Outcast 15: Una tempesta in arrivo – Recensione

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Outcast torna in edicola con un episodio ad alta intensità, prima di prendersi una lunga pausa

Nello scorso numero di Outcast la narrazione ci ha portato ad un momento di transizione che equivaleva ad una presa di coscienza di Kyle e del suo essere, una parentesi idilliaca nel rapporto con sua moglie e sua figlia ed un momento di ripartenza per il reverendo Anderson.

La prova che il padre di Kyle ha fatto sostenere al figlio , riuscita anche se con qualche difficoltà , ha messo subbuglio nella cerchia dei posseduti. Con Simon fuori dai giochi, ucciso dal reverendo Anderson, le cose si fanno più complicate. Il test di Kyle ha permesso tuttavia, a molte persone di essere salvate dall’oscurità. Particolare è l’attuazione grafica che Kirkman fa adottare ad Azaceta, nel bel mezzo dello scontro, che altro non si rivela che una “scazzottata”, l’oscurità fuoriesce dai posseduti sotto forma di nuvola nera. Cosa che è sempre accaduta fin ora ma mi è parso pesare molto di più in questo scontro che nei precedenti.

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Nel frattempo il reverendo Anderson diventa un fulcro di attenzione per altre e nuove persone che gli si avvicinano. Ecco che, forse anche volutamente, nei suoi toni esagerati e quasi apocalittici, a mio avviso perde molto della caratterizzazione credibile che aveva all’inizio, diventando un personaggio fuori dalle righe della normale narrazione. Per di più la sua attrazione pare incentrata su persone molto deboli, che hanno bisogno di un centro di gravità a cui attaccarsi, e lo trovano in lui. Stiamo sicuramente osservando il cambiamento di un personaggio, bisogna capire dove Kirkman ci voglia portare . Rispetto agli scorsi numeri, non è un soggetto che mi faccia impazzire, se prima, attendevo le sue riflessioni o le sue azione, in questo momento mi crea quasi fastidio vederlo sulle tavole del fumetto.

Ritornando al volto dell’oscurità, che prima era strisciante grazie alla presenza silenziosa di Sidney, ora, a seguito dello scontro avvenuto con Kyle e suo padre, la loro reale presenza non può essere messa a tacere. Questo altro non è che una metafora della realtà, in cui il male non dorme mai ed è ben presente sotto i nostri occhi. Nessuno è al sicuro ma ognuno, a proprio modo, è preparato per affrontare quello che accadrà; anche in un periodo di oscurità, un barlume di speranza si può trovare.

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E la speranza risiede anche nel trovare nuove persone accanto a sè nella corsa contro il diavolo, persone inaspettate come Daphne, che nella sua insicurezza e nel timore quasi reverenziale si accoda a formare il piccolo esercito che lotta contro le tenebre.. Lotta che però si rivela estenuante fisicamente per i tre reduci.

Le novità, anche se positive, spesso non sono ben accette e portano subbuglio nei gruppi, specie quelli appena costituiti, e Daphne non è ben accolta nella casa di Kyle, le preoccupazioni sono altre rispetto al destino della ragazza. Lo stesso Kyle deve difendere l’integrità morale della loro compagna con le unghie.

Kirkman gioca pesantemente il suo asso nella manica, lo cala così, nel bel mezzo della partita, e lo fa senza rigiri, in modo plateale. Entra in gioco un tal Rowland, eminenza grigia dei posseduti. La classica personalità che tutto sa e tutto può, ma non vuole essere disturbata. Il deus ex machina , la cui aura traspira di timore verso di lui e che non fa nulla per nasconderlo. Ecco il nuovo antagonista per Simon, Kyle e Daphne. Ma le preoccupazioni per Rowland, che sembra avere una vita normale al di fuori del suo ruolo, sono altre. Kikrman ci lascia al prossimo numero con quello che si può definire un cliffhanger dal doppio salto carpiato: spezza gli schemi, quello che sappiamo non è come lo immaginiamo e quello che immaginiamo è su una strada parallela della sua narrazione. Ci vuol far vedere una cosa, ma in realtà è un’altra. Di cosa si tratti, ovviamente, non ve lo dico, perché sarebbe un gigantesco spoiler e per quello vi rimando a comprare immediatamente l’ultimo numero di Outcast in edicola.

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Adesso sappiamo molto di più di prima, e la storia può solo che crescere attraverso l’introduzione di Rowland e di quello che gli gira intorno, sia come persone che come situazioni.

A questo punto ci salutiamo ricordandovi che saldaPress riporterà Outcast in edicola nuovamente a Marzo 2018, saltando così l’appuntamento di gennaio essendo nuovamente troppo vicini come tempo alla pubblicazione originali americane.