Val Romeo: “Morgan Lost e le sue donne, gli ultimi romantici”

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Quando ti appassioni ad un personaggio dei fumetti, inevitabilmente finisci per identificare nei suoi tratti una parte degli autori che lo disegnano. Nel caso di Morgan Lost, il bounty hunter creato da Claudio Chiaverotti, questo gioco interiore si complica, viste le tante sfumature che vivono in questo malinconico personaggio. Nonostante questa anima complessa e tormentata, la voce della sensibilità di Morgan per me parla con accento siciliano, con una bella voce femminile. Quella di Val Romeo.

Di tutti gli albi di Morgan Lost, Val Romeo ha avuto il compito di ritrarre quelli in cui era richiesta un resa grafica tale da far entrare in sintonia il lato sensibile dei lettori con quello del protagonista. Il team di Morgan Lost ha la fortuna di godere di ottime matite, e quella vecchia volpe di Chiaverotti sa come unire la narrazione al disegno, quali storie siano più indicate per un disegnatore. La sensibilità spetta a Val, questa deve esser stata una delle sue linee guida principali.

Val Romeo svela la sua visione romantica, linea guida del suo lavoro come apprezzata disegnatrice

Parlando con Val Romeo, ho capito che dietro i disegni che vediamo sulle pagine di Morgan c’è davvero tanto della sua personalità. Mi sono sempre chiesto come riuscisse a dare ai suoi personaggi questa emotività così realistica, e lei stessa me lo ha spiegato in modo incredibilmente chiaro

“Noi siamo emotività, ecco come ci riesco. Il merito è di Claudio, che ha creato un eroe romantico, in un periodo in cui sembrano esser spariti questi personaggi. Morgan sembra reale perché è un essere emotivo, come noi. Come quando va a riflettere in riva al mare. Pensaci, è come se fosse l’ultimo a contrastare la freddezza che permea la società di New Heliopolis. Riesce ad andare oltre all’apparenza, sceglie di essere, di accettare anche le sue negatività e farne tesoro. “

Eccolo, il segreto di Val Romeo. L’emotività che riesce a infondere ai suoi disegni nasce da questa sua capacità di percepire l’emozione di Morgan Lost. Per la disegnatrice siciliana, l’emozione è uno strumento di lavoro, come una matita o una china. Nel mio caso, questa sua voglia di coinvolgerci sul piano emozionale funziona, ogni volta.

“Lo spero! Io vorrei riuscire a far capire che le emozioni sono vitali, vanno vissute sempre. Anche i nostri demoni devono esser accettati e dominati. Ormai sembra che questo si sia perso, come se ci stessimo distaccando dal nostro lato emotivo, una deriva che causa anche un allontanamento dagli altri. Manca sempre di più la volontà di un rapporto vero, stiamo perdendo la capacità di vivere le nostre emozioni. Lo vedo anche su Facebook, dove certa gente si lascia andare a dei moti di rabbia incredibili, incapace di gestire la propria ira e sostenere un dialogo. Non è sano per nessuno, la rabbia è un’emozione e come tale andrebbe vissuta, focalizzata in qualcosa di utile”

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Un po’ come fa il nostro Morgan, che spesso nelle sue storie non si trattiene dal piangere per tristezza e sollievo, o di urlare la propria ira, come in Origini, l’albo 0 delle Dark Novels disegnato proprio da Val Romeo. Anche in questo numero, Val cerca di inserire questa emotività di Morgan, sfruttando un altro strumento narrativo a disposizione dei disegnatori: il linguaggio del corpo.

“Ci stiamo isolando anche in questo aspetto. Difficilmente ormai si da la mano, un abbraccio. Sembra che ci sia la voglia di tenere un distacco fra le persone. La società in cui viviamo non ci lascia godere appieno delle nostre sensazioni. Mi piacerebbe tornare ad un ideale sociale più libero, in cui non dobbiamo mascherare le nostre emozioni, ma viverle in pienezza. A me piace inserire la gestualità dei personaggi, renderla un mezzo espressivo di stati d’animo”

Questa vena romantica di Val Romeo la si vede anche in uno degli aspetti più delicati: il rapporto con le donne. Tempo fa, su Facebook, si era scatenata una polemica per la presenza di una tavola di Le lacrime del diavolo in cui Igraine, un’altra bounty hunter, mostrava il seno ad un informatore, sfruttando la sua debolezza per la bella cacciatrice di taglie. Personalmente, ho sempre ritenuto Val capace di mostrare il corpo femminile con una delicatezza incredibile, senza mai varcare quel confine insidioso che sfocia nella volgarità. Come entriamo in questo argomento, Val mi travolge, in senso buono, ovviamente.

