U.S. Telegraph: un tuffo nel XIX secolo fra telegrafi e nuovi insediamenti – Recensione

Autore
Marcel-André Casasola Merkle
Edito in Italia da...
dV Giochi
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Siamo nell’anno 1860, la Western Union sta collegando gli Stati Uniti da una costa all’altra grazie al loro nuovo progetto denominato U.S. Telegraph, la costruzione della linea telegrafica che permetterà finalmente di comunicare in maniera veloce anche a miglia di distanza. Siete anche voi pronti ad addentrarvi nel deserto californiano dell’ottocento per costruire insediamenti e collegare fra loro le principali città dell’epoca?

U.S. Telegraph: quale strada sceglieremo per raggiungere la fama, connettere due importanti città o diventare i più grandi costruttori californiani?

Qualcuno di voi probabilmente lo saprà già (ma noi lo diciamo lo stesso): U.S. Telegraph, il nuovo gioco da tavolo di Supermeeple Editions, distribuito in Italia dalla perugina DV Giochi, è in realtà una rivisitazione del caro vecchio Attika del 2003, ambientato in un epoca ben più lontana (l’Antica Grecia), creato al fine di dare una ventata di freschezza al gioco e alle meccaniche.

Si tratta di un titolo per 2-4 giocatori dai 10 anni in su, che si contenderanno la vittoria in partite della durata di 45-60 minuti, al netto di eventuali paralisi da analisi che però, devo dire, in questo gioco sono veramente improbabili. Il titolo è uscito nel 2018 e potete trovarlo su Amazon al prezzo di circa 44,50 €

Apriamo la scatola e prepariamoci alla corsa allo sviluppo del selvaggio west

La scatola di U.S. Telegraph presenta una bella raffigurazione di un Pony Express che saluta i costruttori della linea telegrafica, probabilmente se vincerete collegando due città i suoi servizi non saranno più richiesti (e sarà per colpa vostra, io vi avviso.). All’interno della scatola, comunque, troveremo:

  • 4 città principali,
  • 4 plance giocatore (1 per ciascun colore),
  • 120 tessere Edificio (30 per ciascun colore),
  • 80 carte Risorsa,
  • 15 meeple operai,
  • 120 segnalini Costruzione,
  • 22 tessere Regione,
  • il regolamento.

La componentistica è veramente di buon livello, con tessere spesse, illustrazioni piacevoli ed in generale si mostra abbastanza resistente all’usura.

Se pensate di imbustare le carte, cosa consigliabile e che personalmente faccio sempre per tutti i giochi che prevedo giocherò spesso, vi serviranno quelle per il formato 45×68, potete acquistarle direttamente a questo link su Amazon.

Defustellato tutto il necessario, è arrivato il momento del set-up, che non si presenta particolarmente complicato.

Innanzitutto si pescano, a seconda del numero di giocatori, da 4 a 8 tessere regione e si dispongono al centro del tavolo, dopodiché si posizionano un numero di città principali pari al numero dei giocatori nelle posizioni indicate dal regolamento. Si depositano poi, a lato dei territori appena sistemati: le tessere regione residue a faccia in giù,  gli operai, i segnalini costruzione e le carte risorsa, preventivamente mescolate.

Ogni giocatore prende la propria plancia e mescola le tessere edificio del proprio colore a faccia in giù. Queste andranno ora impilate negli appositi spazi nella parte destra della plancia in questo modo: 8 tessere con il dorso chiaro per ciascuno dei primi tre spazi, le 6 tessere con il dorso scuro nel quarto spazio.

Fatto ciò, ciascuno dei partecipanti pesca il primo edificio da ciascuna pila e lo dispone sulla plancia nello spazio corrispondente allo stesso, ossia quello che riporta lo stesso numero della tessera.

Ed ora si inizia a giocare a U.S. Telegraph

Una volta deciso l’ordine di gioco il primo giocatore pesca 4 carte risorsa, il secondo 5, il terzo 6 ed il quarto 7. A questo punto è possibile svolgere una delle seguenti due azioni: costruire o pescare edifici.

Se decidiamo di costruire possiamo prendere da 0 a 3 edifici, fra quelli già disponibili sulla nostra plancia, e piazzarli su uno degli spazi liberi nelle tessere regione in gioco, copriremo poi lo spazio appena liberato dalla plancia personale con un segnalino costruzione. Generalmente per fare ciò dovremo pagarne il costo utilizzando le carte risorsa della nostra mano, in alcuni casi però non sarà necessario avere tutte le carte richieste.

In primis possiamo infatti utilizzare una risorsa “estraibile” dal terreno, ossia quella disegnata sullo spazio che vogliamo sfruttare, in alternativa possiamo scartare 2 carte a scelta per trasformarle nella risorsa di cui necessitiamo. Per esempio, potrei sostituire una carta argilla con una carta legno e una carta acqua oppure con 2 ferro.

