Divinity: Original Sin 2 torna a mostrare l’ottima ambientazione fantasy creata dai Larian Studios
Una delle meraviglie di questi ultimi anni è la creazione del programma Early Access di Steam, una feature del sistema di Valve che consente di seguire lo sviluppo di un videogioco, influenzando, in minima parte, il lavoro degli sviluppatori con il proprio apporto critico. Personalmente sono pochi i titoli che mi hanno convinto ad aderire a questo programma, ma uno in particolare non ha avuto difficoltà a farmi correre su Steam per vederlo crescere: Divinity: Original Sin 2! Forte di una bella esperienza con il primo capitolo della saga dei Larian Studios, mi sono lasciato conquistare facilmente da questa seconda incursione nel mondo fantasy di Divinity.
Non è necessario aver giocato il primo Divinity per godersi appieno la storia di Divinity: Original Sin 2. Larian Studios ha strutturato la narrazione di questo secondo capitolo in modo che anche i giocatori che per la prima volta approdano a questa saga possano godersi al meglio l’ambientazione ed il contesto narrativo della storia.
Il fascino di Divinity: Original Sin 2 è il rapporto tra personaggio e magia. Se nel primo capitolo l’utilizzo della magia era alla base di certe dinamiche, per i primi momenti del seguito la magia è totalmente proibita, a casua di un odio verso i detentori dell’affinità alla sorgente, la fonte del potere magico.
Questo espediente non gratifica solo la pura narrazione, ma consente di dare una sorta di tutorial di base che oltre ad inserirci in pieno nelle dinamiche del gioco, ci aiuta a prendere familiarità con alcune delle meccaniche del titolo. Divinity: Original Sin 2 fin dai suoi primi contatti con i giocatori ha mostrato come l’ambiente di gioco sia una componente spesso fondamentale per poter affrontare al meglio gli scontri; dai barili esplosivi alla combinazione di diverse abilità del nostro party, la nostra inventiva è stuzzicata da diverse possibilità che consentono di dare vita a delle tattiche davvero interessanti.
La cura riservata dal team di sviluppo al combat system è profonda, valorizza un combattimento a turni che spinge il giocatore a prendersi il tempo necessario per studiare come ottimizzare il proprio arsenale. I Punti Abilità non sono molti, e spesso si può scegliere di sacrificare una mossa in un turno per poter utilizzare un attacco più potente in quello successivo, in modo da affrontare lo scontro da una posizione di vantaggio. Spesso nei GDR si trascura l’approccio tattico degli scontri, ma Larian ha voluto offrire ai giocatori la possibilità di mostrare il proprio acume e mettersi alla prova, fornendo gli strumenti adatti.
Sia chiaro, combattere in Divinity: Original Sin 2 è una vita dura, potete fare un combattimento apparentemente perfetto per venire sconfitti all’ultimo da un avversario che tira fuori un incantesimo devastante. Larian Studios ha scelto di introdurre una diversa gestione delle armature, migliorando la feature presente nel primo capitolo; prima di subire danni (salvo particolari attacchi, principalmente di natura magica), le nostre armature assorbiranno il grosso del danno, ma tramite alcune skills (come Fortificare) potremo ricaricare la barra rosse dell’armatura e preservare i nostri preziosi punti vita!
Altra interessante innovazione è l’introduzione della Memoria, valore che stabilisce il numero di abilità che il nostro personaggio può sfoderare nella sua avventura. Se in precedenza bastava aumentare il proprio valore di conoscenza di una particolare scuola di magia per aver più incantesimi a disposizione, ora bisogna tenere presente della Memoria, che vale non solo per gli incantesimi ma anche per la abilità marziali. Sembra facile, ma andando avanti con l’avventura questa limitazione diventa un’ennesima sfida per il nostro personaggio, la selezione fra le svariate abilità è impressionante, e questo si traduce in una attenta analisi anche dell’avanzamento del nostro party, in modo da avere una compagine di eroi il più eterogenea possibile.
Unica pecca del combattimento è la telecamera, che a volte diventa quasi un ostacolo per la valutazione tattica del terreno di scontro. Si tratta di un problema che in alcune situazioni fa la differenza, specialmente in caso di scontri con gruppi di nemici; dall’inizio dell’Early Access, Divinity: Original Sin 2 ha tentato di rimediare a questa pecca, ancora ci sono frangenti in cui il problema si ripresenta, ma con l’arrivo della release definitiva previsa per il 14 settembre inizio a temere che questa sia la problematica che segnerà anche l’esordio della forma finale di Divinity: Original Sin 2, anche se il sostegno di Larian Studios alla propria community ha già mostrato come il team di sviluppo non si lasci indietro nessun difetto, ponendovi rimedio!
Per poter ottimizzare al meglio tutte queste potenzialità, bisogna fare bene il primo passo tipico di un gdr: la creazione del personaggio. In questo, Divinity: Original Sin 2 ha preso quanto di buono fatto nel primo capitolo e lo ha arricchito. La scelta della razza (umani, elfi o lucertole) ha un’importanza centrale in funzione della futura classe, dove i bonus razziali possono compensare eventuali malus o dare maggior impatto ai bonus di classe.
A questo, bisogna aggiungere i tag social del personaggio. Si tratta di una feature intelligente, studiata per offrire al nostro alter ego una serie di alternative in fase di dialogo con gli NPC ed anche con i membri del party, sbloccando delle linee di dialogo uniche che consentono di aver nuove quest o informazioni altrimenti non ottenibili. Dato il ricco impianto narrativo di Divinity: Original Sin 2 questa funzione social è una ricchezza immensa, dedicata principalmente agli amanti dei giochi di ruolo cartacei ed a coloro che vogliono sentirsi parte fondamentale del mondo di gioco!
Un simile impianto ha bisogno di una grafica che esalti il mondo di gioco anche da un punto di vista visivo. Divinity era già stato una bella rivelazione, ma con Original Sin 2 siamo di fronta ad una miglioria anche a questa voce. Lo stile è quello quasi cartoonesco, con fisicità poco realistiche ma che hanno comunque un loro fascino, rapportato a tutto lo stile grafico del titolo, arricchito da una colorazione vivace con una notevole varietà cromatica che anima le diverse ambientazioni.
Tocco finale il comparto audio, che tra musiche d’atmosfera ed effetti sonori unici, offre al giocatore di Divinity: Original Sin 2 una totale immersione nell’ambientazione. Pensate, addirittura possiamo selezionare, in fase di creazione del personaggio, il nostro tema, che ci accompagnerà per tutta l’avventura!
Larian Studios riesce a dare alla sua saga una nuova forza espressiva, che si distingue per mantenere quanto di buono visto in precedenza, apportando delle notevoli migliorie e proseguendo una narrazione che crea un mondo fantasy nuovo ed appassionante. Divinity: Original Sin 2 è un altro di quei titoli che dimostra come il programma Early Acces ( da cui è uscito anche quel piccolo capolavoro di Endless Space 2) metta in contatto diretto sviluppatori e videogiocatori, dando modo alle due parti di collaborare per creare dei must have!