Il sequel dell’apprezzato World War Z naviga in brutte acque. Nonostante Paramount sia intenzionata ad iniziare le riprese il prima possibile (si parla già di quest’estate), manca un dettaglio non di poco conto, il regista. Juan Antonio Bayona lascia World War Z 2 a causa dei suoi impegni presi precedentemente per la direzione di A Monster Calls, lasciando così la sedia dal quale far partire il ciak vuota. I fan saranno tuttavia contenti di sapere che Brad Pitt tornerà ad interpretare il famoso ruolo dell’ex investigatore delle nazioni unite, con buona pace di chi lo voleva fuori dal sequel. Dita incrociate quindi per la scelta del nuovo regista. World War Z 2 è previsto per l’arrivo nelle sale statunitensi in data 9 Giugno 2017.
Cd Projekt ha reso disponibili nelle ultime ore nuove informazioni circa l’espansione Blood and Wine per The Witcher 3. Il secondo dlc, che ancora non ha una data ufficiale di arrivo, ci trasporterà questa volta nelle lande di Toussaint. Il nuovo territorio esplorabile, come potete vedere dalle immagini, sarà completamente diverso rispetto a quelli a cui siamo stati abituati fino ad ora, non essendo nella trama mai stato toccato dalla guerra che ha devastato le altre regioni. Oltre alla nuova ambientazione farà la comparsa una nemesi più carismatica rispetto a quanto visto precedentemente, lo studio polacco sembra aver voluto rimediare alle mancanze di antagonisti degni di nota dei precedenti capitoli. Come ciliegina sulla torta Blood and Wine avrà una durata complessiva di 10 ore circa, il doppio rispetto al primo dlc che pur ha ottenuto un grande successo. Ricordandovi che ieri il gioco ha ricevuto la patch 1.12 disponibile per tutte le piattaforme, vi lasciamo con due scorci di paesaggio del nuovo dlc mozzafiato.
Ci sono giochi che sono destinati a rimanere nella storia, e personaggi che, grazie alla loro personalità, verranno interpretati centinaia di volte dai cosplayer più agguerriti. Uno di questi giochi è sicuramente The Witcher 3, uscito nel 2015 e vincitore di numerosi premi tra cui miglior gioco dell’anno su svariati siti del settore. Il cosplay che vogliamo presentarvi oggi ha dell’incredibile per quanto riguarda l’affinità tra l’interprete, Fenix Fatalist, e il personaggio di Triss Merigold. La somiglianza tra le due è notevole, merito anche del lavoro di fotografia svolto da Milligan Photography. Qui, invece, potete trovare altri cosplay splendidamente realizzati dalla fanciulla che trovate nella nostra gallery.
Pochi giorni fa vi avevamo dato la notizia con la data di uscita ufficiale della sesta stagione del Trono di spade, attesissima da tutti i fan della serie. A rimarcare il nostro desiderio di tornare nei sette regni ci ha pensato Emilia Clarke,già regina dei draghi e ora regina anche dell’hype. La nota attrice ha infatti appena dichiarato che, nella nuova stagione, assisteremo al
momento più grandioso che sia mai esistito nella storia della televisione
parole pesanti, che fanno subito tornare alla memoria uno degli episodi più cruenti e belli della saga “Hardhome”. La speranza è che si tratti non solo di marketing nato dall’attrice, il quale interesse personale è certo quello di tenerci incollati al Trono di Spade, ma che quelle di Emilia Clarke siano parole sincere, per un altro episodio mozzafiato.
Un’azienda Californiana ha lanciato sul mercato un’idea geniale: una felpa con cappuccio gonfiabile che diventa cuscino.
A tutti noi è capitato di trovarci in un parco in una piacevole giornata primaverile e di volerci stendere per godersi un po il sole, sfuggire dal caos cittadino, rilassarsi un po. Nessuno di noi ha in auto un cuscino da usare per rendere ancora più piacevole il momento, spesso quindi il risultato non è dei migliori.
E’ però finalmente arrivato un capo di abbigliamento che potrebbe risolvere questo problema. Si tratta di una felpa con un cappuccio gonfiabile, che può diventare così un comodo cuscino.
Questo articolo è l’ideale per tutti coloro che per lavoro o studio sono costretti a lunghi viaggi con in mezzi pubblici, basta gonfiare il cuscinetto contenuto nel cappuccio per godersi un rilassante riposino. La felpa è prodotta da Hypnos, una società Californiana che ha raccolto i fondi grazie alla nota piattaforma Kickstarter.
L’idea della felpa, per ora distribuita solo online, è dei fratelli Josh e Rybe Woodle, che hanno voluto creare un indumento pratico e comodo. I due ragazzi americani hanno lavorato sodo per due anni prima di presentare il proprio prodotto e hanno curato ogni dettaglio, come ad esempio la possibilità di sostituire il cuscino in caso si forasse.
Per commercializzare questo cappuccio gonfiabile sono stati raccolti oltre 85 mila i dollari, a fronte dei 30 mila richiesti.
