The Gifted: Strategia di fuga – Recensione

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The Gifted con il terzo episodio si concentra sul rapporto familiare dei protagonisti

Il tema della famiglia è sempre stato una delle colonne portanti del mondo dei mutanti di casa Marvel. Gli X-Men si sono sempre presentati come una grande famiglia, all’interno della scuola di Xavier sono anche nate delle famiglie in senso vero e proprio, in uno sforzo narrativo che mirava a dare a questi esseri vessati dalla società un senso di normalità, passando proprio da uno degli aspetti più tradizionali del vivere sociale. Consci di questo aspetto, gli showrunner di The Gifted, la serie mutante in onda su Fox, hanno voluto valorizzare questa linea narrativa.

Giunti al terzo episodio, Strategia di fuga, il tema della famiglia diventa ancora più forte nel contesto di The Gifted. Fin dalla prima puntata, gli Stracker hanno dovuto affrontare in seno al proprio nucleare familiare la comparsa dei poteri mutanti dei due figli, ribaltando completamente il modo di vivere il ‘problema mutante’.

Ogni azione è stata pensata per proteggere i due giovani, compreso il rivolgersi alla rete clandestina mutante, in precedenza oggetto delle indagini proprio di Reed Stracker, all’epoca procuratore. Con Strategia di fuga si vuole mostrare allo spettatore come il pregiudizio e la paura possano inquinare anche i sentimenti di amore familiare.

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Disperata per la situazione in cui la sua vita è precipitata, Caitlin Stracker cerca rifugio presso il fratello, uomo ben inserito in politica con conoscenze altolocate, nella speranza di scoprire la sorte del marito Reed. La durezza con cui viene accolta mostra alla donna come le accuse rivolte ai suoi figlie e la condanna sociale ai mutanti hanno allontanato suo fratello, al punto che non ritiene saggio mettere in pericolo la propria famiglia per aiutarla.

The Gifted sotto questo punto di vista è ben studiato. Si cerca di trasmettere allo spettatore un senso di sconfitta sociale, presentando i mutanti come dei reietti odiati senza motivo dalla società, insinuando una giustificazione anche nei confronti di coloro che scelgono di ribellarsi in modo violento a questa situazione di odio. Vedere come i vicini del fratello di Caitlin siano pronti a dimenticare i rapporti di amicizia e si trasformino in giustiziere del quartiere è uno specchio di alcune agitazioni sociali viste recentemente anche nella vita reale, rivolte contro il diverso che non conosciamo. Ed in questo, il messaggio che da sempre accompagna il mito degli X-Men, è reso molto bene.

Maggior spessore viene dato anche ai due giovani Stracker, Lauren ed Andy. Andy in particolare sembra patire maggiormente questo passaggio alla nuova esistenza, complice un potere devastante che ancora non riesce a padroneggiare correttamente, che pare manifestarsi in maniera dirompente in momenti di stress intenso. Percy Haynes White interpreta abbastanza bene il ruolo di Andy, trasmettendo il disagio del giovane e tutta la sua fatica nel trovare un posto nella sua nuova vita.

Di sicuro non è in una situazione migliore Reed Stracker, costretto dalla Sentinel Services a collaborare per smantellare la rete clandestina mutante. Dopo aver accettato di collaborare nello scorso episodio, grazie a delle tecniche di persuasione decisamente subdole, in Strategia di fuga, Reed viene messo alla prova. Fin dai primi istanti si vede una reticenza morale da parte dell’uomo, vinta momentaneamente dalla volontà di proteggere la propria famiglia. Ma come si può scegliere di demolire una via di salvezza per qualcuno di innocente, vittima del solo pregiudizio?

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La parte finale di questo episodio di The Gifted sceglie di mostrare la risposta a questo dilemma, oltre a darci un nuovo spunto narrativo più vicino ad un potenziale triangolo amoroso che coinvolgerà John Proudstar, Blink e Dreamer. L’interrogativo allarmato dell’indiano posto a Dreamer sembra infatti indicare che in futuro ci saranno delle ripercussioni sulle dinamiche personali del gruppo di mutanti.

The Gifted si presenta come un serial mutante che, in ogni episodio, tenta di coinvolgere maggiormente lo spettatore sul piano morale, facendolo entrare in sintonia con i problemi dei mutanti, presentandoli in modo netto come vittime. Il tono da teen movie che compare spesso, specialmente nel trattare le romances, tende a sminuire in parte questo filone narrativo, ma è un compromesso che la produzione pare voler accettare in nome degli ascolti.

Rimane da vedere se nei restanti sette episodi The Gifted riuscirà a mantenere questo delicato equilibrio tra serie mutante e tono adolescenziale.