La furia degli Algenti è la seconda parte di un’emozionate storia in due puntate di Dragonero!
Bentornati, avventurieri dell’Erondar! Dopo un mese di attesa, finalmente possiamo conoscere il destino della città di Eburdart, sotto assedio da parte degli Algenti. Questi silenziosi nemici si stanno riversando oltre il Vallo, mostrando nuovamente la loro ferocia, in un momento in cui l’Impero sembra esser attaccato da ogni lato. Chi segue con frequenza la pagina ufficiale di Dragonero su Facebook e quella del forum dedicato ad Ian sa che oramai la tanto attesa saga delle Regine Nere si sta avvicinando, e anche questa storia doppia, iniziata a settembre con Silenzio Bianco, si inserisce alla perfezione in questo percorso preparatorio che ci avvicina al sospirato evento.
Prima di tornare nel nord dell’Erondar, prendetevi un attimo per leggere Le cronache dell’Erondar, che questo mese ha un doppio motivo di interesse. Il primo è il solito, affascinante approfondimento del mondo creato da Enoch e Vietti, presentato con il solito fascino da Luca Barbieri, dedicato ad un altro aspetto della tradizione dei Siku’Kikkuth, il Popolo delle Balene: il loro culto dei morti. Ma la vera ‘bomba‘ è la serie di incredibile anteprime che ci attenderà nella prossima edizione di Lucca Comics & Games. Mancare allo stand Bonelli quest’anno, sarebbe un delitto!
Torniamo nell’Erondar ora, perché i nostri eroi sono alle prese con una situazione che vede Ian e Gmor separati.
Senza preamboli, assistiamo alla disperata resistenza di Ebudart, una lotta che riesce a mostrare il meglio ed il peggio delle forze imperiali. Una delle caratteristiche di Dragonero che più apprezzo è la correttezza degli autori nel non rappresentare le forze imperiali solo con lati positivi, ma dare un taglio più realistico, inserendo anche in coloro che dovrebbero essere i ‘buoni‘ elementi che cozzino con questa definizione. La figura del podestà di Ebudart è un simbolo di questa concezione di personaggi, uomini che mostrano la propria pochezza morale e che devono, presto o tardi, affrontare la propria sorte. La furia degli algenti è un albo in cui il nerbo dei protagonisti è messo a dura prova, l’occasione in cui anche l’ultimo dei soldati ha la possibilità di compiere la scelta giusta, mostrando il coraggio e la volontà di servire le popolazione dell’Impero. L’assedio viene visto dall’interno delle mura, in una situazione difficile e che rischia di divenire ancora più estrema.
Solitamente, nelle prime pagine di un albo Bonelli troviamo una tavola con il titolo dell’albo e il cast autoriale, ma in La furia degli algenti manca questa tradizione, un modo raffinato per ribadire come ci sia una continuità serrata con gli eventi dello scorso albo. Enoch non vuole creare uno stacco, il mese che separa i due albi è annullato da un’apertura che è emanazione diretta della fine di Silenzio bianco.
Gmor, impeccabile come sempre, fa la cosa giusta, eroico, per poi offrirci un breve riepilogo degli eventi finali dello scorso albo con un monologo interiore che non tradisce l’ironia tipica del personaggio, ma soprattutto la preoccupazione per il suo amico.
Seguendo Ian, infatti, lo vediamo arrancare nella neve assieme a Uqal’ik, diretto nelle terre dei Figli di Olhim, le tribù di guerrieri dei monti il cui sostegno sarà essenziale nel difendere Ebudart. Enoch ancora una volta mostra la sua bravura nel caratterizzare i tanti popoli dell’Erondar, offrendoci uno spaccato della vita politica della popolazione del nord, con una ricostruzione rapida ma efficace della loro struttura gerarchica e del loro animo guerriero. Sarà sufficiente l’appassionata arringa di Ian per convincere i Figli di Olhim a correre in aiuto di Ebudart? Lascio a voi il gusto di scoprirlo.
E sarà una scoperta emozionante, grazie ad un Gianluigi Gregorini particolarmente ispirato. Gregorini ha pieno controllo della storia di Enoch, riesce a portarla su carta in modo suggestivo, emotivamente ragionato. Per trasmettere emozione bisogna prima provarla, e Gianluigi deve esser stato suggestionato parecchio dall’idea di Enoch, perché le sue tavole sono vive, incredibilmente dinamiche e arricchite da dettagli che una lettura veloce rischia di perdere, ma che ad uno sguardo approfondito sono l’elemento chiave per respirare un realismo epico e coinvolgente. Gli sguardi, le tensioni muscolari e la cura del particolare sono perfetti, esaltano la storia e sono inseriti in una gabbia libera di mostrare vedute suggestive e lasciar fluire tutto il dinamismo che si racchiude in questa storia. Vedrete delle splash page incredibili, con un richiamo a momenti epocali della letteratura fantasy (una citazione ben sfruttata a Il signore degli anelli, vero omaggio e non semplice ‘copia’), che amplificano la gamma emotiva di questo albo.
Questo numero di Dragonero ripresenta le storie di appendice note come I Racconti , un gradevole ritorno negli albi del nostro Ian. Questa volta l’approfondimento è essenziale, visto che segue le vicende di una pedina fondamentale nella storia del nostro eroe, una figura che anche in questo numero viene citata e che sarà di sicuro centrale nel prossimo periodo: Ecuba. In una breve storia di Enoch, disegnata benissimo da Walter Trono, vivremo come gli Algenti siano diventati un esercito temibile sotto la guida della donna. Enoch riesce a trasmettere tutta la forza e la feroce determinazione della donna, mossa da un odio palpabile e da un’ostinazione incrollabile, che non ne acceca le azioni, ma che la rende incredibilmente lucida, perfettamente conscia di cosa sia necessario per raggiungere il proprio scopo: la vendetta.
Trono fa sua l’ostinazione di Ecuba e la trasforma in disegno, mostrando sia la sua difficoltà in certi passaggi che la soddisfazione nel raggiungimento del proprio obiettivo, dando una visione della guerriera sempre impeccabile, pulita e vitale. Spettacolare nelle ultime fasi, dove un utilizzo suggestivo del bianco e nero crea scene di una particolare durezza emotiva, ma essenziali per trasmettere al lettore tutta la ferocia che incontrerà nei mesi a venire.
Ancora una volta, la profondità dell’ambientazione di Dragonero e la cura maniacale, sia degli autori che hanno creato l’Erondar che dei disegnatori che ogni mese gli donano corpo, sono i punti di forza di questa incredibile serie. Sapere che tra pochi giorni potremo vedere come questo universo narrativo si espanderà ulteriormente è ancora più appassionante!
Nell’attesa di vedere tutte le novità del mondo di Dragonero nello stand Bonelli di Lucca Comics & Games 2017, vi ricordo che è disponibile il terzo volume da collezione, Minaccia all’Impero, che contiene anche una breve storia inedita che potrebbe essere l’inizio di un’altra divertente, dinamica avventura nell’Erondar. Il ritorno in edicola di Dragonero è previsto il 10 novembre con Uccisori di Draghi, e l’inizio della serie dedicata alle Dragonero Adventures, le prime avventure del giovane Ian!
Ricordate: Diverso è il passo, uguale è il cuore!