Caput Mundi 6: Su questa pietra – Recensione

La prima stagione di Caput Mundi giunge al termine, con uno spettacolare numero che, oltre a offrire risposte, diventa il punto di partenza ideale di un universo espanso, l’Universo Cosmo per l’appunto, che si appresta a divenire una delle ambientazioni più interessanti del nostro panorama fumettistico. Il tutto nasce, come già detto in diverse occasioni, dalla figura di Pietro Battaglia, il vampiro siciliano creato da Roberto Recchioni, ideatore di Caput Mundi.

Su questa pietra è l’ultimo episodio di questa prima stagione di Caput Mundi, che in un’ottica di serial televisivo prestato al fumetto, porta a voler fare un binge watching, o meglio un binge reading, dei sei albi. Il punto forte di questa serie è stata la caratterizzazione dei personaggi, non solo la loro natura di ‘mostri‘, che paga un certo debito a film horror storici come quelli della Universal o della Hammer, ma nella creazione di figure che siano il prodotto di un ambiente sociale preciso, in un certo senso anche vittime, della società e di se stesse.

Su questa pietra è il capitolo finale della prima stagione di Caput Mundi

Interessante come, con l’esclusione di Pietro Battaglia, conosciamo i nostri protagonisti solo con il loro nome da ‘mostro‘. Li chiamiamo Nero, Eva, Coscienza di Roma o Uomo Invisibile, possiamo ridere su qualche nomignolo scambiato, ma non sapremo mai i loro nomi di battesimo. Perché gli autori vogliono che impariamo quel nome che meglio li rappresenta, che si sono dati perché incarna al meglio la loro anima.

caput mundi 6 copertina

Devo confessare che, pur amando Nero, Eva e l’Uomo Invisibile, la mia curiosità era fortemente attratta dalla figura della Mummia. Nei primi numeri si faticava a comprendere se fosse il classico nome da gergo della strada, quel nomignolo da criminale, o se ci fosse un significato recondito, legato ad una natura sovrannaturale. In Prima dell’alba vedevamo finalmente un primo accenno del suo potere, ma è con questo albo che abbiamo tutte le risposte.

E che risposte. Dario Sicchio e Giovanni Masi riescono a creare un’ottima alternanza tra la narrazione del capitolo finale di questa guerra di Battaglia e il racconto delle origini della sua nemesi. Difficilmente un titolo riesce a concentrare in poche parole il fulcro di una storia, ma in questo caso di presta ad una duplice interpretazione.

Su questa pietra edificherò la mia Chiesa‘ è una delle frasi più note del cattolicesimo, la scelta degli autori di prendere questo fondamento e adattarlo alla propria narrazione è coraggioso, ma soprattutto estremamente affascinante. Sicchio e Masi riscrivono la Storia come la conosciamo, facendo leva su un divertente contrasto su ‘buono’ per eccellenza, mostrando una verità che non perde mai di concretezza, all’interno dell’ottica di Caput Mundi.

Il merito è anche di Andy Pompeo, che disegna il flashback sulla vita passata della mummia, creando uno stacco dallo stile grafico dell’albo. Questo ricordo di un lontano passato viene reso con una particolare attenzione al dettaglio da valorizzare, con una vignetta sublime in cui il sangue sulle labbra della Mummia sembra tingere una visione del futuro.

Ma Su questa pietra è una resa dei conti, su cui svetta sempre la figura di Battaglia. Pur non essendo il protagonista di questa serie di Caput Mundi, il vampiro siciliano si è ritagliato progressivamente un ruolo da protagonista. Questa sua crescita nella serie è stata diluita in modo ragionato, lasciando che gli altri personaggi emergessero, acquisendo concretezza, fascino.

Quando viene formata questa squadra di anti-eroi, le dinamiche interpersonali scattano in modo automatico, Battaglia si inserisce alla perfezione nel trio, una squadra costretta alla collaborazione per affrontare un nemico comune. E la necessità, si sa, è una delle molle che animano il mondo.

Sicchio e Masi non perdono l’occasione per mostrare al meglio le potenzialità Eva (stupenda la scena con la suora) e di Nero. È soprattutto quest’ultimo a dover affrontare uno scontro particolarmente duro, con un esito che grava pesantemente sul suo animo.

caput mundi 2

I due autori sono riusciti a portare a compimento le trame di questa prima stagione di Caput Mundi senza lasciare nulla al caso. Ogni personaggio riesce ad avere il proprio spazio, anche se Battaglia è il vero mattatore di questo numero.

I disegni di Su questa pietra sono appassionanti, specialmente nel mostrare la violenza e la grinta dei personaggi. Lo scontro tra Pietro ed il Tedesco è entusiasmante, così come la resa dei conti con la Mummia è reso al meglio. La dinamica sfrenata della storia viene valorizzata da una gabbia sempre libera e che consente ai disegnatori (Elisa di Virgilio, Alessio Moroni, Andy Pompeo e Federico Butticè) di dare pieno sfogo alla loro espressività.

Su questa pietra è il finale adatto per la prima stagione di Caput Mundi, una conclusione che contiene anche tutti gli ingredienti su cui basare la progressione di questo affascinante universo.