La recensione di Santa Maria, il gioco da tavolo che colonizza e contagia di felicità il nuovo mondo

Data di uscita
2017
Autori
Eilif Svensson, Kristian Amundsen Østby
Editore
Dal Tenda
Lo potete trovare su...

La colonizzazione del pianeta ha sempre il suo fascino, ed anche se sono passati più di 500 anni dalla scoperta delle Americhe, è qui che vogliamo portarvi, con un esotico viaggio all’interno della nostra recensione di Santa Maria.

Salpiamo a bordo della più grande fra le Caravelle, alla volta della recensione di Santa Maria

Venerdì, 3 agosto. Partimmo il venerdì 3 agosto del 1492, dalla barra di Saltés alle otto del mattino. Andammo con forte vento di mare fino al tramonto verso sud sessanta miglia, che sono 15 leghe, quindi a sud-ovest e a sud quarta di sud-ovest, che era la rotta per le Canarie.

(…)

Giovedì 11 ottobre. Navigò a ovest-sud-ovest. Ebbero mare grosso, quale mai avevano avuto durante quel viaggio. Videro gabbianelli e un giunco verde vicino alla nave. (…) Avvistò per primo terra un marinaio che si chiamava Rodrigo de Triana anche se l’Ammiraglio, alle dieci di sera, stando sul castello di poppa, vide una luce, ma fu cosa sì poco certa che non ardì affermare essere terra; chiamò invece Pero Gutiérrez, credenziere del Re, e gli disse che pareva una luce, e che guardasse: così fece e la vide

(Dal diario di bordo di Cristoforo Colombo)

Santa Maria è un gioco presentato ad Essen nel 2017, edito dai norvegesi di Aporta Games e distribuito in Italia a partire dallo scorso anno da Dal Tenda. Se, al termine di questa recensione, vorrete acquistarlo, lo troverete facilmente su Amazon A QUESTO INDIRIZZO.

Si tratta di un titolo per 1-4 giocatori dai 12 anni in su, che ci farà assaporare il profumo della colonizzazione delle Americhe in partite che potranno durare dai 45 minuti all’ora e mezza a seconda del numero di giocatori e (come in ogni gestionale che si rispetti) dalla loro propensione alla paralisi d’analisi.

A distanza di circa 2 anni dalla sua uscita, è ancora un titolo che consiglieremmo di acquistare magari insieme ad American Kingdoms, sua prima espansione? Scopritelo continuando a leggere la nostra recensione di Santa Maria.

Quali sono le risorse e le influenze necessarie per far prosperare la nostra colonia?

Per rispondere a questa domanda prima di tutto vediamo quali materiali abbiamo a disposizione. Nella scatola troveremo:

  • 4 plance giocatore a doppia faccia e 4 tessere Municipio;
  • 1 tabellone centrale;
  • numerose tessere per l’espansione della colonia e le spedizioni marine;
  • i segnalini e le Tessere Monaco nei 4 colori dei giocatori;
  • 16 tessere Vescovo e Studioso, ossia personaggi influenti da “oliare”;
  • 24 dadi (12 bianchi e 12 blu);
  • 60 risorse (Legname, Grano, Zucchero, Oro, Gemme) in legno;
  • 72 segnalini Felicità (ossia punti vittoria);
  • 50 monete (in tagli da 1 e da 3);
  • Il regolamento.

Aperta la scatola noterete subito che, nonostante la grafica molto “old style” (che potrebbe farvi storcere un po’ il naso) la quantità e la qualità della componentistica sembrano comunque valere il prezzo pagato.

Non ci resta che constatare di persona quale fra le due sensazioni contrastanti che stiamo provando in questo momento prevarrà in fatto di divertimento e meccaniche di gioco.

I primi passi nella nostra colonia

Innanzitutto prepariamo il terreno di gioco, ponendo al centro del tavolo la plancia principale. Le 3 tessere Vescovo e le 3 tessere Studioso pescate casualmente, le tessere Espansione e Viaggio, risorse, monete e faccine felici, nonché 3 dadi bianchi e 3 dadi blu per ciascun partecipante.

