Nelle ultime ore si stanno affacciando voci piuttosto preoccupanti per il futuro di The Gifted, il serial mutante di Fox che si sta avviando alla sua pausa natalizia. Gli ascolti non sono esattamente dei più incoraggianti, divenendo una seria minaccia al rinnovo per una seconda stagione. Quest’anno abbiamo già assistito alla cancellazione dell’altra serie Marvel di Fox, Inumani, che fin dalla prima puntata si era mostrata come serial decisamente sotto tono.
The Gifted ha potuto contare finora sulla familiarità degli spettatori con il nome degli X-Men, i celebri mutanti di Marvel che godono indubbiamente di una maggior fama rispetto ai signori di Attilan. Ma poteva il contesto mutante essere di sostegno alla serie all’infinito? Ovviamente no.
The Gifted continua a perdere l’aderenza alla tematica mutante divenendo sempre di più un teen-movie
La questione mutante si è fatta sempre più ingarbugliata con il proseguire degli episodi, ed ora che siamo arrivati ad un passo dalla lunga pausa natalizia, l’episodio di ieri sera, A rischio di estinzione, rappresenta perfettamente lo spirito di The Gifted. Se nelle prime puntate l’elemento della fuga, della convivenza tra umani e mutanti erano centrati e ben strutturati, ultimamente sembra che la serie si sia trasformata un po’ troppo in un dramma sentimentale in cui l’elemento mutante sia lentamente scivolato a semplice espediente narrativo, mentre dovrebbe esser il fulcro della storia.
Anche in A rischio di estinzione si percepisce la sensazione che gli sceneggiatori stiano perdendo di vista i legami con l’iconografia mutante, troppo presi dalla cura nelle dinamiche simil-adolescenziali dei personaggi. Nelle storie degli X-Men questo aspetto era ben caratterizzato perché a questi giovani veniva chiesto di affrontate gli scogli dell’adolescenza maturando in maniera più rapida di un normale teen-ager, data la loro condizione. In The Gifted manca questo elemento, i poteri mutanti e le loro conseguenze rimangono un elemento corollario, si preferisce puntare alla presentazione di drammi sentimentali, triangoli amorosi e dinamiche che, alla lunga, mostrano la loro debolezza.
Nemmeno la presenza della figura del padre di Reed Straker riesce a dare spessore ad una trama che mostra una confusione totale. La rivelazione che il vero nome della famiglia è von Strucker diventa non un colpo di scena, ma una pessima scelta. Chi ha familiarità col mondo mutante fumettistico o anche con la nuova dimensione dei cinecomic, sentendo nominare i von Strucker si sente subito confuso, visto che si parla di un nome che nulla ha a che fare con i mutanti, mescolandolo in modo incomprensibile con le vicende di The Gifted.
Principale responsabilità di questa scelta è del pessimo utilizzo del contesto mutante in generale in Fox, una mancanza dovuta alla separazione dei brand Marvel che risale alla prima pellicola degli X-Men. Certe tematiche sono profondamente radicate alla complessa infrastruttura dell’universo Marvel, una pecca che si potrebbe risolvere con la tanto chiacchierata acquisizione di Fox da parte di Disney, già detentrice di Marvel.
The Gifted ha perso la sua aderenza al mondo mutante, non bastano le citazioni e l’uso di nomi forti della storia degli X-Men. Dalla visione di un dramma condiviso tipico dei mutanti fumettistici, siamo passati ad un patchwork di diversi personaggi che vengono intrecciati non tramite la difficoltà del loro esser mutanti, ma sfruttando gelosie, amori e liti tra innamorati. L’elemento sentimentale è comprensibile, ma non ha senso che prenda il sopravvento in una produzione del genere.
Le voci sul burrascoso futuro di The Gifted sono comprensibili e sono figlie di questo calo progressivo di tono nella serie, troppo vicina al teen-drama che ad un serio e credibile prodotto sull’universo mutante Marvel.