Il regista di Prey, Dan Trachtenberg, ha finalmente confermato ciò che molti fan speravano: il terzo capitolo della saga di Predator da lui diretta continuerà la storia di Naru, la giovane protagonista interpretata da Amber Midthunder. La notizia è arrivata durante un’intervista con Fangoria, in cui Trachtenberg ha espresso chiaramente il desiderio di portare avanti quanto iniziato nel 2022 con Prey, un film che ha segnato una svolta nel franchise.
“Ho un sacco di idee,” ha dichiarato, “e mi piacerebbe realizzarle tutte. C’è sicuramente un piano in mente, ma tutto dipenderà da come andrà il film.”
La visione a lungo termine tra passato, presente e futuro del franchise
Trachtenberg non ha voluto svelare troppo, ma ha lasciato intendere che il terzo film sarà focalizzato su Naru, aprendo la strada a un sequel diretto. Non è un caso che la protagonista abbia già fatto un’apparizione animata in Predator: Killer of Killers, un’antologia animata ora disponibile su Hulu e Disney+, dove viene citata in un racconto che attraversa epoche diverse, dai vichinghi al Giappone feudale fino alla Seconda Guerra Mondiale.
La conferma che Killer of Killers e Badlands siano stati prodotti rapidamente è legata proprio alla fretta di arrivare a quel “terzo progetto” tanto atteso. “Avevo tre idee,” ha spiegato Trachtenberg, “e ho voluto sviluppare due di queste in parallelo con l’animazione per arrivare più velocemente alla terza.”
L’approccio narrativo è chiaro: giocare sul lungo termine, evitare di concentrare tutto in un solo film, e costruire con eleganza un universo narrativo stratificato. Predator: Badlands, ambientato in un futuro lontano, introduce nuovi personaggi come Thia, un androide Weyland-Yutani interpretato da Elle Fanning, e Dek, un Yautja esiliato. Si tratta di una storia radicalmente diversa, ma che getta le basi per collegamenti futuri.
In questo contesto, la figura di Naru torna centrale. Il finale di Prey lasciava già intuire nuovi sviluppi e ora ne abbiamo la conferma: la sua storia non è affatto conclusa. “È divertente giocare con il tempo,” ha aggiunto il regista, “e costruire tutto lentamente, senza bruciare le tappe.”
Se i progetti andranno avanti come previsto, potremo esplorare non solo il futuro della razza Yautja, ma anche il percorso personale di una delle protagoniste più apprezzate degli ultimi anni. Noi non vediamo l’ora di scoprire dove ci porterà questa nuova caccia.