Essere di religione Jedi sta causando non pochi problemi in Australia

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L’Atheist Foundation of Australia chiede a tutti di non dichiarare di essere di religione Jedi al prossimo censimento

In questo periodo di intolleranze religiose e di paure nei confronti del diverso, ci arriva una notizia alquanto bizzarra dall’emisfero australe a me tanto caro. Pare infatti che, durante il censimento effettuato nel 2001 in Australia, oltre 70.000 cittadini abbiano indicato di essere di religione Jedi. Numero che è andato diminuendo fino alle 58.000 unità nel 2006, per poi toccare le 64.000 nel censimento del 2011. Niente contro la professione del culto Jedi, una delle religioni più antiche dell’universo di Star Wars, il problema sta nel fatto che quest’ultima non è ancora considerata una vera religione. La maggior parte (se non la totalità) delle persone che hanno inserito “Jedi” sotto la voce religione, volevano semplicemente prendersi gioco del governo e farsi una sana risata. Qualcuno ha invece reclamato la propria libertà di credo, affermando che se almeno 10.000 persone dichiarano di credere in un determinato culto, quest’ultimo dev’essere pienamente riconosciuto.

Le conseguenze di tale atto però sono andate oltre a quello che ci si potesse immaginare. La Atheist Foundation of Australia non è d’accordo con questa interpretazione del censimento in quanto:

Mostra un’immagine di un’Australia più religiosa di quanto effettivamente sia. Cosa che potrebbe avere delle conseguenze sulle scelte politiche e finanziarie del governo australiano, come il supporto alle comunità, e i finanziamenti alle religioni.

Effettivamente 64.000 persone che dichiarano di essere di religione Jedi non sono poche ma nemmeno tantissime, considerate le circa 24 milioni di persone che abitano l’Australia, questo numero si aggira attorno allo 0.3% del totale. Personalmente lo vedo solo come un problema statistico, basta comunque non cadere nel lato oscuro della Forza.

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