L’idea sembra davvero buona ed il prezzo è molto allettante, dato che ogni felpa dovrebbe costare intorno ai 50 €.
Se il Tonight Show continuerà a fornirci tutto questo materiale, saremo costretti ad aggiungere una categoria dedicata solo ed esclusivamente alle loro trovate.
Già, perchè dopo la genialata del cast di Guerre Stellari che canta la sigla (e varie tracce della saga) a cappella, lo staff del buon Jimmy Fallon ha partorito questa bellissima idea: Star Wars Stayin’ Alive!
La trovata trasuda epicità da tutti i fotogrammi, noi nel frattempo vi lasciamo con un quesito:
Secondo voi, quanto tempo è stato impiegato per la realizzazione di questo montaggio?
Chi è l’addetto che, dietro lauto compenso, ha creato tutto ciò?
Perchè io non ho il suo lavoro?
Anno nuovo, nuovi film dei supereroi in programmazione. Ma quelli di ComicsAlliance hanno voluto spingersi oltre e stilare un calendario per ogni film sul tema, previsto o programmato fino al 2020. Quello che ne risulta è una dettagliata infografica dove scoprire chi, e quando, sarà presente sul grande schermo. E’ doveroso avvertivi comunque che, come riportato sulla stessa infografica, ogni data riportata è puramente indicativa e potrebbe cambiare da un momento all’altro. Fox e Sony Columbia inoltre non hanno confermato nessuna uscita successiva al 2018. Che siano Marvel o DC troverete l’eroe che cercavate. E voi quale film attendete con ansia?
Oggi parliamo di Kingdom, indie games uscito in sordina qualche mese fa su Steam e passato ingiustamente inosservato. Il gioco è prodotto da Raw Fury Games, una giovane software house alla sua prima opera e attualmente al lavoro su Kathy Rain, ovvero quello che parrebbe un punta e clicca alla Monkey Island.
Ma torniamo al nostro regno. Vi togliamo subito ogni dubbio dicendovi che Kingdom è un esperimento ben riuscito. Si tratta di un mix tra vari generi quali il tower defense, lo strategico e il gestionale, il tutto ambientato all’interno di un carismatico mondo 2D in stile pixel art (che sapete essere da me molto apprezzato).
Tutto l’oro per il mio regno!
Scopriamo insieme le meccaniche di gioco partendo dai controlli, 4 tasti, le frecce direzionali della vostra tastiera per la precisione. Non pensiate però che la semplicità di quest’ultimi siano lo specchio della giocabilità, perché non è così.
All’inizio della nostra avventura controlleremo un re o una regina, che vaga solitaria per la foresta. Presto ci imbatteremo in un accampamento con un paio di popolani in attesa di lavorare per il loro re. Questi però non lo faranno gratuitamente e dovranno essere assoldati facendo cadere, letteralmente, dalle nostre tasche una moneta d’oro.
Sarà poi nostro compito assegnare loro uno dei tre possibili lavori, muratore, cacciatore o contadino. Il primo si occuperà di erigere mura e torri a difesa dei nostri possedimenti, che si andranno ad allargare non appena saremo in grado di pagare con altro conio l’espansione del nostro regno. Per recuperare oro utile alla nostra causa potremo mandare i cacciatori a cercare lepri o cervi, o i contadini ad arare i campi. Terminato il loro lavoro, saranno in grado di consegnarci i guadagni non appena passeremo loro accanto. Ogni popolano a cui vorremo assegnare una mansione avrà la necessità degli attrezzi adatti, che ovviamente dovremo pagare con altre monete d’oro.
Il nostro re sarà in grado di spostarsi solo lateralmente, e spesso sarà costretto a lunghe corse a cavallo per raggiungere i limiti del nostro regno. La nostra giumenta però non potrà percorrere lunghe distanze senza stancarsi ed iniziare a rallentare il passo, utile a riprendere le forze ed essere pronta per un altro sprint. Oltre le mura del nostro villaggio saremo in grado di trovare foreste dove incontreremo altri accampamenti per reclutare nuove leve, oppure ruscelli dove saremo in grado di costruire fattorie per arare i campi.
La dura vita di Kingdom
Se fino ad ora vi siete divertiti ad andare a caccia o ad arare il vostro campo, la notte sta calando, e con esso la spensieratezza del vostro regno. Il ciclo giorno/notte di Kingdom alterna infatti la modalità gestionale a quella di tower defense. Di notte, oscure creature assalteranno le vostre difese, saccheggiando l’oro da ogni popolano inerme e tentando di rubare la cosa più preziosa e a noi cara, la nostra corona! Se, una volta abbattute le nostre mura e sterminata la nostra popolazione, saranno in grado di raggiungervi, sarà game over. Il nostro obiettivo è quindi quello di sopravvivere più giorni possibili, alzando le torri di guardia e ampliando sempre di più quello che diventerà un vero e proprio castello, completo di guardie armate e catapulte a difesa. Ovviamente il tutto senza cedere la nostra corona e il nostro regno. Saremo in grado di inviare anche truppe a distruggere i portali dai quali provengono le creature maligne, allontanando così la minaccia dai nostri confini. Nella foresta inoltre potremo trovare anche tesori nascosti, santuari per potenziare il nostro esercito, e carovane di commercianti pronti a venderci a poco prezzo preziosi strumenti da lavoro.
