The Faceless: la recensione del magnetico gioco da tavolo ambientato nel cupo Duskworld

Di Alberto Regonini 12 Min di lettura

Bambini tremate, c’è un nuovo mostro in città, il suo nome è Billygoat ed il suo scopo è quello di rapirvi e portarvi nel Duskworld, il mondo immaginario e cupo in cui è ambientato The Faceless, il nuovo gioco da tavolo di MS Edizioni. Reduce da una campagna di finanziamento su Kickstarter di enorme successo, come molti sapranno questo titolo è uno dei più chiacchierati degli ultimi mesi a causa delle numerose avversità e polemiche relative alla sua distribuzione (ritardi nelle consegne e arrivo sul mercato della versione retail prima del KS, nulla di nuovo sotto il sole). Ma, una volta superati i preconcetti e le vicende altalenanti che l’hanno visto protagonista, qual è il vero valore di The Faceless?

Scopritelo con noi leggendo in questa recensione delle oscure presenze che hanno infestato le nostre partite e di come (a volte) siamo riusciti a lasciarcele alle spalle.

Salviamo i Senza Volto rapiti dal malvagio Billygoat, stando attenti a non perdere d’occhio la bussola nell’oscurità di The Faceless.

Molti di voi avranno già sentito parlare di The Faceless, un originale gioco da tavolo cooperativo ideato dal team tutto italiano di Alterego Games.

Si tratta di un titolo per 2-4 giocatori dai 14 anni in su che ci trasporterà per 30-60 minuti nel Duskworld, un mondo sotterraneo pieno di ostacoli e luoghi infestati, dominato da Billygoat, un’oscura presenza che rapisce i bambini per trasformarli in Senza Volto, con l’aiuto di alcuni servitori dalle sembianze di malvagi conigli (che ricordano vagamente Frank di Donnie Darko).

La particolarità principale di questo gioco è data dalla presenza di magneti all’interno delle 4 miniature che dovremo muovere, che influenzeranno i movimenti della bussola, che rappresenta invece il nostro gruppo di coraggiosi eroi.

Il Duskworld è racchiuso in una strana scatola

Sin dal primo sguardo capiamo di trovarci di fronte ad un gioco da tavolo veramente atipico, la scatola è quadrata ed ha una dimensione fuori standard e piuttosto sottile.

L’artwork frontale, in toni di viola e nero, è molto accattivante e la rende intrigante, al punto che non vedrete l’ora di aprirla. Ecco cosa c’è all’interno:

  • 1 tabellone
  • 1 plancia Duskworld a doppia faccia
  • 4 miniature (3 Senzavolto e 1 Billygoat), con i relativi magneti e le basi colorate
  • 1 bussola comprensiva di base e copertura per espansione “La Nebbia”
  • 40 segnalini (8 ricordi, 6 ostacoli, 8 Servitori, 1 Antro, 2 Occhi, 6 Luoghi Infestati, 3 Portali, 6 segnalini Pericolo)
  • 10 carte Personaggio
  • 50 carte Evento/Minaccia
  • 22 carte opzionali (6 Aspetti di Billygoat, 10 Bivio, 6 movimento Servitori)
  • 1 dado Inquietante
  • 1 clessidra
  • il regolamento

La qualità dei materiali è in generale buona, anche se alcune scelte stilistiche sembrano, a volte, in contrasto fra loro. Ma di questo parleremo nelle conclusioni, ora è il momento di giocare a Faceless!

Come al solito il mio consiglio è quello di imbustare le carte. Il formato è quello standard 63,5 x 88 mm, e potete acquistarle su Amazon a questo link.

Prima di tutto il set-up (semplicissimo) di The Faceless

Dapprima scegliamo su quale lato della plancia Duskworld giocheremo. Disponiamo ora sul tabellone e sulla plancia interna gli ostacoli, i ricordi, le miniature, la bussola (che rappresenta il nostro gruppo di giovani eroi) e gli elementi opzionali scelti a inizio partita. Infine mescoliamo e sistemiamo le carte Evento/Minaccia nell’apposito spazio.

A questo punto ad ogni giocatore viene assegnato un personaggio, ciascuno pesca 3 carte e si rivelano da 5 a 10 minacce (a seconda della difficoltà scelta). Tutti questi elementi saranno girati a faccia in su, in modo che siano visibili a tutti.

Se volete ampliare la vostra esperienza di gioco potete anche utilizzare una delle colonne sonore presenti nella companion app del gioco, ancora in fase beta.

Diamo il via ad un’avventura magnetica e salviamo Ethan evitando le trappole di Billygoat

Billygoat sa che siamo nella sua tana e ci verrà a cercare presto… riusciremo a raccogliere i ricordi di Ethan (o degli altri ragazzini che dovremo salvare nel corso dei vari scenari) senza rimanere intrappolati per sempre nel Duskworld?

Per farlo The Faceless ci mette a disposizione tre azioni:

  • Camminare: giocando una carta, potremo muovere e orientare la miniatura magnetica del colore corrispondente per influenzare la bussola in modo tale che ci sia permesso muoverci sia in direzione di un ricordo, sia lontano da Billygoat. Il numero di passi che il gruppo compie è indicato in basso a destra sulla carta. Le potenti carte viola, ci permetteranno inoltre di muovere senza seguire le indicazioni della bussola, ignorando l’influenza del magnetismo.
  • Riposare: ci permetterà di pescare carte, scegliendole fra quelle già disponibili sullo “spazio minacce” in modo da ripristinare la nostra mano (limitata normalmente a 3 carte)
  • Sussurrare: potremo prendere, dare o scambiare carte con i nostri compagni di gioco.

