Decktective Rose Rosso Sangue: un delitto in 3D sul Tamigi – Recensione

Data di uscita
2019
Autori
Martino Chiacchiera e Silvano Sorrentino
Edito da...
dV Giochi
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Una casa sulle rive del Tamigi, due ricche famiglie, un uomo misteriosamente morto in un cespuglio di rose rosso sangue, e un gruppo di investigatori, o meglio di Decktective. Sono questi gli ingredienti base di questo capitolo della nuova serie di giochi di carte investigativi edita in Italia da dV Giochi.

Saremo in grado di risolvere l’enigma nascosto nella villa della nobile famiglia londinese di cui faceva parte il cadavere?

Per scoprirlo esploriamo insieme gli indizi in questa recensione, ovviamente totalmente priva si spoiler.

La recensione completa di Decktective: Rose Rosso Sangue

Decktective: Rose Rosso Sangue è il primo di quella che a breve dovrebbe diventare la nuova serie di giochi da tavolo investigativi “one shot” ideata da Martino Chiacchiera e Silvano Sorrentino, già autori anche di Deckscape, con illustrazioni a cura di Alberto Besi.

In questo primo capitolo da 1 a 6 giocatori, dai 12 anni in su, dovranno risolvere un misterioso caso avvenuto alla villa dei Tudor.

Il corpo del conte Ferdinand Tudor è stato scoperto in un cespuglio di rose insanguinate dal Duca Edward York, appena giunto alla maestosa villa sul Tamigi.

Sta a noi capire cosa è successo, ovvero se si tratta di un omicidio o di un suicidio, o magari di un semplice incidente. Ma soprattutto, fra le persone interrogate chi mente?

Semplice e veloce da spiegare, Decktective: Rose rosso sangue ci impegnerà nella ricerca della soluzione per circa un’ora e ci permetterà anche di analizzare fisicamente una scena del crimine in 3D, in cui ogni dettaglio potrebbe essere importante.

Ricostruiamo la scena del crimine

La scatola di Decktective: Rose Rosso Sangue contiene al suo interno:

  • 50 carte di misura extra-large;
  • 7 clip colorate (a cosa servono lo capirete a fine gioco).

Il regolamento è scritto sulle prime carte, che troveremo in cima al mazzo.  Ricordatevi di non mescolarle assolutamente, per nessun motivo, altrimenti rischiereste di spoilerarvi la storia e la soluzione prima del tempo.

Quello che possiamo dirvi, sempre senza anticiparvi nulla, è che oltre al regolamento e ad una breve introduzione alla storia, fra le prime carte del mazzo troveremo quelle per costruire la scena del crimine in 3D.

Il semplicissimo gameplay di Decktective: Rose Rosso Sangue

Innanzitutto un giocatore dovrà leggere, ad alta voce, la storia introduttiva che ci spiegherà, come di consueto cosa vedono i primi personaggi che incontreremo e ci descriverà il luogo dello spiacevole evento.

D’ora in poi tutti potranno analizzare la scena del crimine alla ricerca di indizi.

Ciascuno degli investigatori deve a questo punto pescare un certo numero di carte, dipendente dal numero di partecipanti al tavolo.

A turno ciascun giocatore può leggere il titolo di una o più delle sue carte e cercare di condividere gli indizi, senza poter però dire apertamente i dettagli, in modo che il gruppo possa decidere se l’indizio può essere utile o fuorviante.

Dopodiché, sarà il momento di decidere se giocare la carta in tavola, rendendo pubbliche tutte le informazioni su di essa, oppure scartarla mettendola nell’archivio a faccia in giù, in questo caso non si potrà più parlare di questa carta sino alla fine della partita.

Una piccola, ma rilevante, precisazione va fatta sulla prima opzione. Le carte presentano un numero sul fronte, in alto a destra. Questo numero rappresenta quante carte ci devono essere nell’archivio per poter giocare quella carta scoperta.

