Venti anni fa, debuttava sugli scaffali uno dei più iconici titoli della saga di Castlevania
Se conoscete la trentennale saga di Castlevania, non potete assolutamente ignorare cosa sia Castlevania Symphony of the Night, a maggior ragione in questo periodo, dato che tra breve partirà su Netflix una serie animata ispirata a questo fantastico brand!
Il gioco, tredicesimo della saga, viene pubblicato in Giappone nel 1997 per la prima Playstation con il nome di Akumajō Dracula X: Gekka no yasōkyoku (悪魔城ドラキュラX 月下の夜想曲 ) e, soltanto l’anno dopo, anche per il Sega Saturn. Qualche mese dopo esce anche in America e in Europa, giusto giusto durante il periodo di Halloween, scelta a mio avviso piuttosto azzeccata.
Da allora sono passati la bellezza di venti anni… un’eternità se rapportata alla percezione del tempo nel mondo videoludico!
Symphony of the Night (d’ora in poi SOTN) è il seguito di Rondo of Blood, e si capisce anche dal fatto che, appena iniziato il gioco, come introduzione, dovremo affrontare il Boss finale del capitolo precedente, impersonando Richter Belmont. Finito lo scontro, entreremo nella storia di questo capitolo, nei panni del tenebroso Alucard.
La storia prende il via cinque anni dopo gli avvenimenti di Rondo of Blood. Dopo aver sconfitto Dracula, Richter sparisce misteriosamente. Passati quattro anni, ricompare magicamente, definendosi il vero signore del Castello di Dracula. La ricomparsa del potere malvagio di Castlevania risveglia Alucard dallo stato di morte apparente in cui si trovava. Si, perché il nostro eroe, nonostante parteggi per i buoni, è in realtà il figlio di Dracula stesso (oltretutto, per chi non se ne fosse già accorto, provate a leggere Alucard al contrario… Lol!) e come tale dispone di grandi poteri vampirici.
Peccato che una volta entrato nel maniero, tali poteri gli vengano sottratti dalla Morte in persona (personaggio ricorrente della saga). Per portare a termine il gioco, naturalmente, dovremmo recuperali uno ad uno, esplorando il Castello, sconfiggendo orrendi nemici e risolvendo intricati enigmi.
SOTN, a differenza dei suoi predecessori (escluso il secondo episodio), non è un gioco platform, pur mantenendone la struttura. Ci troviamo infatti davanti a un vero e proprio action rpg, con statistiche, livelli e abilità. Dovremo percorrere in lungo e in largo il castello, cercando sempre di usare l’equipaggiamento più adatto per il tipo di nemico che andremo ad affrontare. Spesso ci capiterà di tornare sui nostri passi anche perché, dopo aver recuperato la capacità di trasformarci in lupo, pipistrello o nebbia, alcune zone prima inaccessibili saranno pronte per essere esplorate!
Come ho già detto, non sarà solo combattimento e esplorazione.
Saremo chiamati infatti a risolvere anche numerosi enigmi ambientali, alcuni dei quali davvero originali. Ma i misteri di Castlevania non finiscono qui. Infatti, in giro per il palazzo, saranno presenti delle location e degli oggetti che, nonostante i nostri sforzi, sarà ben dura capire a cosa possano servire. Come il cannocchiale nella stanza sospesa nel vuoto. Se ha un significato o un’utilità, io non l’ho ancora capita, nonostante io abbia platinato il gioco al 200% (quando sconfiggi il Boss finale e completi il gioco al 100%, scopri di essere a metà dell’opera e quindi per platinare il gioco, dovremo affrontare nuovamente il gioco nello stesso castello… ma invertito; Sì, proprio sottosopra, con tutto quello che ne consegue).
Un’altra eccellenza di questo titolo è la colonna sonora.
Fantastica, immersiva, mai noiosa, sempre azzeccatissima. Poteva forse essere diverso, in un gioco intitolato Symphony of the Night? La grafica in 2d è colorata, fluida e molto ben dettagliata. Personaggi e nemici sono estremamente ben caratterizzati.
SOTN è indubbiamente un capolavoro e ha, giustamente, riscosso un enorme successo alla sua uscita e anche oggi rimane uno dei giochi più conosciuti e apprezzati di sempre.
Il miglior Castlevania in assoluto, assolutamente un Must Have per ogni gamer che si definisca tale!!!