La recensione della miniserie fantasy Green Valley di Skybound targata Landis e Camunicoli nell’esclusivo Premium Pack di saldaPress
Quando a Lucca siamo riusciti a mettere piede nel padiglione saldaPress Negan & Friends, eravamo così eccitati che volevamo accamparci lì non solo per evitare la pioggia battente, ma soprattutto per perderci tra le centinaia di albi e volumi esposti che ci chiamavano come le sirene di Ulisse, consapevoli che non saremmo riusciti a portarci tutto a casa come avremmo voluto(sigh!).
Nella sovrabbondanza cromatica delle offerte, però, l’evidente titolo verde acqua su di un affascinante ed immacolato pack bianco ha attratto subito la nostra attenzione: eccolo il Premium Pack di Green Valley, tutta la miniserie fantasy di Max Landis, disegnata da Giuseppe Camuncoli per Skybound e portata in Italia da saldaPress.
È stato amore a prima vista per quest’edizione comprensiva di tutti e nove gli spillati che costituiscono la miniserie, con in più l’elegante variant white cover del numero 1.
Quando si parla di Skybound, l’etichetta statunitense di fumetti partner studio della Image Comics, bisogna sempre tener presente che non ci si troverà mai di fronte a storie “normali” e a fumetti che potrebbero confondersi con altri: ogni opera della casa editrice fondata da Robert Kirkman continua ad essere una scommessa vinta e Green Valley non fa eccezione, dipanando di fronte agli occhi del lettore un’avventura coinvolgente e che sorprendere inaspettatamente.
Protagonisti di Green Valley sono quattro cavalieri del quinto secolo, gloriosi uomini d’arme e d’onor che difendono il Regno di Re Michael dai pericoli di un mondo crudele e spietato, infestato da draghi ed orde barbariche assetate di sangue, portatrici di sconsiderata violenza distruttiva.
Sir Bertwald, Sir Ralphus, Sir Gulliver e Sir Indrid sono i Cavalieri di Kelodia, invincibili guerrieri e valenti condottieri (parafrasando qualcosa che nella mente nasce spontanea) che per alcuni sono solo un mito ma per altri, come il popolo che essi stessi difendono, sono l’unico baluardo contro la malvagità e la distruzione, paladini capaci di sconfiggere da soli intere armate. “Quattro contro quattrocento!”, come afferma qualcuno, e la loro leggenda continua a crescere.
Ma il destino dei quattro Cavalieri di Kelodia non conosce periodi di pace e serenità e passa attraverso il cliché dell’uomo valoroso che si perde per poi ritrovarsi: un eroe è tale quando è capace di rimettersi in piedi dopo la sconfitta più atroce, all’indomani dell’umiliazione più completa, consapevole che è grande solo chi cadendo trova la forza di rialzarsi nuovamente.
L’occasione riscatto però arriverà nei panni di un giovane ragazzo che chiederà ai cavalieri di Kelodia di cavalcare insieme un’ultima volta, ed aiutarlo a difendere il suo villaggio da un’oscura e potente minaccia che veste i panni di un misterioso stregone, il quale opprime con sanguinaria violenza gli abitanti di Green Valley.
Questa miniserie autoconclusiva si rivela sorprendente e coinvolgente, con il classico genere medieval-fantasy che viene “contaminato” da elementi nuovi ed inaspettati, dove il mito, il soprannaturale e la magia, si intrecciano e si sovrappongono su piani diversi ed inimmaginabili.
La storia rapisce e conquista fin dalle prime pagine e i classici spillati da lettura veloce, che caratterizzano la run di Green Valley, si leggono con ancora più ingordigia e rapidità, tanto che la piacevole opulenza di vignette tipica di alcune pagine, dà vita ad una caotica (ma non confusionale) sequenza di immagini che ci proietta verso un’esperienza quasi cinematografica, guidando il lettore verso gli inaspettati sconvolgimenti finali che sorprenderanno tutti.
La scrittura di Max Landis si rivela ricca ed esaustiva, capace di sviscerare nel profondo i personaggi anche con pochi passaggi, tanto che già dal secondo albo sembra di conoscerli da un’eternità, regalando l’illusione di una storia molto più ampia ed estesa che va al di là dei albi.
Landis però non si ferma al tratteggio fedele dei protagonisti e delle loro storie, ma letteralmente li lancia verso un destino che forse nemmeno l’autore è ben sicuro di conoscere, sorprendendo sé stesso ed il lettore con degli eventi che si sviluppano in maniera sorprendente e che ribalteranno continuamente la storia proprio nel momento in cui sembra di aver capito cosa stia per accadere. Sfogliando una pagina in più si verrà catapultati nuovamente in situazioni che riscrivono tutto ancora una volta, come una trama cinematografica che disorienta con costanti colpi di scena.
Le tavole di Giuseppe Camuncoli si sposano alla perfezione con il tessuto fantasy di Green Valley contribuendo, con leggerezza e tratti piacevolmente realistici, a completare puntualmente la sceneggiatura in una fusione ben riuscita tra testo e disegni.
La caratterizzazione dei personaggi e delle scene è ineccepibile, e anche qualche breve momento comico e “leggero” viene reso credibile e mai avulso dal contesto intenso della storia e della sua ambientazione.
Per concludere la recensione un doveroso passaggio va fatto sui materiali: la carta opaca e resistente dei nove spillati regala una sensazione calda e piacevole al tatto, esaltando i colori delle tavole senza però renderli mai eccessivamente luminosi (visivamente l’atmosfera fantasy si sposa benissimo con queste tonalità); la variant cover bianca con stampa a caldo del #1 è ciò che arricchisce il Premium Pack che, però, avrebbe meritato (a mio modesto avviso) qualcosa in più di una semplice sovraccoperta di cartoncino che racchiude i nove capitoli della miniserie che dovrebbe trovare posto in ogni collezione che si rispetti!