The King, The Widow, and Rick riporta The Walking Dead 8 ad un’insipida normalità dopo l’exploit dei due episodi precedenti
Se l’episodio The Big Scare U, trasmesso la scorsa settimana, ci aveva regalato finalmente uno smagliante Negan che era riuscito a riprendere il controllo interno del Santuario, la puntata andata in onda stasera riporta indietro la serie TV AMC ai compassati e quasi tediosi appuntamenti della settima stagione.
Quando non c’è una controparte forte a reggere la scena, tenendo il pubblico sul “chi va là” con la potenziale capacità di spostare gli equilibri da un momento all’altro, The Walking Dead 8 perde di mordente e torna a palesare i limiti di una sceneggiatura spesso diluita per abbracciare più personaggi e più storie contemporaneamente, ritrovando gli antipatici alti e bassi tipici dello show.
The King, The Widow, and Rick (Il Re, la Vedova e Rick) racconta tre situazioni principali attraverso cui si sviluppa la trama dell’episodio, focalizzandosi sui tre protagonisti che sono ai vertici delle comunità unite in lotta contro Negan, con un’offensiva che, tra alti e bassi, tra previsioni più o meno rispettate ed imprevisti, vede Alexandria, Hilltop ed il Regno proiettati verso la vittoria.
Ezekiel (Il Re), dopo l’imboscata fatale subita dai Salvatori armati di mitragliatrice, la rocambolesca fuga dalle orde di vaganti e la perdita della fedele Shiva, sembra essere caduto in un vortice di autocommiserazione e pentimento, rinchiuso nel teatro a mortificarsi per essere stato quello che non era, per aver recitato una parte ed aver vestito i panni di un Re non preparato ad affrontare il momento più difficile per la sua gente.
Il senso di colpa che aveva abbracciato Ezekiel in Some Guy, ha sì splendidamente contribuito a descrivere il personaggio del sovrano dai capelli rasta, ma sembra averlo fiaccato in maniera irreversibile, tanto che nemmeno Carol, in una scena che avrebbe dovuto sortire migliori risultati, riesce a scuotere Ezekiel e ricordargli che il suo popolo ha comunque bisogno di lui.
Maggie (La Vedova) è alle prese con i Salvatori fatti prigionieri da Jesus, una bella gatta da pelare per il nuovo leader di Hilltop, costantemente in bilico tra il rispetto delle varie fasi del “piano di battaglia” e la sua voglia di vendetta contro coloro che gli hanno portato via Glenn.
Nonostante l’incessante viscidume di Gregory, la cui vigliaccheria continua ad essere stucchevole, Maggie riuscirà a prendere decisioni da vero leader dimostrando sangue freddo ed una precisa strategia da seguire, confermando la sua svolta “dura” iniziata nella stagione sette, ma relegandosi a ruolo di forzata comprimaria rispetto al vivo dell’azione (dopotutto è incinta e tutti sono felici di vederla lontano dalla linea di fuoco).
Infine Rick che è il solito Rick, non si è trasformato, non è diventato qualcos’altro come “La Vedova” o “Il Re”.
Il personaggio che sembra ancora tenere viva l’intera serie TV, è sempre più convinto che oramai la guerra lo vedrà vincitore. Nonostante le perdite e gli imprevisti l’ex sceriffo vede il suo piano funzionare e dare risultati.
Da buon stratega Rick sa benissimo che concentrare le sue forze su Negan renderà tutto più semplice e rapido, per questo torna impavido e quasi incosciente a cercare un accordo con Jadis e la sua gente, i quali sembrano aver imboccato un’autodeterminazione da comune sessantottina.
Il rifiuto della donna di coalizzarsi con lui, nonostante le Polaroid dimostrino come i Salvatori siano oramai in trappola, non sembra sorprendere Rick e il suo sguardo da “Io ve lo avevo detto, vi ho offerto la salvezza e voi l’avete rifiutata”, pare far intravedere una machiavellica ed ancora imperscrutabile macchinazione dello stesso Rick.
Tra Il Re, La Vedova e Rick si muovono gli altri personaggi i quali, quasi in uno slancio si autonomia decisionale, cercano di seguire percorsi fino ad ora non previsti: le ancora convalescenti Michonne e Rosita, con il tempestivo aiuto di Daryl e Tara impediscono il tentativo di alcuni Salvatori di liberare il Santuario dai vaganti, permettendo ai sodali di Rick di venire a conoscenza della fantomatica “Signora Grassa” (Fat Lady) che, a questo punto, sembra epiteto da riferirsi ad un arma più che micidiale, un qualche tipo di ordigno esplosivo (il riferimento al Fat Man di Nagasaki sembra venire naturale) o magari un mezzo d’assalto blindato.
Discorso a parte va fatto per le vicende che vedono protagonista Carl (troppo avulso dagli eventi) ed il suo nuovo amico, una sottotrama apparsa al momento non necessaria e con risvolti in alcuni momenti poco credibili, come quando i due decidono di “regalare” un sereno trapasso ad alcuni vaganti, salvo poi rischiare pericolosamente di essere sopraffati come dei pivelli!
Nonostante il potenziale a disposizione, il sesto episodio di The Walking Dead 8 esce con le ossa rotte dal confronto con le altre puntate, specialmente con le ultime due, conquistando (per ora) lo scettro di peggior episodio di questa stagione.
Lo show torna sulle montagne russe, buttandosi in picchiata con una puntata che vuole raccontare tante cose e finisce per distrarre lo spettatore che sente, come non mai, la mancanza di un contraltare che spezzi l’atmosfera di rilassatezza e titubanza che pervade l’episodio.
L’assenza di Negan si fa sentire non poco e Rick, che continua a catalizzare su di sé le forze e le energie residue dello show, si conferma deus ex machina della serie, un personaggio tanto forte, compiuto e complesso da non aver bisogno di appellativi: lui è semplicemente Rick!
L’ex sceriffo sembra oramai far parte dell’apocalisse stessa che ha sconquassato la civiltà, sembra conoscerne il divenire e le reazioni, quasi a padroneggiare e prevedere ogni singolo evento, tanto da farci sospettare che chiunque si muova in apparente autonomia, sia in realtà mosso da invisibili fili nelle sue mani, nonostante sia finito prigioniero di Jadis.
Proprio questi movimenti “autonomi” fuori programma regalano un po’ di interesse ed emozione proprio negli ultimi minuti dell’episodio, con Daryl, Tara, Michonne e Rosita intenzionati ad intraprendere un’azione risolutiva, e Aaron che lascia Hilltop insieme ad Enid, anche lui deciso a mettere definitivamente la parola fine a tutto.
Siamo sulle montagne russe e il prossimo episodio di The Walking Dead 8, Time for After, ci farà senza dubbio risalire verso l’alto.