“Igraine può sembrare una poco di buono per il modo in cui si veste, ma in base a quale giudizio? Ho visto donne vestite di tutto punto che erano di una volgarità incredibile, per atteggiamenti o movenze. Igraine no, anche se è vestita così non ha mai una posa volgare, è una donna vera, consapevole di sé. È mezza nuda? E Allora? Lei si sente bene così, ha diritto di viversi come le pare giusto. Questo dovrebbero essere le donne, libere e consapevoli, e gli uomini dovrebbero imparare ad amarle per questo, guardare oltre e cercare di capire chi hanno davanti”

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Se esiste un avvocato delle donne, il suo nome è Val Romeo. Parlando delle sue donne, Val riesce a farne un ritratto incredibilmente reale, appassionato, ma anche lucido e obiettivo, senza nascondersi dietro facili ipocrisie.

“Molte donne hanno deciso di lasciarsi prendere dall’esibizionismo, le vedi che si prestano a certi giochini che minano anche la dignità di tutto il genere femminile. Capisco che in certe situazioni si diventi oggetti di proposte indecenti e di ricatti, ma se accetti non puoi poi un giorno lamentarti e denunciare. Se rimani in quell’istante, diventi complice. Noi donne abbiamo da sempre dovuto sottostare a delle immagini stereotipate, fino a qualche decennio fa eravamo viste come inferiori. Eppure le donne hanno una forza interiore incredibile, loro per prime devono imparare a valorizzarla. Nelle mia vita ho avuto la fortuna di incrociare delle donne straordinarie, che mi hanno ispirata e influenzata. Sono loro che cerco di ritrarre, voglio far capire che noi donne dobbiamo valorizzarci e tutelarci per prime”

Solo sentendo Val Romeo parlare con questa grinta e determinazione si capisce come sia possibile sentire reali le sue donne, vitali anche se immortalate in un istante, protagoniste di una vignetta in un fumetto. Per lei tutto ha un’anima romantica, vuole essere la portatrice di questo messaggio, e in Morgan Lost vede un tramite perfetto

“Quando Morgan guarda Lisbeth… ecco in quel momento io voglio mostrare un uomo che adora la sua donna, che è consapevole di chi ha davanti, del suo valore. Nei fumetti le donne sono state raramente presentate in modo forte e deciso, ma in Morgan Lost le donne sono differenti. E per farlo, dobbiamo anche mostrare agli uomini come viverle queste donne. In Origini ritraggo l’ultimo saluto tra Morgan e Lisbeth, con lei nuda. Claudio ha sceneggiato così questa situazione, vuole che Morgan la ricordi libera da tutto, perché la ammira, la venera”

“Gli uomini dovrebbero vedere così le donne. Se vedi un nudo femminile, il primo istinto dovrebbe essere ammirazione per la sua bellezza, come se vedessi un’opera d’arte. Capisco l’attrazione fisica, è giusta, ma l’amore tra due persone non deve esser vissuto con malizia, ma come una comunione di anime, trascendente.”

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Questa sua verve si vede nelle tavole che disegna. Val Romeo sembra sempre costruire le sue tavole con al centro le donne, il perno su cui ruota l’inquadratura. Parlando di inquadrature, emerge inevitabilmente anche il discorso sull’impostazione cinematografica delle sue tavole

“Si, il cinema per me è una passione. La recitazione mi ha accompagna da sempre, mia madre era un’attrice di teatro e anche io avrei voluto fare l’attrice, ma l’esperienza di mamma mi ha mostrato come fosse un ambiente pericoloso. Però, non ho mai resistito al fascino del cinema, da ragazzina ero capace di andare da sola al cinema per vedere un film che poteva interessare solo a me! E questo mi è tornato utile nel lavoro. Spesso mi immagino le scene da realizzare come parte di un film, mi spremo le meningi per ricordare una pellicola in cui c’era una situazione simile, la rivedo per studiare le movenze e le posizioni, e poi di corsa a fare prove su carta. Sempre con musica in sottofondo!”

Ecco spiegato il taglio naturale di certe scene e la loro visione cinematografica. Val non nasconde che il suo amore per il cinema le consente di inserire volti noti nelle sue tavole, ma con uno scopo ben preciso

“Non è solo un gioco, ma un modo di creare un’associazione di idee nel lettore, che gli consenta di capire aspetti caratteriali di un personaggio perché gli ricorda qualcuno di familiare. Ad esempio, in Origini uno dei due colpevoli del dramma che ha colpito Morgan e Lisbeth ha le fattezze di Denny Trejo, che io adoro in Machete. La sua espressione è quella giusta per fare intendere tutto un contesto emotivo che aiuti il lettore ad inquadrare il personaggio. Come tutti ho i miei attori di riferimento, il mio Morgan è Ian Somerhalder, così come per certe donne dal carattere forte ho come modelle di riferimento attrici come Angelina Jolie o Charlize Theron”

Devo ammetterlo, prima di iniziare la nostra chiacchierata avevo tutta un’altra idea di come gestire l’intervista. Senza che quasi me ne accorgessi, è stata Val Romeo a guidare il discorso, con naturalezza e passione. La carica emotiva che vediamo nei suoi disegni ora ha tutta un’altra aura per me, se già prima ne ero estasiato, dopo questa visione del mondo di Val non posso che esserne totalmente rapito.