Inoltre, se costruiamo accanto ad un nostro edificio eretto in precedenza l’edificio immediatamente susseguente nell’area progetti del nostro tabellone, possiamo farlo gratis. Anche qui un esempio può aiutare: se ho costruito il ponte (edificio n.60) e voglio costruirci accanto il viadotto (n.61) il prezzo di quest’ultimo sarà pari a zero risorse.

Se invece scegliamo di pescare edifici, preleveremo da 0 a 2 tessere edificio dalle diverse pile a faccia in giù della nostra plancia e potremo piazzarle sul tabellone dei progetti o costruirle direttamente secondo le regole sopra descritte.

Alla fine del nostro turno, peschiamo un numero di carte risorsa pari al numero di azioni che non abbiamo compiuto nel nostro turno. Ad esempio, se dichiaro che farò l’azione “costruire” ma costruisco solo 1 edificio, pescherò 2 carte. Attenzione, potrei anche decidere di non costruire e pescarne fino a 3!

Infine, se con una delle nostre azioni terminiamo un “progetto di costruzione” guadagneremo un meeple lavoratore, che ci garantirà un’azione aggiuntiva durante uno qualsiasi dei nostri turni (compreso quello in corso), mentre se preleveremo l’ultima tessera di una delle 4 pile presenti sulla nostra plancia potremo pescare una tessera territorio ed espandere l’area di gioco nella direzione che preferiamo.

Vince chi riesce alternativamente a collegare due delle città principali con i propri insediamenti oppure a costruire tutte e 30 le proprie strutture.

Conclusioni

U.S. Telegraph riporta sui nostri tavoli, come abbiamo già detto, le meccaniche di gioco di Attika, dello stesso autore, e lo fa secondo noi con un discreto successo, pur non apportando grosse innovazioni alle stesse, nonostante il cambio di ambientazione.

Le regole sono molto semplici e richiamate chiaramente anche sulla plancia personale di ciascun giocatore. Ciò lo rende un gioco adatto un po’ a tutti, anche chi non è molto esperto riuscirà a capire le basi del gioco in poco tempo.

Non pensate però che ciò significhi che arrivare alla vittoria sia cosa facile. Infatti, la componente strategica del gioco è decisamente interessante. Ci saranno momenti in cui dovremo decidere di sacrificare risorse solo per bloccare il passaggio ad un avversario e spesso ci ritroveremo a guardare sia lo stato delle plance sia il numero di carte in mano agli avversari per scegliere la mossa migliore per cercare di costringerli a fare scelte che ci avvantaggino, o per lo meno che non ci danneggino troppo.

Anche l’aleatorietà data dalla pesca delle carte e delle tessere, seppur presente e a volte non trascurabile, non incide in maniera trascendentale sulle possibilità di vittoria, se riusciamo a costruirci una strategia efficace. Infatti sia la possibilità di sfruttare le risorse sul terreno, sia la possibilità di scartare due carte a scelta in sostituzione di una risorsa mancante tamponano efficacemente l’effetto “fortuna”.

A livello grafico, le illustrazioni richiamano sufficientemente il profumo del selvaggio west, anche se, sinceramente, mi aspettavo qualcosa in più a livello di ambientazione. Il gioco è meno centrato sui telegrafi di quanto farebbe supporre il suo nome, ma, tranquilli, se sorvoliamo questo “dettaglio”, ci divertiremo comunque.

Chiudiamo facendo un cenno alla rigiocabilità, la presenza di numerose tessere terreno fa sì che le conformazioni siano veramente molte più di quelle che riusciremo a intavolare anche se giocassimo una partita al giorno per l’intero 2019. Insomma, di sicuro sarà quasi impossibile avere una partita uguale all’altra.

In conclusione U.S. Telegraph è un gioco da tavolo che seppur semplice non risulta affatto banale e che possiamo sicuramente consigliare a tutti, soprattutto a coloro che vogliono iniziare a muovere i primi passi nel mondo dei giochi da tavolo strategici, dove vi sia un leggero cenno all’ambientazione e che vogliano garantirsi varie serate di svago senza dover necessariamente cambiare gioco dopo poche partite. Basterà veramente poco infatti anche i neofiti per riuscire a trovare le migliori strategie per dare filo da torcere ai più esperti.

E voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere lasciando un commento qui sotto.

U.S. Telegraph, il remake di Attika ambientato nel selvaggio west
U.S. Telegraph è un gioco semplice ma non banale, le poche semplici regole fanno sì che ben si adatti anche ai neofiti. Si spiega in 3 minuti ma è in grado di farci divertire per lungo tempo. Insomma un ottimo introduttivo per tutti coloro che vogliono avvicinarsi ai giochi di piazzamento tessere.
Pro
Semplice ma non banale
Buon introduttivo
Contro
L'ambientazione poteva essere curata meglio
7.2
Voto Finale
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