Ogni giocatore riceve poi una plancia giocatore, una quantità di monete variabile a seconda dell’ordine di gioco e, se si gioca con il lato asimmetrico, un municipio e una Tessera Studioso personale. A questo punto prende e lancia un dado blu, i dadi residui potranno essere guadagnati raggiungendo con la propria pedina determinati spazi sul tracciato della preghiera.

Il primo giocatore lancia i dadi bianchi e li piazza nelle apposite colonne da crearsi sotto la plancia.

Ora che ci siamo trasferiti in Sudamerica ha inizio il nostro primo anno di vita nella nostra nuova colonia!

Tre anni passano in fretta: chi avrà costruito la colonia migliore?

È arrivato il momento di rimboccarsi le maniche ed iniziare il duro lavoro del colono, avremo infatti solo 3 anni (un anno per ciascun round di gioco) per assurgere al rango di miglior colonizzatore del tavolo.

In questo mondo selvaggio, ma ricco di meraviglie ancora sconosciute ai nostri amici europei, per crescere basterà svolgere uno fra questi quattro semplici compiti:

  • Espandere la Colonia: con un paio di pezzi di legno, potremo prendere una delle tessere espansione da 2 spazi disponibili per questo turno, spendendo anche un grano ne prenderemo una ad “L” da 3 spazi;
  • Attivare un singolo edificio: Spendendo denaro potremo scegliere un edificio costruito nel nostro villaggio e guadagnarne i bonus (il costo cresce di una moneta per ciascun edificio già attivato nel turno);
  • Attivare una fila o una colonna: Prendendo un dado bianco dalla riserva si attivano tutti gli edifici (anche quelli già attivati singolarmente) presenti sulla colonna corrispondente, prendendo il dado blu personale invece si attivano gli edifici sulle righe;
  • Passare: Si prende il proprio dischetto ovale e si sceglie un bonus di fine turno, piazzandolo sopra la casella corrispondente. Il giocatore non svolge più alcuna azione e nessun altro giocatore potrà guadagnare, in questo turno, lo stesso bonus.

Le varie azioni che potremo compiere ci permetteranno di guadagnare direttamente ed indirettamente (facendo avanzare i nostri “uomini” sui tracciati del Conquistadores e della Preghiera) non solo monete, risorse e dadi blu, ma anche favori da Vescovi e Studiosi.

In alcuni casi ci permetteranno anche di svolgere viaggi utili per guadagnare nuove risorse o punti vittoria, sia immediati, sia a fine partita.

Quando tutti i giocatori hanno passato, l’anno termina ed è tempo per i coloni, sbarcati ormai da tempo dalla Santa Maria, di fare il bilancio dei loro progressi, verificando quanta gioia hanno creato all’interno della colonia.

I punti vittoria (ossia le faccine felici) relativi all’anno in corso verranno quindi assegnati a ciascun giocatore a seconda della sua posizione di sul tracciato del Conquistadores.

Al termine del terzo anno, infine, vengono anche assegnati punti vittoria a seconda del capitale che abbiamo accumulato, di quanto abbiamo ampliato la nostra colonia in questi tre lunghi anni di fatiche, dei personaggi che siamo riusciti a “oliare” garantendoci i loro servigi e, infine, del tipo e del numero di viaggi che abbiamo svolto.

Vince il giocatore con più punti vittoria, ossia quello che ha creato la colonia più felice.

Se volete espandere la felicità ad un quinto giocatore, aggiungendo anche nuove risorse alle vostre colonie vi ricordiamo che è già disponibile anche l’espansione American Kingdoms, disponibile A QUESTO INDIRIZZO su Amazon.