A questo punto, qualsiasi sia stata la nostra scelta, dovremo ripristinare la nostra mano pescando una carta.

Il gioco termina quando tutte le carte sono state rivelate o archiviate.

Quindi, se abbiamo sufficiente memoria, possiamo nuovamente parlare delle carte in archivio, senza scoprirle.

Dopo questa eventuale e breve discussione, potremo finalmente leggere le domande finali e cercare di risolvere l’enigma. Potremo segnare le nostre risposte con le clip rosse fornite nella scatola e potremo cambiarle in corso d’opera, ma non dopo avere iniziato a leggere la soluzione.

Infatti, quest’ultima verrà rivelata solo dopo che abbiamo concordato tutte le risposte alle domande che ci sono state poste.

Il caso è stato risolto (forse) ecco le nostre conclusioni

Come al solito spendiamo due parole innanzitutto sulla componentistica del gioco.

Le carte extralarge non sono telate ma, visto che non vanno mescolate e che si tratta di un’avventura one shot, se volete potete evitare di proteggerle con le bustine protettive (ma solo per stavolta).

Le clip colorate sono in plastica standard, e seppur utili per tenere traccia di risposte e punti a fine partita, a qualcuno potrebbero risultare superflue, visto che il gioco prevede la possibilità di cambiare le nostre risposte prima di svelare la soluzione.

Un plauso va sicuramente fatto all’idea, veramente originale, di usare alcune carte per creare un ambientazione 3D.

Non possiamo dirvi molto di più ma vi consigliamo ugualmente di osservare bene i dettagli, perché potrebbero rivelarsi utili.

A parte le classiche meccaniche di discussione del caso, tipiche dei giochi di questo genere, in Decktective ci è piaciuta l’idea di dover sostenere un costo per poter giocare le carte, in modo che tutti possano consultarle.

Questa cosa ci costringerà a scegliere quali carte archiviare e quali tenere in mano, anche se, a nostro avviso queste scelte non risultano poi così complicate, anzi.

Infatti, la successione delle carte ci ha agevolmente guidato alla soluzione a cui, secondo noi, i giocatori esperti possono arrivare fin troppo facilmente. Insomma tante belle idee sviluppate su una trama un pochino troppo semplice per i nostri gusti.

Nonostante ciò, il sistema ideato da Chiacchiera e Sorrentino ha veramente delle grandi potenzialità, e speriamo che i prossimi titoli possano garantire ancora più suspance e colpi di scena ancora più epici.

Giustappunto, non dimentichiamoci di parlare delle carte Colpo di Scena, altra idea interessante introdotta in questo titolo. Queste carte sono carte che, come nel miglior giallo di Agatha Christie, gettano ulteriore benzina sul fuoco, a volte aiutandoci, altre cercando di deviarci sulla cattiva strada.

Per concludere Decktective: Rose rosso Sangue è un titolo caratterizzato da tante idee interessanti e originali, che si adatta benissimo a tutti i neofiti dei giochi investigativi e che speriamo possa presto avere dei sequel con trame più complesse, perché non c’è dubbio: la struttura di gioco ideata le merita davvero!

Decktective: il gioco di carte investigativo adatto anche ai meno esperti
Il maggior punto di forza di Decktective: Rose Rosso Sangue sta nell'originale trovata dell'utilizzo di alcune carte per la creazione di una scena del crimine in 3D. Il caso è sicuramente semplice da risolvere e quindi si adatta anche a chi non è molto esperto con i titoli investigativi, ma fate attenzione i colpi di scena sono sempre dietro l'angolo! A noi ora non resta che attendere nuovi capitoli, magari leggermente più complessi da risolvere, a voi non resta che provarlo!
Pro
Bella l'idea della scena del crimine in 3D
Il sistema di gioco è interessante e potrebbe dare il via ad una bella serie
Contro
Il caso è troppo semplice per i giocatori esperti
6.4
Voto Finale
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