Conclusioni
Kingdom diverte, e tanto basta per farlo entrare di diritto nella lista dei titoli indie più belli del 2015. La grafica e le musiche retrò sono uno spettacolo per i nostri sensi, e la rigiocabilità è pressoché infinita (io non sono riuscito ad andare oltre al 27° giorno).
Se non l’avete ancora nella vostra collezione potete rimediare acquistandolo su Steam, GoG, GmG o Humble Store; piattaforme per le quali è stato reso disponibile.
” Fa anche il Caffè? ” Quante volte in un negozio di elettronica avete sentito questa frase riferita a smarthphone o apparecchi di nuova generazione con centinaia di funzioni. Ora finalmente la risposta del commesso di turno potrà non essere vincolata al solito falso sorriso di chi ha già sentito questa infelice battuta milioni di volte.
Di macchine per il caffè programmabili ce ne sono già molte in commercio, ma la novità di cui vogliamo parlarvi oggi è stata proposta al CES 2016 di Las Vegas. Si tratta di una macchina del caffè Wireless che si controlla tramite un app sul cellulare.
Anche se per il momento si tratta di un elettrodomestico per il solo caffè americano, cosa che rende noi Italiani bisognosi di un espresso abbastanza indifferenti, si tratta di un idea molto interessante. Grazie a una piccola scheda di controllo questa caffettiera si può controllare tramite smartphone. Ci avvisa quanto è ora di comprare altro caffè, e possiamo dirle di prepararlo all’ora che preferiamo, programmandola con la sveglia o con un click mentre entriamo in doccia al mattino.
Il tutto per un prezzo non proprio basso. Ci vorranno circa un centinaio di dollari per una di esse, che sono molti se si considera che una qualsiasi macchina per il caffè americano ne costa una trentina.
Tutto sta a vedere se e quando verrà importata da noi come una vera macchina da espresso, anche se conoscendo i nostri prezzi di un macchinario per caffe solubile o in grani, immaginiamo cifre decisamente più alte.
Vi ricordate di Chatroulette FPS? Bene, se ve lo siete perso andate a rivedervelo, per tutti gli altri invece ecco a voi il secondo livello! Se nel primo episodio quelli di RealmPictures ci avevano trasportato in un videogame dal vivo a tema zombie, questa volta tocca ai classici horror Sci-Fi. Gli ignari protagonisti dell’avventura prenderanno il controllo del protagonista tramite Chatroulette, Omegle e Skype, nel tentativo di salvarsi da una nave spaziale aliena infetta nello spazio profondo. Come sempre il filmato è realizzato con tanto impegno e risulta sempre molto divertente da guardare. Lo confermano le cifre, oltre un milione di visualizzazioni per questo nuovo capitolo che entra di diritto nella nostra Nerd-TV.
Quando si parla di costume play siamo soliti immaginare adulti o ragazzi nei costumi più belli, brutti, o strani che riusciamo a ricordarci. Ma che ne è stato dei più piccoli? Spesso tendiamo a dimenticarci dei bambini che partecipano alle varie fiere e convention sparse in giro per il mondo, ma la verità è che si tratta di una realtà in costante crescita, anche in Italia. Ecco quindi che entrano in gioco quelli di Beatdownboogie con questo tenero video tutto dedicato ai bambini in cosplay, un remix realizzato grazie ai pochi secondi, rubati dai loro numerosi video a tema, e girati nel corso degli anni.
In tanti hanno apprezzato il nuovo Star Wars. E’ vero, c’è anche chi dice altro non sia che un more of the same, senza una sua vera e propria identità, ma nel complesso i fan non sono rimasti delusi. Esiste però una petizione online, sulla ormai nota piattaforma Change.org, dove evidentemente si sta riversando lo zoccolo duro dei fan della saga. La petizione in oggetto ha già ottenuto circa diecimila firme (10818 al momento della stesura di quest’articolo per l’esattezza), molto vicina al suo obiettivo fissato a 15.000 firme totali. Le richieste mosse da Yuri Luiz, il fan brasiliano che ha dato via alla sommossa online, sono che il papà di Guerre Stellari torni per dirigere episodio 9. E Se George Lucas non fosse interessato? Si auspica che gli sceneggiatori utilizzino quantomeno le sue idee per terminare la nuova trilogia.
We have no problem with Colin Trevorrow , but he’s not the right guy to direct Star Wars Episode IX . George Lucas as director of Episode IX would be the perfect way to end this new trilogy and make an epic farewell between the Father of Star Wars and the whole universe of the galaxy far, far away ….
E voi cosa ne pensate? Vorreste un ritorno del vecchio George? O pensate che il lavoro di Abrams sia degno di fiducia?