Netflix riduce il costo dell’abbonamento in 30 paesi

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Dopo l’annuncio del blocco della condivisione della password che dovrebbe entrare definitivamente in funzione a partire dal mese prossimo, testato per ora solo in alcune nazioni, Netflix ha recentemente previsto un taglio del costo dell’abbonamento in 30 paesi.

Il colosso dello streaming sembra voler sperimentare innovative soluzioni per attirare nuovi clienti e frenare il calo dei utenza avvenuto negli ultimi tempi, emorragia di pubblico che potrebbe conoscere un nuovo massimo proprio con l’entrata in vigore delle nuove norme in materia di utilizzo condiviso degli account.

Tuttavia, i nuovi piani tariffari a prezzo ridotto non riguardano, almeno per ora, il nostro paese, visto che come riportato dal Wall Street Journal gli abbonamenti a prezzo ridotto di Netflix saranno disponibili in alcuni paesi del Medio Oriente come Yemen, Giordania, Libia e Iran, realtà africane come il Kenya ma anche nazioni europee come Croazia, Slovenia e Bulgaria.

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Gli abbonamenti dedicati a questi fortunati paesi prevedono il piano Basic che passa da 7,99 euro a 4,99 euro; quello Standard che si riduce da 9,99 euro a 7,99 euro mensili; mentre l’abbonamento Premium scende a 9,99 euro dagli 11,99 precedenti.

Al momento non è chiaro se Netflix con questa mossa voglia solo attirare nuovi clienti, oppure testare l’efficacia di un possibile offerta modulare ridotta in grado di sopperire all’inevitabile fuga dal servizio da parte di alcuni utenti dopo l’avvio del blocco condivisione password.

In effetti, al netto di considerazioni puramente lucrative, è innegabile come per alcuni utenti provenienti da situazioni di condivisione account non più realizzabili, sia molto più allettante sottoscrivere abbonamenti singoli a 4,99 euro o 7,99 euro a seconda delle proprie esigenze. Dopotutto anche l’inserimento del piano Netflix con pubblicità non ha sortito gli effetti sperati dal colosso dello streaming che, nonostante la lieve “ripresa” dell’ultimo periodo del 2022, ha dovuto fare i conti con il tracollo sofferto nei primi sei mesi dello scorso anno.

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