E noi quanto siamo stati felici del gioco? Ecco le conclusioni della nostra recensione di Santa Maria

A tre anni dal nostro arrivo il villaggio è prospero, abbiamo faticato sempre di più, man mano che l’insediamento cresceva anche le nostre risorse si moltiplicavano e ci davano modo di espanderci e finanziare nuovi viaggi. Ora è giunto il momento di capire se la nostra esperienza è stata proficua o meno.

I materiali che hanno accompagnato questo viaggio sono di tutto rispetto: sia le parti in legno sia i segnalini, le plance e le tessere in cartone, spesso e resistente, hanno una qualità sopra la media, considerato il prezzo tutto sommato equo, di Santa Maria.

Unica pecca nei materiali è la veste grafica dei suddetti componenti e dei dadi che “invecchia” molto il gioco, dando l’impressione che provenga da uno scatolone di vostro padre, a lungo rimasto nascosto in soffitta. Certo non è un difetto che inficia sulle dinamiche di gioco, ma anche l’occhio vuole la sua parte.

Ma se, come fossimo gabbiani sul mare, sorvoliamo su questo dettaglio e ci concentriamo sulle meccaniche, noteremo che le nostre fatiche fra grano, legname e zucchero potrebbero essere state ben ripagate.

Santa Maria, infatti, è un gioco dove il fattore fortuna è pressoché assente. Tutto dipende dalla strategia che decidiamo di portare avanti e dalle scelte che facciamo, e la totale assenza di interazione diretta ci permette di pianificare piuttosto bene le prossime mosse da svolgere.

Ciò non significa che tutto sarà semplice. La presenza di un limite massimo alle risorse accumulabili nei nostri magazzini e le scelte dei nostri avversari potranno influenzarci, imponendoci a volte dei repentini cambi tattici per rimettere in pista la strategia a lungo termine da noi prevista per l’espansione della colonia che guidiamo.

Suvvia, non pensavate mica che gli altri capi villaggio non fossero in competizione con voi per scrivere il proprio nome nella storia, vero?

A livello meccanico il gioco gira bene con qualsiasi numero di partecipanti, anche se ovviamente in 4 saremo costretti a sgomitare parecchio per riuscire ad incastrare al meglio le azioni più efficienti per noi, e per svolgerle al miglior “prezzo”.

Già, perché non vi avevo ancora detto che per “copiare” le influenze sulla plancia principale già svolte dai nostri avversari saremo costretti a pagare proporzionalmente di più il soggetto al quale chiediamo favori. Ancora una volta chi prima arriva meglio alloggia!

Insomma, sotto questo punto di vista il titolo di Dal Tenda si dimostra un gioco dove l’interazione è, sì, solo indiretta, ma comunque piuttosto “cattiva”.

Concludiamo quindi la nostra recensione di Santa Maria riassumendo come al solito in poche parole opinioni e consigli.

Si tratta sicuramente di un gioco che, seppur “travestito da vecchio” è ben strutturato e merita il rispetto degli appassionati degli eurogame. Santa Maria è un titolo di difficoltà media ma con poche e semplici regole, cosa che fa sì che strizzi l’occhiolino anche ai giocatori meno esperti che vogliono avvicinarsi a questo (per loro) Nuovo Mondo.

Quindi, se vi piacciono i titoli dove per vincere bisogna sgomitare un pochino con gli avversari (ma senza esagerare), non aspettate altro: Santa Maria è la scelta giusta per voi e potrete trovarlo A QUESTO INDIRIZZO.

Santa Maria: toda joia nella colonia!
Santa Maria è un classico eurogame gestionale, adatto ai giocatori mediamente esperti che gira perfettamente qualsiasi sia il numero di partecipanti. Se non badate alla grafica, decisamente migliorabile, noterete che i materiali sono di ottima qualità. La totale assenza di aleatorietà e la grande rigiocabilità lo renderanno un gioco che resterà a lungo sui vostri scaffali!
Pro
La fortuna è pressoché assente
Buona scalabilità
Materiali di qualità
Contro
Grafica minimal antiquata
I segnalini Punti Vittoria sono superflui
8.4
Voto Finale
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