Le avventure di Luke Skywalker volume 2: il lato oscuro della Ribellione – Recensione

le avventure di luke skywalker vol 2 copertina

Quando si pensa alla Ribellione di Star Wars è facile associarla immediatamente al “bene”, contrapposta all’oscura presenza dell’Impero.

Nei film eroi come Leia, Han e Luke sono attorniati da combattenti sereni e tutti, rigorosamente, assolutamente positivi.

Ho dovuto aspettare Rogue One per vedere il lato meno nobile della Ribellione, un tocco di realismo che ho trovato anche in Le avventure di Luke Skywalker volume 2.

La Ribellione e la sua moralità in bilico sono i protagonisti di Le avventure di Luke Skywalker volume 2

Il nuovo tomo di Oscar Ink Mondadori dedicato all’universo di Star Wars, infatti, sembra volerci presentare l’Alleanza Ribelle in un’ottica diversa.

Tutti gli appassionati sanno quanto sia stata complicata la resistenza all’Impero, ma se anche si sono dovute compiere scelte difficili, queste non sono mai state mostrate. Tutti conosco l’eroico sacrifico delle spie bothan, ma quanti sanno chi era Eneb Ray?

Sino alla lettura Prigione ribelle, prima storia di Le avventure di Luke Skywalker volume 2, questo nome mi era ignoto.

Alla fine della lettura della prima parte del volume, è diventato invece il simbolo di come le guerre di ideali nascondono storie tragiche.

Un personaggio come Eneb Ray è l’ideale per vedere queste due facce della Ribellione. Agente operativo su Coruscant (magnificamente disegnata da Angel Unzueta), sotto copertura agisce al fine di sostenere lo sforzo della Ribellione.

Quando viene spinto da Leia Organa ad intervenire per salvare un gruppo di senatori condannati, Eneb non si tira indietro, ma anzi organizza una missione di recupero rocambolesca. Questa prima parte della storia di Ray è affidata alla cura di Kieron Gillien, che lavora magnificamente nel trasmettere la difficoltà del personaggio.

Abituati come siamo a vedere il lato eroico dei personaggi di Star Wars, Eneb si avvicina maggiormente alla figura di Cassian Andor.

Il tono con cui le didascalie riportano i pensieri dell’agente ribelle è ottimo per trasmettere quanto sia complesso questo agente ribelle. Ma il lavorare nell’ombra, fingersi altro, è un peso che grava molto sull’anima, e i dubbi di Eneb, il suo temere di non far abbastanza lo portano a cercare un’occasione in cui esser finalmente l’eroe che vorrebbe essere.

Gillien costruisce un avvincente dualismo tra il tormento interiore di Eneb Ray e le esigenze della Ribellione, mostrate nel loro lato meno nobile.

Il tutto inserito all’interno del processo di consolidamento del potere dell’Imperatore, che figura in questa storia in un ruolo che ne esalta ulteriormente la lucida perfidia. L’esito di questa missione di salvataggio è il primo assaggio di questo viaggio nel lato oscuro della ribellione, che lancia il lettore nella seconda parte di Prigione Ribelle.

La Ribellione viene mostrata nel suo lato oscuro, dove la nobiltà degli eroi lascia spazio alle necessità di una guerra galattica

La Ribellione, catturando nemici, deve disporre di una struttura in cui detenere i prigionieri, utili per ottenere informazioni. Leia, Han e Luke, accompagnai da Sana Solo, portano in una struttura di massima sicurezza la dottoressa Aphra, appena catturata.

Jason Aaron ci accompagna in questa insolita storia, in cui gli eroi della Ribellione si trovano a dover affrontare un assalto di forze sconosciute, apparentemente intenzionate a liberare i prigionieri. In realtà, si scopre presto che il bersaglio è un altro: la coscienza di Leia.

E qui il lettore è messo a dura prova.

Personalmente, sono sempre stato abituato a vedere Leia e compagni come i ‘buoni’ per eccellenza, incapaci di varcare un limite morale netto. Con questa storia de Le avventure di Luke Skywalker volume 2, invece, Leia è invece costretta ad affrontare la verità, ovvero che il suo idealismo possa non esser sufficiente a ribaltare le sorti della guerra.

Moralmente, Aaron ha allestito un racconto più intenso e violento di Gillien, è più abile nel creare contrasti tra serietà e ironica leggerezza, ma soprattutto riesce a creare una tensione narrativa più vivace e interessante, rafforzando il carisma dei personaggi senza rinunciare a questa visione più concreta delle necessità meno nobili di una ribellione.

Leinil Yu e Gerry Alanguilan interpretano al meglio questa narrazione più spietata, con un tratto meno cinematografico e più duro, esaltato da una colorazione emotivamente coinvolgente firmata da Sunny Gho e Java Tartaglia.

Ad avermi però interessato particolarmente di questo volume è il secondo arco narrativo, L’ultimo volo della Harbinger. Ed ancora una volta, non è Luke il protagonista vero di questo racconto, ma la Squadra Scar, guidata dal sergente Kreel, conosciuto come il Maestro di Giochi in Le avventure di Luke Skywalker volume 1.

Corpo scelto delle forze imperiali, questo team di soldati è utilizzato per incarichi particolarmente difficilmente, in cui la loro esperienza diventa fondamentale per risolvere rapidamente gli scontri. A guidare la Squadra Scar è un profondo attaccamento alla dottrina imperiale, conseguenza delle sofferenze patite da questi soldati per via degli attacchi ribelli.

Aaron continua il suo viaggio nella caratterizzazione meno positiva dello scontro tra Ribelli ed Impero, presentando la storia quasi più dal lato della Squadra Scar, rendendola una presenza interessante all’interno del canone di Star Wars. Senza nulla togliere al buon lavoro svolto nel presentare Han, Luke e Leia, sono gli imperiali a mostrare maggior carisma in questo racconto, complice la loro introduzione in un prologo che semplicemente superlativo.

Jorge Molina firma le tavole della storia, imprimendo quel necessario senso di azione e brutalità dove necessario, senza far mancare suggestioni più ironiche e leggere nelle espressioni dei personaggi. Dove il suo trattato raggiunge il massimo dell’espressività è negli scontri, che siano corpo a corpo o battaglia spaziali.

Le avventure di Luke Skywalker volume 2 è impreziosito da due racconti brevi, uno dedicato ad un episodio della vita di Ben Kenobi su Tattooine e legato al suo ruolo di protettore misterioso del piccolo Luke e uno tutto per R2-D2, che strapperà qualche sorriso.

Ancora una volta, Oscar Ink Mondadori consente al lettore di godersi al meglio il nuovo percorso fumettistico di Star Wars, offrendo la possibilità di leggere run complete e unite da una linea narrativa comune che mantenga il lettore focalizzato su alcuni aspetti meno noti, ma comunque appassionanti, dell’universo di Guerre Stellari.