Netflix, da agosto, estenderĂ  in altri paesi la temuta limitazione agli account condivisi

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Da anni si parla del giro di vite che Netflix vuole dare agli account condivisi da piĂ¹ utenti in abitazioni diverse ma, ora, pare che la limitazione sia davvero dietro l’angolo e verrĂ  introdotta dal prossimo mese in diversi paesi insieme ad una nuova funzionalitĂ .

Netflix estende in altri paesi la limitazione agli account condivisi, insieme ad una nuova funzionalitĂ 

A partire dal prossimo mese di agosto, al momento solamente in alcuni mercati selezionati come quelli di Argentina, Repubblica Domenicana, El Salvador, Guatemala e Honduras, Netflix aggiungerĂ  una funzione chiamata  aggiungi una casa“.

Questa funzione permetterĂ  agli utenti di acquistare “case” aggiuntive in modo che gli utenti possano condividere i loro account Netflix con altre famiglie. Ogni casa comporterĂ  un canone mensile di 2,99 dollari oltre alla normale quota dell’abbonamento classico.

Netflix eseguirĂ  la scansione dei dispositivi degli utenti e dell’attivitĂ  del loro account nel tentativo di scoprire quando i loro accessi vengono utilizzati in piĂ¹ di una posizione. Lo streamer controllerĂ  anche informazioni come indirizzi IP e ID dispositivo e richiederĂ  agli utenti di pagare la tariffa aggiuntiva quando trova accessi in altre famiglie.

Se i test di questa nuova funzionalitĂ  avranno esito positivo, “aggiungi una casa” sarĂ  resa disponibile presto in piĂ¹ paesi.

All’inizio dello scorso mese di marzo, lo streamer ha iniziato ad addebitare agli utenti costi extra per aggiungere membri ad un account, testando la nuova strategia in PerĂ¹, Cile e Costa Rica. E non sembra essere un caso che l’annuncio arrivi dopo la notizia che Netflix ha perso 900.000 abbonati nel solo ultimo trimestre (meno in realtĂ  di quanto previsto inizialmente).

Con il calo delle azioni, che ha portato anche alla cancellazione di numerosi show e titoli originali, Netflix ha affermato che la condivisione di account tra case diverse “mina la capacitĂ  a lungo termine di investire e migliorare il nostro servizio”.

Una formula di business poco sostenibile insomma, che sembra porterĂ  anche all’introduzione della pubblicitĂ  sulla piattaforma nel 2023.