comici e meno epico della sua versione a fumetti. In questa versione l’attore scelto per la parte è decisamente azzeccato.

Da non trascurare anche i cameo di Sylvester Stallone nei panni del leader dei Ravagers, Stakar OgordNathan Fillon che è Master Karja capo della sicurezza della Orgocorp, Elizabeth Debickiche interpreta Ayesha, leader dei Sovereign e madre di Adam Worlok, oltre a Maria Bakalova che presta la voce al cane dai poteri telecinetici, Cosmo.

Ad opera di James Gunn

All’inizio, con il primo film, i Guardiani rappresentavano l’eccezione rispetto agli altri lungometraggi Marvel, non solo per l’umorismo più accentuato, ma anche per essere specchio del loro autore.

La firma di James Gunn è stata evidente fin da subito, partendo dal cast (Michael Rooker, interprete di Youndu e attore feticcio e Sean Gunn, fratello del regista) e dalle scelte registiche e di sceneggiatura. Gunn, rispetto ad altri suoi colleghi, ha avuto una certa libertà concessagli da Kevin Feige, tanto da farlo tornare dopo il licenziamento avvenuto a causa di alcuni commenti inopportuni del regista.

Guardiani della Galassia è una trilogia a sé stante

Ipotizziamo per un attimo che la teoria dei multiversi sia corretta e che ci fosse la possibilità di viaggiare tra essi. Se un essere proveniente da un universo diverso dal nostro, dove non esiste l’MCU, decidesse di guardare la trilogia dei Guardiani della Galassia, lo spettatore “alieno” potrebbe godersi i tre film senza necessariamente fare i collegamenti con le altre pellicole Marvel. L’unica questione ostica sarebbe il fatto che la Gamora di Guardiani della Galassia volume 3, non è la stessa dei primi due volumi, cosa che viene comunque spiegata, all’interno del terzo capitolo.

Escludendo le escursioni di Star Lord e compagni negli Avengers, e la parentesi Asgardiani della Galassia, le avventure dei Guardiani funzionano brillantemente anche da sole, apparendo quasi volutamente scollegate dal resto dell’Universo Cinematorgrafico Marvel. Certo, il vantaggio di muoversi nella galassia, e non su un singolo pianeta, dove in caso di un evento straordinario, è normale che tutti i supereroi vengano coinvolti, rende lo scollegamento più facile, ma pare piuttosto evidente che già dalle prime intenzioni la volontà di produttore e regista fosse quella di navigare da soli.

Il miglior Guardiani della Galassia?

Guardiani della Galassia volume 3 è riuscito nell’impresa di restare al livello dei suoi predecessori, anzi, sicuramente meglio del volume 2, e forse anche un po’ del primo film. Questo perché la libertà concessa a Gunn, qui è ancora più “aperta” (forse perché si tratta dell’ultimo lavoro realizzato per la Marvel). La violenza, sia grafica che psicologica, non è mai stata così presente nel Marvel Cinematic Universe, e fra persone squagliate vive, un’azienda galattica (la Orgocorp) che sembra uscita da un film di David Cronenberg e la violenza sugli animali, ci scappa anche la parola con C, seguita dalla prima lettera dell’alfabeto, due volte quella alfabeticamente ultima e una O.

Dai primi Guardiani, agli ultimi

Al di là di qualche momento legato ad alcuni personaggi chiave non gestito benissimo, parlando del finale, Guardiani della Galassia volume 3 è il perfetto passo d’addio di James Gunn alla saga. I Guardiani esisteranno ancora all’interno dell’MCU, ma vedremo se saranno gli stessi e se qualcuno invece proseguirà in solitaria. Quel che è certo, appunto, è che James Gunn, passato alla rivale DC, ha salutato i suoi Guardiani utilizzando la stessa canzone di apertura del primo film, Come and get your love dei Redbone, cosi da poter farsi cantare dai suoi fan, Vieni a prendere il tuo amore (traduzione letterale del titolo della canzone), amore decisamente meritato.

guardiani della galassia volume 3
Uno dei migliori film Marvel in epoca recente. James Gunn ci regala un addio alla saga dei Guardiani da urlo.
Pro
Più violenza grafica e psicologica
Ultimo capitolo della miglior saga in casa Marvel
Solita dose di intelligente umorismo
Contro
La fine dei Guardiani come li conosciamo
Alcuni momenti legati ai personaggi non gestiti benissimo
7.2
Voto Finale