Spider-Man e Peter Palmer: l’errore del primo numero del fumetto Marvel diventa canonico

spider man uomo ragno

Per salvare il Ragnoverso dalla più grande minaccia mai affrontata, Madame Web ha appena reclutato non una delle tante “versioni” dell’Uomo Ragno, ma addirittura l’identità sbagliata di Spider-Man, ovvero Peter Palmer.

Ebbene sì, il più grande errore tipografico della storia editoriale dell’Arrampicamuri Marvel diventa canonico e non sarà più relegato a semplice curiosità conosciuta da appassionati e collezionisti di fumetti.

In Spider-Man #4 di Dan Slott, Mark Bagley, John Dell, Andrew Hennessy, Edgar Delgado e Clayton Cowles, Madame Web si ritrova su Terra-616 Beta alle prese con un’anomalia del Multiverso e, per poter rimpiazzare il Tessiragnatele eliminato da Shathra si rende conto che non potrà sfruttare uno dei tanti Spider-Man di altri universi, ma dovrà affidarsi al “primo” Uomo Ragno per sconfiggere le forze del male.

spider man 4 2023 peter palmer

Chi diavolo è Peter Palmer?

Ma di cosa stiamo parlando e, soprattutto, chi è Peter Palmer?

Nel marzo del 1963 i sensi di ragno giocarono un brutto scherzo a Stan Lee che, nel primo numero di The Amazing Spider-Man (seconda apparizione in assoluto dell’Uomo Ragno) subì un abbaglio e utilizzò il nome Peter Palmer al posto di Peter Parker, eccezione che confermò l

Va ricordato, infatti, che il personaggio di Spider-Man debuttò per la prima volta sul numero 15 di Amazing Fantasy dell’agosto 1962, narrando la storia del timido nerd e liceale Peter Parker che ottiene i super poteri dopo essere stato morso da un ragno radioattivo. Fu un vero successo e Marvel decise di dedicare un’intera testata all’Uomo Ragno, serie a fumetti che debuttò l’anno successivo. Proprio in The Amazing Spider-Man #1, come possiamo vedere dall’immagine seguente, Lee fu tradito dalla memoria e sbagliò il nome del protagonista chiamandolo Peter Palmer.

the amazing spider man 1 Peter Palmer errore

D’altronde non siamo di fronte all’unica eccezione alla regola che lo stesso Lee seguiva per inventare i nomi dei suoi personaggi facendo uso delle allitterazioni (Peter Parker, Bruce Banner, Matt Murdock, Jessica Jones) in maniera tale che potessero essere ricordati più facilmente, anche dai lettori. Si trattò di un banale errore che fu corretto già dal numero successivo e che non ha influito sullo strepitoso successo del personaggio di Spider-Man che dura da oltre 60 anni.

Vittima di un’altra svista fu anche Bruce Banner. In Fantastic Four #25 Stan Lee, che non scriveva storie del Gigante di Giada da molto tempo, chiamò Bob Banner l’alter ego di Hulk per tutto l’albo.