Novità (e ritardi) per il programma spaziale Artemis

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Durante un livestream nella giornata di ieri, la NASA ha comunicato importanti novità, e anche alcuni ritardi, del suo programma di missioni Artemis. Stiamo parlando del pacchetto di missioni che riporteranno l’uomo (e la prima donna, e la prima persona di colore) sulla Luna.

Si tratta delle prime importanti comunicazioni in merito al programma spaziale USA da quando, a seguito dell’avvicendamento alla Presidenza degli Stati Uniti, l’amministratore delegato della NASA è diventato l’ex astronauta Bill Nelson.

Novità (e ritardi) per il programma spaziale Artemis

Prima di tutto è stato per la prima volta confermato ufficialmente il ritardo, anche se nell’ambiente era cosa nota, del primo allunaggio con equipaggio dopo 50 anni. Artemis 3 toccherà la regolite lunare non prima del 2025, e comunque resta da vedere il risultato dei test che nei prossimi anni subiranno i suoi componenti principali, come il sistema di lancio SLS o il lander lunare di SpaceX Starship.

A tale proposito, la NASA ha fornito una scaletta di massima di quali saranno i prossimi step sulla via del programma Artemis.

A Febbraio 2022 dovremmo vedere il decollo di Artemis 1: si tratterà della prima volta che il sistema completo che riporterà gli esseri umani sulla Luna volerà tutto insieme. Artemis 1 prevede di effettuare numerose orbite lunari e il rientro sulla Terra circa 25 giorni dopo il lancio; si tratterà di una missione unmanned, senza equipaggio.

Artemis 2 sarà praticamente la stessa cosa, ma con un equipaggio completo a bordo. Si tratterà della prima missione con equipaggio a lasciare l’orbita terrestre bassa dal 1972, anno dell’Apollo 17. Per questa missione si parla del 2023.

Infine, prima dell’effettivo allunaggio con equipaggio di Artemis 3, la NASA ha previsto una sorta di missione 2.5, con un allunaggio e rientro sulla Terra completo, ma privo di equipaggio.

Dall’esito di queste missioni dipenderà poi la data effettiva del lancio di Artemis 3, che comunque è previsto, anche per ritardi in aspetti “minori”, sicuramente non prima del 2025. E, con la recente e brusca accelerata della Cina in campo dell’esplorazione spaziale, si profila una nuova corsa allo spazio all’orizzonte.