Nota importantissima è quella di ricordarsi di sfruttare al meglio l’abilità del nostro personaggio, che in molti  casi potrà essere usata all’inizio del nostro turno, in altri alla fine o addirittura nei turni degli altri giocatori.

Al termine del nostro turno potremo poi sempre decidere di utilizzare uno dei ricordi già raccolti per attivare la specifica azione speciale, che può essere un movimento aggiuntivo delle miniature, del gruppo, un refill di mano, lo spostamento di un ostacolo o l’eliminazione di 2 minacce.

I ricordi possono inoltre essere usati per “camminare” sopra gli ostacoli, e dovremo usarne uno (senza attivarne l’effetto) per ciascun passo che dovremo fare sopra l’ostacolo.

Attenzione però: qualsiasi evento potrà ostacolare il nostro cammino all’interno del Duskworld

Terminato il proprio turno, il giocatore che sta guidando il gruppo, prima di passare la leadership, pesca una carta evento e la aggiunge allo spazio delle minacce attivando l’evento corrispondente fra i 5 disponibili:

  • Rotazione dei Senzavolto: ogni 2 carte gialle si ruota di 180° una miniatura fra quelle esterne;
  • Movimento del gruppo: la bussola si muove di uno spazio, nella direzione indicata dall’ago rosso, per ciascuna carta viola presente nello spazio minacce;
  • Movimento di Billigoat: il malvagio mostro caprinoforme si sposta di uno spazio per ciascuna carta rossa presente nello spazio minacce;
  • Intensificazione della minaccia: ogni 2 carte blu si pesca un evento aggiuntivo, senza attivarne però l’effetto;
  • Riduzione della mano: i giocatori sono costretti a scartare una carta per ciascuna coppia di carte verdi presente nell’apposito spazio.

Per vincere dovremo semplicemente (si fa per dire) recuperare i ricordi sparsi sul terreno prima che Billygoat raggiunga lo stesso spazio occupato dal gruppo o prima dell’esaurimento delle carte evento. In caso contrario, ma anche se saremo costretti a passare su un ostacolo senza avere possibilità di usare i ricordi, perderemo la partita!

Tutto molto facile giusto? Beh, se vi va di complicarvi un po’ la vita (come se ce ne fosse bisogno), The Faceless offre una buona varietà di scenari e la possibilità di modellare a nostro piacimento il livello di difficoltà e le regole opzionali per rendere le sfide a Billygoat sempre più avvincenti.

I due poli dei magneti influenzano solo la bussola o anche le nostre conclusioni su The Faceless?

È giunto quindi il momento di rispondere alle domande che ci siamo posti nelle prime righe di questa recensione. Faceless ci è piaciuto? E qual è il suo vero valore?

Il gioco di AlterEgo Games ed MS Edizioni è caratterizzato sicuramente da una produzione un po’ altalenante, ma tutto sommato ci piace lo stesso.

Partiamo dai materiali. Le parti in cartone sono spesse e resistenti e le miniature sono create basandosi su modelli dettagliatissimi e belle da vedere, anche se c’è qualche sbavatura dovuta al tipo di stampo scelto. 

Le carte sono un po’ leggere e gli artwork sono controversi, cosa che ha spaccato in due le opinioni al nostro tavolo, non lasciando spazio a zone grigie. O, come nel mio caso, vi piacciono tantissimo o non vi piaceranno per niente.

Due sono gli aspetti negativi da segnalare. In primis la plancia tonda è assolutamente poco funzionale e presenta caselle più piccole delle basi delle miniature. Inoltre ci sono alcuni errori di stampa sui token che in alcuni casi inficiano direttamente il gioco e ci costringono a soluzioni “customizzate” per sopperire all’inconveniente.

A livello di meccaniche invece il gioco funziona bene: il suo punto forte è sicuramente la presenza dei magneti. Muovendo le miniature questi permettono influenzare la bussola a nostro piacimento, consentendoci di spostare il gruppo cercando sempre la strada più efficiente.

Essendo un gioco card driven, The Faceless è caratterizzato da una buona dose di alea che risulta però sufficientemente gestibile implementando una buona strategia ed utilizzando poteri e ricordi al momento giusto. Questi ultimi, anche se garantiscono azioni “one shot”, spesso sono fondamentali per poterci salvare.

Poche semplici regole garantiscono una facilità di comprensione quasi disarmante, nonostante padroneggiare una strategia efficace sia tutto fuorché una passeggiata al chiar di luna. D’altronde non potevamo certo immaginarci un Duskworld luminoso e felice no?

Si tratta comunque di un titolo che, seppur impegnativo, strizza l’occhio ai giocatori casual e agli amanti della collaborazione. Il gioco premia infatti maggiormente le sinergie quando i gruppi sono a pieni ranghi.

Anche varietà rigiocabilità sono garantite dai vari scenari e dalle numerose possibilità di modificare le dinamiche di gioco semplicemente aggiungendo, o rimuovendo, componenti e regole opzionali.

Infine concludiamo consigliandovi di lasciare da parte le polemiche e le discussioni di contorno per immergervi nel cupo mondo di The Faceless. Che siate neofiti o esperti, se collaborerete fra di voi sfruttando al meglio le vostre capacità potrete finalmente godervi un’esperienza di gioco originale e fuori dagli schemi.

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